gelinaz

IN ALTO I CUOCHI! LA NOTTE FOLLE DI “THE GELINAZ”! DA FULVIO PIERANGELINI AD ALBERT ADRIA’, AL RISTORANTE BON BON DI BRUXELLES IN SCENA IL RAVE DELL’ALTA CUCINA MONDIALE: 20 MASTERCHEF CHE HANNO REINTERPRETATO 40 PIATTI DI ALTRETTANTI MAESTRI DEI FORNELLI - VIDEO

GELINAZ - VIDEO

THE GRAND GELINAZ - VIDEO

 

Da “www.agrodolce.it”

 

gelinazgelinaz

Immaginate un rave party rock post punk che si trascina per oltre 17 ore senza sosta e immaginate 20 cuochi tra più importanti della scena mondiale a cucinare insieme per tutto quel tempo in un ristorante di Bruxelles, il Bon-Bon. Immaginate poi un pubblico pagante disposto a spendere 350€ per partecipare al delirio in corso e una decina di giornalisti provenienti da diverse parti del globo incaricati di assistere e testimoniare (The Gelinaz! Headquarter).

 

Non è finita qui. A questo sommate altri 40 cuochi in giro per il mondo che si scambiano le cucine per qualche giorno per culminare poi in una cena a pagamento che rappresenti un omaggio alla cucina del ristorante ospitante: solo piatti nuovi, creati utilizzando le materie prime di quel territorio, e ispirati dal lavoro del cuoco resident. (The Gelinaz! Shuffle Two). In entrambi i casi, HQ e Shuffle, si tratta di piatti che non si ripeteranno mai più, che esistono solo per il tempo di The Gelinaz!, estemporanei come la timeline di Snapchat, o le nuove storie di Instagram.

 

pierangelini nilssonpierangelini nilsson

Per comprendere a fondo The Gelinaz! forse aiuterebbe partire dall’inizio: diversi anni fa Fulvio Pierangelini, cuoco italiano premiato e venerato da pubblico e critica, era considerato il Deus ex machina della nostra cucina nel mondo. Andare al suo Gambero Rosso di San Vincenzo (Livorno) è stato un rito di passaggio per quella generazione di gourmet. Poi nel 2008 Fulvio ha fatto un’altra scelta e ha iniziato ad occuparsi delle grandi tavole del gruppo Rocco Forte Hotels, ma sono certa di non sbagliare dicendo che il Gambero Rosso è ancora rimpianto da tutti quelli che lo hanno conosciuto o ne hanno sentito parlare.

 

Fulvio è creatore di piatti straordinari, talmente intuitivi e geniali che all’epoca venivano regolarmente copiati. Da chiunque: sia dai cuochi già famosi che dalle casalinghe. Un esempio? La passatina di ceci con gamberi l’ha inventata lui, per dire. Infastidito da questi furti senz’anima e senza rispetto, Fulvio creò il primo The Gelinaz! chiedendo aiuto ad Andrea Petrini, colui che ancora oggi muove i fili dell’avanguardia gastronomica mondiale. PieranGELINAZ, come intuibile, prende ispirazione dal nome del cuoco ma anche dai Gorillaz, band in quel momento molto famosa e formata da membri di altre band, a rappresentare proprio il concetto di remix, di rimpasto di elementi per crearne di nuovi.

gelinaz 6gelinaz 6

 

Il primo Gelinaz! si tenne durante il congresso gastronomico Lo Mejor de la Gastronomía a San Sebastian nel 2005, e qui Fulvio fece interpretare un suo piatto, le Capesante con Mortadella, da alcuni straordinari colleghi: Andoni Luis Aduriz, Heston Blumenthal, Massimo Bottura, Thierry Marx e Petter Nilsson. Non più imitare quindi, ma reinterpretare, ispirarsi, studiare il lavoro di un altro cuoco per raggiungere un livello più alto di esplorazione e conoscenza. Questo è, ancora oggi, The Gelinaz!

