pietro coccia

L’UOMO CHE CATTURAVA L’ANIMA DELLE STAR – ALLA MOSTRA DI VENEZIA SARÀ PROIETTATO IL FILM “PIETRO IL GRANDE”, OMAGGIO A PIETRO COCCIA, FOTOGRAFO DEL CINEMA ITALIANO, SCOMPARSO NEL 2019: UN VIAGGIO PER IMMAGINI DEL REGISTA ANTONELLO SARNO CHE RACCONTA ABBRACCI, ACCOPPIATE IMPREVEDIBILI, ESPRESSIONI CATTURATE AL VOLO, MOMENTI GLAMOUR, FESTE MIRABOLANTI, MA ANCHE SPRAZZI DI INTIMITÀ – IL RICORDO DI STEFANO ACCORSI, PIERFRANCESCO FAVINO, MADALINA GHENEA E…

Fulvia Caprara per “La Stampa”

 

pietro coccia 9

Per far capire bene chi era Pietro Coccia, fotoreporter del cinema italiano, nato nel 1962 e morto, troppo presto, nel 2019, basterebbero le dediche di attori e attrici, tutte attraversate da un senso affettuoso di rimpianto. La sua qualità specifica, come spiega Antonello Sarno, regista di Pietro il Grande, film omaggio in cartellone alla Mostra di Venezia che si inaugura mercoledì, era nel «rapporto con le persone».

 

Insomma, il fattore umano innanzitutto: «Il film nasce dal desiderio di ricordare una persona perbene, che ti faceva sentire sempre presente. Anche al party super esclusivo, con le star più importanti del momento, anche all'anteprima dove c'erano da fotografare George Clooney o Leonardo DiCaprio, Pietro trovava sempre il tempo per fare una fotina agli amici e ai colleghi. In questo senso ha sempre fatto parte, profondamente, della famiglia del cinema italiano».

 

roberto benigni, marcello mastroianni e massimo troisi foto di pietro coccia

 Una famiglia immortalata in un'immensa miniera di immagini che testimoniano l'impegno trentennale del fotografo, una raccolta sterminata in cui è stato difficile immergersi, dopo l'improvvisa scomparsa: «Pietro è scomparso all'improvviso, da solo, a casa sua - racconta Sarno -, ha lasciato una quantità enorme di stampe, diapositive, scatti digitali, computer pieni di materiali, tutto senza password.

 

nanni moretti, carlo verdone, francesco rutelli e alberto sordi foto di peitro coccia

La nostra amicizia risale ai banchi del Liceo Giulio Cesare di Roma, ho sentito che dovevo affrontare la sfida e ho passato un anno nel suo studio, lunghissimi pomeriggi insieme al fratello Benedetto, consumati a scegliere le foto, circa 350, che compongono il film». Sulle musiche, tra cui Metti una sera a cena nella versione di Chiara Civello e Ti saluto ragazzo interpretata da Ornella Vanoni, scorrono abbracci e sorrisi, accoppiate imprevedibili, espressioni catturate al volo, momenti glamour di premi appena vinti o di arrivi a feste mirabolanti, ma anche brevi sprazzi di intimità colti con la grazia di chi cerca sempre di guardare oltre: «Più attento alla vita vera che al glamour o alle celebrazioni - fa notare Pierfrancesco Favino parlando di Pietro Coccia -. È anche per questo che quando vedevi che c'era lui ti sentivi rassicurato, un amico nascosto nel plotone di lenti pronte a scattare».

 

pietro coccia 5

Un sentimento simile a quello provato da Stefano Accorsi: «Bastava vedere Pietro e il suo sorriso calmo nel delirio di flash di un festival per sentirsi un po' più a casa. Era sempre gentile, con quella punta di ironia così familiare. Vederlo rasserenava immediatamente». Per Elena Sofia Ricci «Pietro non era solo un fotografo... era un amico. Un amico attento, un amico gentile, un gigante di rara generosità».

 

libero de rienzo foto di pietro coccia

Di lui Marco Giallini sente ancora forte la mancanza: «Ti cerco sempre, tra tutti i fotografi che ormai mi sono familiari, e che mi chiamano per nome a voce alta. A te non andava nemmeno di chiamare, mi giravo lo stesso verso di te». Il famoso photo-call che, per gli attori è un banco di prova impegnativo, diventava, con Coccia, un rito più sopportabile: «Quanto mi manchi Pietro - confessa Claudia Gerini - quanto mi manca il tuo obiettivo e il tuo sguardo sempre così attento a cogliere l'attimo magico.

 

javier bardem e penelope cruz foto di pietro coccia

Alzavo gli occhi tra i fotografi ed eri sempre lì, adesso, anche se non ti vedo, ci sei sempre. Nel mio cuore e nel cuore di tutti noi». Le persone, dice Sarno «sono sempre state l'altra metà del lavoro di Pietro». Le seguiva ovunque, programmando, uno dietro l'altro, viaggi in giro per il mondo, festival, voli intercontinentali, avventure a base di arrivi fortunosi, coincidenze, ritardi, che finivano per rendere i rapporti più stretti e familiari: «Pietro - osserva Sabrina Impacciatore - viveva in un suo mondo che includeva sempre uno sguardo affettuoso sugli altri».

gina lollobrgida e alberto sordi foto di pietro coccia

 

La foto perfetta nasce spesso da circostanze casuali che, nel tempo, diventano speciali: «C'è un'immagine di Libero De Rienzo, esattamente un mese prima che morisse, e poi una di Raffaella Carrà, da sola in un cinema, con lo sguardo nel vuoto». Prodotto dall'Istituto Luce-Cinecittà (il Fondo Coccia è stato acquisito dall'archivio storico dell'Istituto Luce) e da Tiziana Rocca con «Agnus dei», Pietro il Grande è il tributo al lavoro appassionato di un fotografo che, come dice l'amica del cuore Madalina Ghenea, ragazza statuaria di Youth, «era l'unico che conosceva il colore del vento».

raffaella carra' foto di oietro cocciapietro coccia con wim wenderspietro coccia 8pietro coccia 4pietro coccia 6pietro coccia 7pietro coccia 3pietro coccia pietro coccia pietro coccia foto di samina sydomaggio a pietro coccia da parte di laikapietro coccia 1pietro coccia 2 wim wenders forp di pietro coccia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?