incendio ospedale tivoli

DI CHI È LA COLPA DELL'INCENDIO ALL'OSPEDALE DI TIVOLI? - IL SISTEMA ANTINCENDIO, MAI TESTATO, NON SI È ATTIVATO, COSÌ COME I GENERATORI DI EMERGENZA CHE, DURANTE IL BLACKOUT, AVREBBERO DOVUTO FORNIRE L'ENERGIA NECESSARIA A CURARE I PAZIENTI COLLEGATI AI DISPOSITIVI SALVAVITA - I PARENTI DELLE TRE VITTIME ACCUSANO: "SONO MORTI PER LA MANCANZA DI ELETTRICITÀ" - ESCLUSA L'IPOTESI DI DOLO, SI FA LARGO QUELLA DEI LIQUIDI INFIAMMABILI SCARICATI VICINO AL CUMULO DI RIFIUTI...

1. “UCCISI DAL BLACKOUT”

Estratto dell’articolo di Edoardo Izzo per “La Stampa”

 

incendio ospedale tivoli

L'accusa di alcuni famigliari delle vittime è raggelante: «Sono stati ammazzati dal blackout», dicono. Secondo Barbara Ilari, che ha perso la madre Giuseppina Virginia Facca, a provocare i danni non sarebbe stato solo il fumo, ma anche il corto circuito provocato dalle fiamme, che potrebbe aver mandato in tilt apparecchiature fondamentali per la sopravvivenza dei pazienti. E' anche una delle ipotesi al vaglio della Procura che ha avviato un'inchiesta per omicidio e incendio colposi e che escluderebbe per ora l'ipotesi di dolo.

 

Coordinati dal procuratore di Tivoli Francesco Menditto, sono in corso accertamenti sull'impianto anti-incendio dell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dove, nella notte di venerdì, è divampato il rogo che ha portato alla morte di 3 pazienti e al trasferimento di altre 134 persone, in vari nosocomi della Capitale.

incendio ospedale tivoli

 

Confermato che le fiamme sono partite da un cumulo di rifiuti – ospedalieri e non –, raccolti in un cortile sul retro del vecchio ospedale, che l'edizione 2023 del monitoraggio annuale del Programma nazionale esiti stilato dall'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha da poco collocato tra gli otto peggiori d'Italia.

 

A documentare con esattezza l'avvio del disastro è stata una delle telecamere dell'impianto di sorveglianza esterno alla struttura: il rogo si sprigiona alle 22.43 ma a quell'ora – dicono i degenti sopravvissuti e il personale medico e infermieristico che hanno vissuto la tragedia – non partono sirene, non si attiva nessun sistema di spegnimento automatico, neanche le porte tagliafuoco funzionano.

 

incendio ospedale tivoli

Le fiamme spinte dal vento viaggiano velocissime lungo il muro dell'edificio: entrano al piano – 3, dove ci sono solo scatoloni e macchinari in disuso, salgono al piano – 2, invadono anche il – 1 dove si trova il pronto soccorso. È solo a quel punto che, secondo il racconto di alcuni testimoni, il sistema antincendio, si attiva.

 

Quando gli infermieri avvertono l'odore dell'incendio e vedono le fiamme danno l'allarme: dai registri della Questura il primo intervento scatta alle 23, ma la distruzione è troppo avanti e ci sono già vittime. È su queste tempistiche che si stanno concentrando le indagini della polizia e dei vigili del fuoco, anche se fino a ieri sera, secondo fonti della procura, non era emersa prova che l'impianto fosse guasto al momento del rogo. L'impianto anti-incendio del San Giovanni Evangelista risale però al 2016 e non risulta essere stato da allora adeguato alle nuove norme.

 

incendio ospedale tivoli

Così come – secondo le prime testimonianze raccolte – non risulterebbero essere mai state eseguite prove di evacuazione per far fronte ad eventuali emergenze. Tra i rebus da chiarire, il perché non si siano attivati neanche i sistemi di alimentazione alternativa che avrebbero dovuto impedire il blackout delle apparecchiature in intere aree della struttura rimaste al buio. […]

 

Ma già nelle prossime ore potrebbero esserci i primi nomi di iscritti nel registro degli indagati: a rischiare, salendo nella catena di responsabilità, sarebbero i vertici della struttura e quindi della Asl di Roma 5. […]

 

2. TIVOLI, IL ROGO IN OSPEDALE «I LIQUIDI INFIAMMABILI SCARICATI VICINO AI REPARTI»

Estratto dell'articolo di Valeria Di Corrado e Alessia Marani per “Il Messaggero”

 

incendio ospedale di tivoli

L'incendio divampato venerdì notte all'ospedale di Tivoli, causando la morte di tre anziani ricoverati e l'evacuazione di tutti i pazienti, è riconducibile alla sciatteria con cui sono stati accatastati rifiuti pericolosi, alcuni dei quali altamente infiammabili. L'inchiesta della Procura punta proprio a individuare i responsabili della catena di imperizie e negligenze che ha scatenato il rogo e, in secondo luogo, i responsabili del piano di emergenza (se c'era) che avrebbe dovuto impedire il propagarsi del fumo nelle stanze.

 

I vigili del fuoco hanno trovato anche tracce di un liquido accelerante nella montagna di materiali stoccati alla rinfusa e accumulata nel cortile del nosocomio, a ridosso dei reparti. C'è stato anche un ritardo nella raccolta di questi rifiuti, probabilmente ricollegabile alla festività dell'8 dicembre, circostanza che ha avuto come conseguenza l'accumulo eccessivo dei materiali.

 

incendio ospedale di tivoli

Non è ancora chiaro quale sia stato l'innesco che li ha fatti andare in fiamme, ma gli inquirenti escludono categoricamente che ci sia del dolo, sulla base anche di quanto si vede dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Uno degli occhi elettronici riprende le prime fiamme alle 22.43 e non si vedono persone nei dintorni. […]

 

A rischio i vertici dell'Asl Roma 5, quelli dell'ospedale e il responsabile alla sicurezza. Oggi, probabilmente, saranno affidati gli incarichi medico-legali per eseguire le autopsie sulle vittime: tutte e tre erano allettate.

 

incendio ospedale di tivoli

Bisognerà verificare se a causarne il decesso siano state le esalazioni di fumo. Nel caso della 84enne Giuseppina Virginia Facca, intubata, la figlia sostiene che sia morta perché il macchinario a cui era collegata ha smesso di funzionare a causa di un black out determinato dall'incendio. […]

incendio ospedale di tivoli

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....