junkoff junk off genitali animali pacchi

SE IL PENE FOSSE UN GAMBERO - QUANDO È NATO IL PRIMO PISELLO? SERVE DAVVERO AVERE QUESTO ARNESE? QUALE ANIMALE CE L'HA PIÙ LUNGO, IN PROPORZIONE AL CORPO? TUTTE LE DOMANDE E LE RISPOSTE (SCIENTIFICHE) SUI FALLI, IL 'CONFLITTO SESSUALE', E I POVERI GORILLA CHE SONO GROSSI SOLO DI FISICO

Gabriele Ferrari per “Focus” pubblicato da “il Foglio del lunedì

 

Il tuatara è un rettile misterioso.

zebrazebra

Assomiglia a una lucertola, ma le due specie che abitano la Nuova Zelanda sono in realtà le uniche rappresentanti dei Rincocefali, un gruppo quasi scomparso che durante la Preistoria popolava l' intero pianeta.

 

Sono fossili viventi, dunque, con un terzo occhio fotosensibile sulla fronte il cui scopo ci è ancora ignoto; sono animali dal comportamento affascinante, che hanno imparato a usare il guano degli uccelli per allevare gli insetti di cui si nutrono. Eppure, il motivo per cui gli scienziati sono così interessati a loro è in apparenza più triviale: i maschi di tuatara non hanno il pene.

 

vedova neravedova nera

 

Si accoppiano, infatti, alla maniera degli uccelli: maschio e femmina hanno un canale chiamato cloaca e da quello maschile viene emesso lo sperma che feconderà le uova. Può sembrare una piccolezza (i Rincocefali non sono gli unici rettili privi di genitali esterni), ma è il loro status di "fossile" a rendere questa caratteristica importante.

 

Perché aiuta a rispondere alla domanda delle domande: se una specie così primitiva è priva di pene mentre i suoi discendenti (rettili, ma anche mammiferi e uccelli) ce l' hanno, quando è nato il primo pene vero e proprio?

 

trichecotricheco

 

 

A questa domanda ne seguono a ruota molte altre: perché ci sono rettili con due organi, uccelli con un fallo lungo come metà del loro corpo, koala con organi genitali a due teste? Possibile che il pene sia un capriccio che la natura regala solo ad alcune specie, invece che una delle strutture maggiormente responsabili del nostro successo evolutivo? Thomas Sanger, dell' Università di Chicago, ha la risposta, che è, naturalmente, un «no»: il pene non è un «capriccio» della natura.

 

Anzi, potenzialmente tutte le specie avrebbero potuto averlo. Studiando gli embrioni del tuatara, infatti, il biologo ha scoperto che durante la loro crescita sviluppano un pene primitivo, la cui formazione viene però inibita prima della completa maturazione.

 

pipistrellopipistrello

«Il processo», si legge nello studio di Sanger, «è identico a quello di polli e quaglie, anch' essi privi di un fallo esterno». Il fatto che, potenzialmente, anche il tuatara avrebbe potuto avere il pene suggerisce che, nella storia dei vertebrati, questa struttura si sia sviluppata una volta sola per tutti. Successivamente solo alcuni gruppi, e per motivi contingenti, hanno "deciso" di farne a meno. Avere un pene, o non averlo, non è dettaglio da poco. Gli animali che ce l' hanno possono permettersi qualcosa di molto importante, decisivo per il successo in natura: la fecondazione interna.

 

pipistrello pipistrello

Immaginate di avere a disposizione un' enorme quantità di contante da far fruttare, e di poter scegliere se scendere in strada e distribuire mazzette di denaro ai passanti, invitandoli a farne buon uso, oppure se affidarli a una persona sola, nella quale riponete tutta la vostra fiducia.

 

Quale soluzione preferireste? La scelta è ancora più ovvia se l' investimento non è economico, ma genetico: depositare il proprio sperma all' interno della femmina significa avere la certezza di non sprecarlo e, in molti casi, rappresenta una garanzia di paternità del cucciolo. Ecco perché, tecnicamente, il primo pene - inteso come struttura preposta alla fecondazione interna - è antichissimo: risale a 425 milioni di anni fa.

macacomacaco

 

L' hanno scoperto in Inghilterra nel 2012 e apparteneva a un crostaceo simile a un gamberetto, che si è meritato il nome di Colymbosathon ecplecticos, che in greco vuol dire più o meno: «nuotatore eccezionale con un pene altrettanto eccezionale». Ancora oggi ci sono specie dotate di pene tra i molluschi (i polpi hanno un tentacolo specializzato per depositare lo sperma nella cloaca della femmina), tra i ragni (che sfruttano i pedi palpi), persino tra i pesci, che nella maggior parte dei casi preferiscono affidare gli spermatozoi al destino, spruzzandoli nell' acqua.

