montepaschi viola profumo

MPS, TUTTI ASSOLTI – LA CORTE D’APPELLO DI MILANO HA RIBALTATO LA SENTENZA DI PRIMO GRADO: ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA, RISPETTIVAMENTE EX PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA, SONO STATI ASSOLTI PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE, COME GIÀ MUSSARI E VIGNI, IN MERITO ALLO SCANDALO DELLA CONTABILIZZAZIONE DEI DERIVATI ALEXANDRIA E SANTORINI – ORA LA BANCA SENESE POTREBBE ALLEGGERIRE IL CARICO DEGLI ACCANTONAMENTI PER RISCHI LEGALI (E POTREBBE ESSERE UN BUON VIATICO PER LA VENDITA)

Estratto dell’articolo di Fabrizio Massaro per www.milanofinanza.it

 

PROFUMO E VIOLA

Assolti perché il fatto non sussiste: così la corte d’appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado che nel 2020 aveva condannato gli ex vertici di Mps Alessandro Profumo (presidente) e Fabrizio Viola (amministratore delegato). La sentenza è stata pronunciata dal presidente della corte d’appello lunedì 11 dicembre poco dopo le 14, alla fine dell’ultima udienza del processo.

 

alessandro profumo a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

Assolti anche Paolo Salvadori, allora presidente del collegio sindacale, condannato in primo grado a 3 anni e mezzo di reclusione e la stessa Monte Paschi, in primo grado condannata a 800 mila euro di sanzione pecuniaria. E il titolo Mps accelera al rialzo a Piazza Affari: alle 15 sale del 2,90% a 3,364 euro. 

 

«Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza. Sono molto contento, anche per la banca, perché si chiude questa penosa e triste vicenda», ha commentato a caldo Profumo, presente in udienza a Milano, visibilmente emozionato. «Si è chiusa perché il fatto non sussiste e mi sembra un fatto abbastanza indicativo». ha aggiunto.

 

FABRIZIO VIOLA

Il verdetto dei giudici di secondo grado si affianca a quello della Cassazione che lo mercoledi 11 ottobre ha mandato assolti, anch’essi perché il fatto non sussiste, i precedenti vertici di Mps tra il 2006 e il 2012 Giuseppe Mussari (presidente) e Antonio Vigni (direttore generale).

 

In entrambi i casi le accuse di aggiotaggio e false comunicazioni sociali riguardavano la contabilizzazione delle operazioni Santorini, realizzata con Deutsche Bank, e Alexandria, con la banca giapponese Nomura, che secondo l’accusa sarebbero stati dei derivati e non invece operazioni di finanziamento strutturate come iscritto a bilancio.

 

GIUSEPPE MUSSARI - ANTONIO VIGNI

[…] L’esito di questo procedimento […] potrebbe ora consentire alla banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio di liberare accantonamenti legati al rischio legale. Secondo gli analisti, Mps potrebbe alleggerire il carico di almeno 200 milioni di euro. E altre potrebbero liberarsi dato che su 2,9 miliardi di euro di richieste di danni, 1 miliardo è rappresentato da cause civili e costituzioni di parte civile nel procedimento Profumo-Viola, e il resto sono reclami o richieste stragiudiziali.

 

[…] In appello a Milano la procura aveva chiesto per Profumo e Viola la conferma delle condanne di primo grado a sei anni di reclusione ciascuno, e la conferma della condanna anche per Banca Mps – imputata per la legge 231/2001, quella sulla responsabilità amministrativa degli enti - a una multa di 800mila euro più il pagamento delle spese processuali (queste ultime insieme a Viola e Profumo). Chiesta anche la conferma della sentenza anche per la prescrizione del reato di false comunicazioni sociali relativo al bilancio 2012 e per l’assoluzione per lo stesso reato in relazione ai bilanci 2013 e 2014.

 

montepaschi viola profumo

[…] La vicenda risale a oltre dieci anni. Profumo e Viola nel febbraio 2013 avevano effettuato il restatement del bilancio della banca, iscrivendo un fair value negativo iniziale per le due operazioni condotte sotto Mussari e Vigni, attraverso la denuncia del ritrovamento di un documento considerato segreto, il «mandate agreement» relativo all’operazione con Nomura che avrebbe svelato la vera natura di quel contratto e che, «per analogia», spiegava anche il senso dell’operazione con Deutsche Bank.

 

Per quell’occultamento Mussari e Vigni finirono sotto processo in una prima tranche dell’inchiesta a Siena, dove vennero condannati in primo grado, e a Firenze in secondo grado, dove invece vennero assolti – dopo un passaggio in Cassazione – perché «il fatto non sussiste»: la banca possedeva già prima del presunto ritrovamento del documento tutti gli elementi per valutare le operazioni, hanno stabilito i giudici.

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

 

[…] Da quel restatement del febbraio 2013 scaturì lo scandalo Mps, che ha travolto la banca provocando fughe di depositi e un rallentamento dell’attività bancaria che, unita alla crisi di quegli anni, ha fatto esplodere i crediti deteriorati fino a 44 miliardi di euro lordi.

 

Contemporaneamente partirono anche le inchieste sulla contabilizzazione a bilancio di quelle due operazioni. Profumo e Viola le iscrissero inizialmente non come derivati ma come finanziamenti, pur indicando in nota integrativa gli effetti di Santorini e Alexandria come se fossero derivati.

 

LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Nel 2015 su indicazione della Consob, a sua volta spinta da un’indagine della tedesca Bafin, i due banchieri cambiarono opinione e iscrissero a bilancio le due operazioni come derivati. Ma il 15 ottobre 2020  l’ex presidente e l’ex amministratore delegato di Banca Mps vennero condannati in primo grado a sei anni di reclusione ciascuno per i reati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali proprio in relazione alla prima semestrale 2015 della banca con riferimento all’operazione Alexandria.

 

[…] Sarà molto importante, anche per gli effetti che potranno avere sul futuro dell’attuale banca, leggere le motivazioni di questa sentenza di assoluzione. Sulla passata gestione di Rocca Salimbeni, per ben due volte la Cassazione ha stabilito che non sono stati commessi reati: non ci fu occultamento di alcun documento segreto […] e non ci sono stati illeciti contabili di Mussari e Vigni con le operazioni Alexandria e Santorini.  […]

AZIONARIATO E CONTI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA fabrizio viola

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