caleb merlo vercelli

LE CONSEGUENZE DELLA LUDOPATIA - A VERCELLI UN 38ENNE ORIGINARIO DEL CAMERUN HA UCCISO LA MADRE ADOTTIVA PERCHÉ NON GLI DAVA ABBASTANZA SOLDI PER GIOCARE ALLE SLOT MACHINE - È STATO LUI A DARE L’ALLARME, FINGENDO UN INCIDENTE DOMESTICO. GLI INVESTIGATORI SI SONO INSOSPETTITI DAL SUO INTERESSE PER IL TESTAMENTO E…

1 – VERCELLI, FIGLIO ADOTTIVO UCCIDE LA MADRE PAOLA MERLO: NON GLI DAVA PIÙ SOLDI

Da www.leggo.it

 

caleb merlo 9

Gli accertamenti della Squadra Mobile e l'autopsia hanno svelato la verità sulla fine di Paola Merlo, 66 anni, trovata morta in casa a Vercelli martedì scorso. Caleb Ndong Merlo, 30enne originario del Camerun, affetto da ludopatia e con problemi economici ha ucciso la madre adottiva che non voleva soddisfare le sue continue richieste di soldi.

 

A dare l'allarme era stato lo stesso figlio adottivo, che aveva sostenuto di averla trovata morta dopo una caduta.

 

La vittima era una insegnante in pensione, molto conosciuta a Vercelli perché attiva anche nel mondo del volontariato e del sindacato.

 

A far scattare le indagini, giovedì scorso, è stata una fonte confidenziale, che ha segnalato agli investigatori della Squadra Mobile alcune «incongruenze» sul decesso della donna.

 

caleb merlo 1

Il figlio adottivo aveva detto al personale medico del 118 di avere trovato la madre in bagno con delle vistose ferite al capo e al corpo, come se fosse caduta in modo accidentale mentre effettuava dei lavori domestici.

 

La versione dell'uomo è stata però sconfessata dalle «numerose evidenze probatorie» ottenute attraverso le indagini e le attività tecniche effettuate. L'autopsia ha confermato che la donna è stata vittima di una «brutale aggressione». 

 

2 - MALATO DI SLOT MACHINE AMMAZZA LA MADRE PERCHÉ NON GLI DAVA IL DENARO PER GIOCARE

Andrea Zanello per “la Stampa”

 

caleb merlo 6

La febbre del gioco, le suppliche di prestiti alla madre e agli amici. E davanti al no della donna, Caleb Merlo ha ucciso la persona che aveva visto del buono in lui, decidendo di adottarlo nonostante fosse già maggiorenne.

 

Secondo la Procura e la squadra mobile di Vercelli non ci sono dubbi: è stato il trentottenne originario del Camerun a uccidere Paola, insegnante di 66 anni che lavorava al centro provinciale per l' istruzione degli adulti, occupandosi soprattutto della formazione degli stranieri.

 

La donna è morta dopo una brutale aggressione nell' appartamento nel quale vivevano a Vercelli. Secondo gli investigatori è stata colpita con un corpo contundente, con ogni probabilità il soffione della doccia: è l' opzione più accreditata, ma sono ancora in corso accertamenti.

 

La ricostruzione

paola merlo

L' inchiesta ha completamente ribaltato il quadro iniziale, poiché sulle prime si era pensato a un incidente domestico.

 

Ma Caleb era l' unico erede e dopo la morte della madre la polizia si è insospettita per il suo interesse verso il testamento.

 

Martedì scorso il trentottenne ha dato l' allarme, dopo aver trovato la mamma in un lago di sangue. Secondo la sua versione la donna sarebbe caduta da una scala facendo le pulizie.

 

Ma l' autopsia ha certificato la presenza di segni da difesa sulle mani, di lividi, di ferite al capo e sul corpo dell' insegnante. E a distanza di qualche giorno è scattato il fermo. Caleb Merlo si trova in carcere accusato di omicidio aggravato.

 

caleb merlo 7

Oggi è attesa la convalida del suo arresto: non è ancora stato interrogato, la sua versione è quella fornita nei giorni scorsi. Un castello di bugie, costruito per garantirsi un alibi che nell' arco di tre giorni si è sgretolato.

 

Caleb secondo gli investigatori ha mentito, potrebbe aver premeditato tutto e sono diversi gli indizi raccolti in questo senso. Una settimana prima della morte di Paola Merlo si era presentato in questura a Vercelli, raccontando di essere stato sequestrato da due persone: «Hanno minacciato di uccidere mia madre - le sue parole farneticanti - se non porto loro dell' uranio dal Camerun».

 

Nel giorno della morte della donna, inoltre, i vicini hanno raccontato di aver sentito urla provenienti dall' appartamento dove Paola e Caleb abitavano. Lui ha dichiarato di non essere in casa, ma la cella che aggancia il suo telefono in quel momento risultava nell' area dell' abitazione.

caleb merlo 5

 

I depistaggi

Nell' opinione di chi indaga, ha ucciso la madre per poi andare al bar. Da lì ha fatto tre telefonate ad amici suoi e della vittima, raccontando come il giorno precedente lei fosse già caduta mentre faceva le pulizie.

 

Ma nonostante le sue pressioni per portarla in ospedale, si sarebbe opposta. Tutti i conoscenti dell' insegnante hanno però ribadito di non essere a conoscenza di quest' episodio.

 

caleb merlo 4

E non è neppure stata trovata traccia dei messaggi che lei, secondo il suo assassino, avrebbe scritto nei giorni del mistero. Per gli uomini della Mobile si trattava solo d' una ragnatela di alibi maldestri, nella quale il killer è rimasto imprigionato.

 

Il ritratto dell' uomo schiacciato tra ludopatia e bisogno di contante, tracciato dagli inquirenti, è molto diverso da quello del ragazzo che Paola aveva conosciuto poco più che ventenne.

 

Lo stesso cui aveva dato il proprio cognome, adottandolo dopo che la richiesta di asilo era stata rifiutata. A Vercelli Caleb era stato anche presidente dell' associazione «Valori dimenticati», che si occupava d' integrazione e immigrazione.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…