 

macaco arrabbiatomacaco arrabbiato

Per quanto strutture simili al pene dei vertebrati siano vecchie come la vita sulla Terra, però, all' inizio si trattava di soluzioni primitive, funzionali ma non abbastanza rivoluzionarie da diventare la struttura dominante tra gli invertebrati e i pesci. È con gli amnioti (rettili e uccelli, ma soprattutto mammiferi) che la situazione cambia: l' uscita dall' acqua e la necessità di far sviluppare le uova in un ambiente secco portano alla nascita dei primi peni veri e propri, e con essi del cosiddetto conflitto sessuale, una delle forze evolutive più potenti e più rapide che ci siano in natura.

 

L' anatra muschiata, un uccello nativo del continente sudamericano, è un esempio perfetto per spiegare di cosa stiamo parlando; lunghi 80 centimetri, i maschi hanno un pene che può arrivare ai 20 centimetri in erezione, e raramente si accoppiano con femmine consenzienti. Nel 2009, Patricia Brennan dell' Università di Yale ha provato a capire le cause di questo comportamento violento, convincendo alcuni esemplari maschi di anatra muschiata ad accoppiarsi con provette di varie dimensioni.

 

leoneleone

Il risultato? Le più difficili da penetrare erano quelle sagomate come la cloaca delle femmine: rendendo l' accoppiamento così complicato, la femmina si sottopone sì a un' operazione dolorosa, ma può anche scoraggiare molti esemplari, e tenere così sotto controllo il numero di uova che depone (e di piccoli che deve allevare).

 

Il pene, in altre parole, è la manifestazione più evidente della selezione sessuale in azione, e come tutte le altre struttu re che hanno a che fare con la selezione sessuale (dalle code dei pavoni alle chele dei granchi alle corna dei cervi) può assumere le forme più stravaganti o, al contrario, scomparire del tutto: qualsiasi cosa pur di assicurarsi il successo riproduttivo.

 

il pene dell anatrail pene dell anatra

I gatti, per esempio, hanno un pene ricoperto da spine lunghe un millimetro, che servono per aggrapparsi alla vagina della femmina e stimolare in questo modo l' ovulazione; al contrario, sono le iene femmine che fanno di tutto per non farsi sfuggire il maschio, e hanno addirittura sviluppato uno pseudo -pene cavo per "acchiappare" quello del partner.

 

D' altro canto, se è vero che le anatre hanno un pene, polli, quaglie e piccioni ne sono privi: sempre Brennan, nel 2012, ha scoperto che è l' attivazione di una proteina in fase di sviluppo a inibirne la crescita, la stessa proteina responsabile della nascita delle piume e della perdita dei denti; è possibile che l' assenza di pene in questi uccelli sia un effetto collaterale della loro evoluzione, oppure che, ancora una volta, c' entrino le femmine, che contrariamente a quanto fatto dalle anatre hanno cominciato a preferire maschi con il pene sempre più piccolo.

 

Una scelta con la quale le femmine di gorilla concorderebbero sicuramente, considerando che i peni dei loro mariti non superano mai i 4 centimetri di lunghezza.

 

il pene del pitone di burmail pene del pitone di burma

Contrariamente alle stravaganti ma inutili strutture che molti animali evolvono per impressionare le femmine, per il pene non vale la regola del «più è grosso meglio è». Un maschio di gorilla non ha bisogno di investire in una struttura riproduttiva di dimensioni ragguardevoli: è la sua forza fisica che gli garantisce l' accesso alle femmine, e il pene gli serve solo per inseminarle. La femmina a sua volta ha sviluppato un organo, la vagina, fatto apposta per accogliere facilmente lo sperma. Non c' è solo il conflitto sessuale, quindi, a contribuire all' evoluzione dei genitali, e di conseguenza dell' intera struttura sociale di un animale.

il pene del delfinoil pene del delfino

 

La nascita del pene e la trasformazione della cloaca (cioè un canale utilizzato indifferentemente per urina, escrementi e fecondazione) in vagina (struttura dedicata all' accoppiamento) hanno lavorato in concerto per rendere l' incontro sessuale più efficiente e "personale". Il che avrebbe favorito il successo evolutivo dei mammiferi e la nascita di comportamenti come le cure parentali e la monogamia. Capite ora perché gli scienziati sono così interessati a un rettile con tre occhi e senza pene?

 

il pene del coccodrilloil pene del coccodrilloechidnaechidnacangurocanguroequiniequinielefanteelefantegiraffagiraffa

 

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)