 

gelinaz 5gelinaz 5

Da allora l’evento è cresciuto e si è evoluto fino a diventare SHUFFLE, la prima volta nel 2015. Lo shuffle rappresenta appunto lo scambio delle cucine dei grandi cuochi da tutte le parti del mondo. Quest’anno, per la seconda edizione, hanno partecipato 40 nomi di altissimo livello, come Massimo Bottura (Modena), Inaki Aizpitarte (Parigi), Anand Gaggan (Bangkok), Jock Zonfrillo (Adelaide), Rodolfo Guzman (Cile), Vladimir Mukhin (Mosca), Riccardo Camanini, (Gardone Riviera), Renè Redzepi (Copenaghen) solo per fare un esempio. Per la prima volta in questa edizione però, si è cercato un modo di legare quello che avveniva nel mondo, questo perché le varie cene, a causa dei diversi fusi orari, si sarebbero manifestate in tempi diversi.

 

Per questo è nato il contro-evento The Gelinaz! Brussels HeadQuarter, il rave di alta cucina che dalle 12 di mattina alle 3 di notte ha seguito indirettamente tutti gli eventi dello Shuffle in giro per il mondo, omaggiando i 40 cuochi coinvolti con 40 piatti a loro dedicati.

 

Chi ha cucinato questi 40 piatti? 20 cuochi divisi in 10 squadre da 2, per un totale di 4 piatti a coppia, se la matematica non ci inganna. Ecco l’elenco completo: Fulvio Pierangelini, Enrico Crippa e Davide Scabin per gli italiani. Poi: Albert Adria, Nicolai Nørregaard, Leonardo Pereira, Yannick Alleno, Armand Arnal, Kristian Baumann, Claude Bosi, Mauro Colagreco, Paul Cunningham, Magnus Ek, Alexandre Gauthier, Christophe Hardiquest, Gert de Mangeleer, Petter Nilsson, Philip Rachinger, Mathieu Rostaing-Tayard, e Clare Smyth.

niko romitoniko romito

 

Al quartiere generale ambientato al ristorante di Hardiquest, il Bon Bon, c’erano anche gli organizzatori, Andrea Petrini e Alexandra Swenden, il nostro predicatore Joe Warwick aka Father Joe a presentare i 4 turni dei pasti, e noi 10 giornalisti a sostenere le coppie di cuochi, soprannominati per l’occasione The Holy Preachers, presenti durante tutta la durata dell’evento.

 

Tutto è avvenuto secondo programma. Nel mondo, i 40 sono partiti per le loro destinazioni, hanno collaborato con le brigate del ristorante ospitante e dopo 3 giorni hanno realizzato una cena ispirandosi al lavoro del cuoco Resident, per la gioia del pubblico pagante. Con loro c’erano 40 Ambassador, ovvero addetti ai lavori che si sono presi l’incarico di testimoniare e raccontare attraverso i social network ogni momento della trasferta, occupandosi dello chef emigrante e mettendolo a proprio agio per questa esperienza. Trovate molto di questo lavoro su Twitter seguendo l’hashtag #gelinaz.

 

Intanto a Bruxelles sono accorsi i 20 chef del quartier generale. Le coppie, già stabilite in precedenza dagli organizzatori, erano così formate: Pierangelini/Nilsson, Cunningham/Rostaing, Crippa/Hardiquest, Adria/Pereira, Colagreco/Gauthier, Alleno/Nørregaard, Bosi/Arnal, Ek/Baumann, De Mangeleer/Smyth, Rachinger/Scabin. Insieme hanno fatto un The Gelinaz! al cubo: dovevano infatti omaggiare i piatti di un ristorante dello Shuffle, immaginandoli però già remixati dal cuoco emigrante. Che fosse un delirio ve lo avevamo già detto nell’articolo di qualche giorno fa

fulvio pierangelinifulvio pierangelini

 

Non c’è nessun evento come The Gelinaz!. Nessun evento dell’alta gastronomia è paragonabile a questa macchina, ormai quasi perfetta, che ancora una volta ha dimostrato di avere un forma spettacolare e una sostanza difficilmente eguagliabile. Merito di Andrea Petrini e di Alexandra Swenden e merito anche di chi, tra gli chef (e noi giornalisti) decide di mettersi in gioco e rispondere alla chiamata. Gratuitamente.

 

chef bon bonchef bon bon

Perché niente di questo esercizio di stile è fatto per guadagnare, se per guadagno intendiamo quello economico. Se per guadagno si intende invece la possibilità di vivere esperienze incredibili, esporsi all’inaspettato rinunciando alla zona comfort, rapportarsi con altri grandi colleghi e imparare tantissimo, allora siamo tutti ricchi, dopo The Gelinaz! Shuffle Two.

andrea petriniandrea petrini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...