vladimir putin kaliningrad

NON È SOLO UNA QUESTIONE DI LINGUA: VARSAVIA PUNTA A KALININGRAD – LA DECISIONE DELLA POLONIA DI CHIAMARE L’EXCLAVE RUSSA CON L’ANTICO NOME POLACCO DI KROLEWIEC È UN MODO PER RENDERE ANCORA PIÙ EVIDENTE LA VOLONTÀ DI DERUSSIFICARE TUTTI GLI EX TERRITORI SOVIETICI. E FAR CAPIRE A PUTIN CHE, DOPO L’UCRAINA, DOVRÀ STARE ATTENTO ANCHE IN QUEL PEZZETTO DI TERRA TRA POLONIA E LITUANIA. PROBLEMA: A KALININGRAD CI SONO I MISSILI NUCLEARI E LA FLOTTA RUSSA. UN ATTACCO LÌ SIGNIFICHEREBBE GUERRA MONDIALE…

Estratto dell’articolo di Monica Perosino per “La Stampa”

 

vladimir putin a kaliningrad 2

Su un pezzetto di Russia incastrato nel mezzo dell'Europa, grande quanto l'Isola d'Elba ma militarizzato come la Corea del Nord, si sta giocando una battaglia furibonda. Tanto prevedibile, quanto pericolosa.

 

L'ultima scintilla è stata accesa ieri da Varsavia e dalla Commissione polacca per i toponimi che ha raccomandato con effetto immediato di cambiare il nome di Kalinigrad in Królewiec, restituendo il nome del 1454 all'area geograficamente appartenente alla Polonia, ma passata sotto il controllo dell'Unione Sovietica dopo la Seconda guerra mondiale.

 

ENCLAVE RUSSA KALININGRAD

I polacchi, insomma, quando parleranno o scriveranno dell'exclave di Putin dovranno usare l'antico nome del 1454, perché l'attuale toponimo «è artificiale, e non è correlato né alla città né alla regione» e, soprattutto, ha una «risonanza emotiva negativa» in Polonia.

 

[…] L'antico insediamento prussiano Twangste, che nel 1724 - come Königsberg - diede i natali a Immanuel Kant, dal 1945 è una spina nel fianco della sicurezza europea, con i suoi missili puntati verso il Mar Baltico e in grado di raggiungere Berlino. Dal 2014, con l'annessione della Crimea, l'exclave è diventata un avamposto militare strategico, la base militare avanzata più grande d'Europa e potenzialmente pericolosa per quasi tutte le sue capitali.

 

Volodymyr Zelensky con Mateusz Morawiecki

L'invasione russa dell'Ucraina e la propaganda di Putin hanno riacceso la rabbia di Varsavia, in verità mai sopita, contro l'«imperialismo culturale» russo e contro tutti quei «nomi imposti» durante l'Unione Sovietica.

 

«Ogni Paese ha il diritto di utilizzare nella propria lingua nomi tradizionali che costituiscono il proprio patrimonio culturale - ha detto la Commissione - ma non può essere costretto a utilizzare nomi inaccettabili per la propria storia e cultura».

 

KONIGSBERG - KALININGRAD

Kalinin, per i polacchi, è un nome impronunciabile, tanto quanto la città che ne porta il nome. Nel 1943, si scoprirono le fosse comuni dell'eccidio di Katyn, ma Mosca incolpò i nazisti e continuò a farlo per cinquant'anni. I parenti delle vittime, nella Polonia ormai sotto dominazione sovietica, non seppero nulla del massacro fino al 1990, quando Mosca ammise il massacro e il suo insabbiamento.

 

Al Cremlino, la scelta della Commissione toponomastica non è piaciuta affatto tanto che la «decisione al limite della follia», è «un atto ostile». Al solito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev ha calcato la mano: «Allora, invece di Cracovia diciamo Krakau, e niente Polonia - Regno di Polonia come parte della Russia».

 

Volodymyr Zelensky con Mateusz Morawiecki

La battaglia contro la «russificazione» della Polonia […] è anche un modo per prendere ancora di più le distanze dal Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina. «Varsavia è scivolata in una forma di follia guidata dal suo odio per i russi che non ha prodotto nulla di buono per loro», ha avvertito Dmitry Peskov.

 

Kaliningrad per i russi è una regione importante dal punto di vista strategico perché ospita la flotta baltica nel porto di Baltiysk ed enorme scorte di armamenti. L'invasione dell'Ucraina si è aggiunta alle tensioni di lunga data tra la Russia e la Polonia, oggi alleata della prima ora di Kiev e tra i principali fornitori di armi.

kaliningrad 4

 

Pochi giorni fa Varsavia è stata oggetto di dichiarazioni incendiarie da parte di politici russi e di alcuni personaggi pubblici e l'ambasciatore russo in Polonia, Sergey Andreev, è stato convocato dal ministero degli Esteri polacco a causa di un incidente avvenuto la settimana scorsa nella regione del Mar Nero, in cui un caccia russo ha effettuato manovre pericolose vicino a un aereo polacco che era di pattuglia per la guardia costiera e di frontiera europea, Frontex.

 

kaliningrad 1

Il 9 maggio, giorno in cui in Russia ha celebrato la Giornata della Vittoria, cioè la sconfitta della Germania nazista, ad Andreev è stato impedito da attivisti ucraini e polacchi di deporre una corona di fiori a Varsavia presso il monumento ai soldati sovietici uccisi dai nazisti.

 

 

Articoli correlati

ANCHE LA LINGUA E UN'ARMA - LE AUTORITA POLACCHE HANNO DECISO DI RINOMINARE L'EXCLAVE RUSSA DI...

 

 

 

 

 

 

 

 

Volodymyr Zelensky con Mateusz Morawiecki in Poloniala cicatrice sul collo di vladimir putin 6vladimir putin parla per il giorno della vittoria 9 maggio 2023 la cicatrice sul collo di vladimir putin 5

waldemar skrzypczak vladimir putin kaliningrad 5kaliningrad 6KALININGRAD ENCLAVE RUSSAKALININGRAD ENCLAVE RUSSAKALININGRAD ENCLAVE RUSSAkaliningrad 3

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....