universita palestina proteste hamas

UNIVERSITÀ BARZELLETTA: LA “NORMALE” DI PISA CHIEDE LO STOP AGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE INDUSTRIALE E SCIENTIFICA CON ISRAELE - NELLA MOZIONE, L’ATENEO, IN PIENO DELIRIO DI ONNIPOTENZA NEANCHE FOSSE L’ONU, CHIEDE “IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI E UN IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO NELLA STRISCIA DI GAZA” SOTTOLINEANDO “L’INACCETTABILE FORMA DI PUNIZIONE COLLETTIVA DELLA POPOLAZIONE PALESTINESE” - SUSANNA TERRACINI, UNICA DOCENTE DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO CHE HA VOTATO CONTRO LA SOSPENSIONE DEGLI ACCORDI CON TEL AVIV: “DAGLI STUDENTI LA STESSA RETORICA DI HAMAS. NON SENTO DISAPPROVAZIONE PER L'ATTENTATO DEL 7 OTTOBRE"

1 - LA NORMALE DICE NO: “STOP AGLI ACCORDI CON TEL AVIV”

Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli e Vincenzo Bisbiglia per “il Fatto quotidiano”

 

l universita normale di pisa

Prima Torino e Bari, ora Pisa. […] Dopo una sessione-fiume del Senato accademico, infatti, la Normale ha approvato una mozione in cui chiede al ministero degli Esteri di “riconsiderare” il bando scientifico 2024, emesso il 21 novembre scorso, in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale scientifica e tecnologica Italia-Israele.

 

L’avviso pubblico – che è aperto a tutti gli atenei e i cui termini scadranno il 10 aprile – è uno dei punti più contestati dai collettivi studenteschi nella mobilitazione nazionale permanente che ha portato alle iniziative dell’ultima settimana e all’occupazione del rettorato della Sapienza di Roma.

 

Nella mozione, la Normale chiede “il rilascio degli ostaggi e un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”, poi sottolinea “l’inaccettabile forma di punizione collettiva della popolazione palestinese” in atto da mesi. Non solo.

carestia a gaza 7

 

Richiamando “l’articolo 11 della Costituzione” (quello per cui l’Italia “ripudia” la guerra), la Normale “si impegna a esercitare la massima cautela e diligenza nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, discriminazione o aggressione a danno della popolazione civile, come avviene in questo momento a Gaza”. E perciò si “chiede al Maeci di riconsiderare il bando scientifico 2024”.

 

truppe israeliane sparano sui palestinesi in attesa di aiuti a gaza city 9

[…] CONTRO IL BANDO del Maeci non si sono schierati solo gli studenti. Quasi 2 mila tra docenti, ricercatori e personale delle università italiane hanno infatti sottoscritto una lettera aperta inviata il 29 febbraio scorso al ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il finanziamento – si legge nella missiva – potrebbe essere utilizzato per sviluppare tecnologia dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, e che la terza linea di finanziamento delle tecnologie ottiche potrebbe essere utilizzata per sviluppare device di sorveglianza di ultima generazione, anche a uso bellico”.

 

DONNE ISRAELIANE RAPITE DA HAMAS

Questo, sostengono i sottoscrittori, “aggraverebbe le responsabilità internazionali del nostro Paese poiché, nonostante le rassicurazioni del governo, l’Italia non sembra aver interrotto l’esportazione di armi verso Tel Aviv”. Tra i punti del bando c’è lo sviluppo di tecnologie legate a “ottica di precisione, elettronica e quantistica, per applicazioni di frontiera, come i rilevatori di onde gravitazionali di prossima generazione”. Tanti i soldi in ballo. Il Maeci finanzierà ogni progetto per il 50% fino a un massimo di 100 mila euro. L’altra parte la pagherà Israele. […]

 

NORMALE PISA

2 - "DAGLI STUDENTI LA STESSA RETORICA DI HAMAS L'UNIVERSITÀ MUTA PUÒ SEMBRARE COMPLICE"

Estratto dell’articolo di Andrea Joly per “La Stampa”

 

«Urlare in piazza che Israele è uno Stato etno-suprematista, che pratica l'apartheid e il genocidio, è una terribile riproposizione della retorica di Hamas». Susanna Terracini, unica docente del Senato accademico dell'Università di Torino che aveva votato contro la mozione per la sospensione degli accordi con Israele tramite il bando Maeci, parla delle proteste che si stanno allargando in tutta Italia. E lo fa perché gli studenti ebrei in Italia denunciano di avere «paura di frequentare le aule per il clima d'odio».

 

MISSILI - HAMAS

[…] «L'equazione "contro Israele, contro gli ebrei" è sbagliata ma tristemente naturale. Dire che Israele è uno Stato etno-suprematista che pratica apartheid e genocidio, cose non vere, è tremendo. È la stessa retorica di Hamas. Attaccando uno Stato con parole così forti si giustifica qualsiasi azione, anche lanciare la bomba H».

distruzione a gaza

 

[…] Sbaglia chi esprime dissenso contro la guerra?

«Certo che no. Condannare le stragi di civili, chiedere un cessate il fuoco e volere la liberazione degli ostaggi è giusto. Israele è criticabile sotto tanti punti di vista, e tanto».

 

Ma?

«Non così. Se uno conosce la realtà sa anche che c'è un'enorme apertura e che come ogni collettività di esseri umani è fatta di tante persone che la pensano diversamente».

MISSILI - HAMAS

 

Nessuno mette in dubbio questo, ma le azioni del governo.

«E Israele è uno Stato che dovrebbe forse essere più laico. Ma all'interno del Paese non ci sono discriminazioni tra religioni. In compenso, mi sembra che nella retorica degli studenti manchi qualcosa».

 

Cosa?

«Le parole di disapprovazione per la detenzione degli ostaggi di Hamas e per quanto avvenuto il 7 ottobre. Sembra quasi che sia tutto giustificato, che dicano: Israele merita ciò che subisce».

 

soldati israeliani esultano per i bombardamenti su gaza

Quindi continua a criticare la scelta dell'Università che ha votato per la sospensione degli accordi con Israele?

«Non è la soluzione, il boicottaggio accademico peggiora le cose allontanando il dialogo tra popoli».

 

Sbaglia chi protesta e sbagliano le Università, per lei.

«Fin qui hanno usato toni e misure sbagliate, che hanno aggravato il clima. E se l'Università non entra nel merito dei toni, rimanendo muta, rischia di sembrare complice a una retorica che, ripeto, è quella di Hamas».

i video dei terroristi di hamas che lanciano razzi

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…