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IL CONTROLLO E’ ASSICURATO - NUOVE REGOLE PER LE BANCHE DATI DELLE ASSICURAZIONI: VERRANNO SCHEDATI TESTIMONI, DANNEGGIATI, PERITI, AVVOCATI E CARROZZIERI. SI COMBATTONO COSI’ I FALSI SINISTRI, MA LA PRIVACY VA A FARSI BENEDIRE

Antonio Ciccia Messina per “Italia Oggi

 

Tagliando Assicurativo Tagliando Assicurativo

Tutti schedati nelle banche dati dei sinistri stradali: danneggiati e avvocati, testimoni e carrozzerie. È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale del 10 giugno 2016, il provvedimento n. 23 del 1° giugno 2016 dell' Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) recante la disciplina della banca dati sinistri, della banca dati anagrafe testimoni e della banca dati anagrafe danneggiati (articolo 135 del decreto legislativo 209/2005, codice delle assicurazioni private).

 

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Il regolamento si occupa in particolare di protezione dei dati personali. Le banche dati raccolgono dati sulla vita delle persone, compresi dati sanitari e dati patrimoniali. La valutazione dell' impatto sui diritti degli individui è particolarmente preoccupante e il provvedimento si incarica di definire ruoli e responsabilità. Bisogna, infatti, bilanciare l' interesse alla tutela del mercato assicurativo dalle frodi con l' interesse a mantenere la riservatezza. Vediamo come funzionano le banche dati.


Tutti i dati dei sinistri sono caricati nelle banche dati. Trattandosi di obbligo di legge non c' è bisogno del consenso degli interessati. Per tutti i dati si intendono gli estremi del sinistro, nomi di testimoni e danneggiati, nomi dei professionisti incaricati di seguire il sinistro e delle carrozzerie/officine di riparazione, tutti gli elementi della valutazione del danno, compresi quelli sanitari o clinici e, infine, somme pagate e nomi di chi ha incassato.
I tempi per la raccolta dei dati sono molto stretti: di regola sette giorni.

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E bisogna osservare le prescrizioni del codice della privacy, in particolare per le questioni di sicurezza della conservazione. In particolare le assicurazioni devono assumere misure preventive e idonee al fine di assicurare la riservatezza, la sicurezza e l' integrità dei dati e delle comunicazioni: tradotto significa le compagnie devono garantire non solo l' adempimento delle misure minime previste dall' allegato «b» al codice della privacy, ma anche tutte le misure atte a evitare dispersioni o intercettazione dolosa delle informazioni personali.

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I dati sono registrati nelle banche dati per cinque anni dalla data di definizione di ciascun sinistro. Dopo il quinquennio i dati sono caricati su un supporto gestito dall' Istituto di vigilanza, che li mette a disposizione dell' autorità giudiziaria penale o degli interessati. Decorsi dieci anni dalla data di definizione di ciascun sinistro, i dati identificativi di persone fisiche e giuridiche coinvolte a vario titolo nei sinistri vengono cancellati.

 

I restanti dati sono conservati su altro supporto informatico in forma anonima e non possono essere utilizzati al fine di identificare gli interessati. Rimane ferma la possibilità di uso dei dati anonimi per fini statistici.

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Le assicurazioni possono consultare le banche dati per molte ragioni. In primis per arginare tentativi di frode e per controllare dichiarazioni sostitutive. Possono accedere anche l' autorità giudiziaria, le forze di polizia e le pubbliche amministrazioni competenti in materia di prevenzione e contrasto di comportamenti fraudolenti nel settore delle assicurazioni obbligatorie per i veicoli.


Tutti gli accessi devono essere effettuati da personale abilitato e preautorizzato. Inoltre i responsabili e il personale delle strutture e degli uffici mediante i quali è effettuata la consultazione sono vincolati al segreto e sono personalmente responsabili per la violazione degli obblighi di riservatezza.

 

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Le possibilità di consultazione, a seconda della tecnica usata, sono molteplici: numero di sinistri presenti per ciascuna targa (o numero di telaio), codice fiscale o partita Iva immessa, numero di sinistri per singolo soggetto, parametri significativi indice di frode.

 

Tutti gli accessi sono tracciati dall' Ivass e in caso di consultazione illegittima delle banche dati scatta la sospensione. Anche le persone cui si riferiscono i dati possono chiedere di sapere quali sono i dati conservati sul loro conto (articolo 7 del codice della privacy).
 

 

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