gianni bellini panini

MEGLIO LE FIGURINE CHE LE FIGURACCE - GIANNI BELLINI, IL 54ENNE CHE HA LA PIÙ VASTA RACCOLTA DI ALBUM DI CALCIO AL MONDO: "È UNA MANIA. DEDICO DALLE 4 ALLE 6 ORE AL GIORNO. SPESSO MI CHIAMANO PER FARE DELLE MOSTRE, MA PIÙ DEL SEMPLICE RIMBORSO SPESE NON HO MAI CHIESTO. LA MIA CASA? SOMIGLIA A QUELLA DI FANTOZZI…" E POI RIVELA IL SUO SOGNO...

gianni bellini panini

Franco Giubilei per la Stampa

 

Il primo album di figurine lo comprò all' edicola di San Felice sul Panaro, era il campionato 1972-73, quello delle immagini dei calciatori fotografati in azioni di gioco e di un introvabile Pierino Prati alla sua ultima stagione al Milan. Gianni Bellini allora non sapeva che quella raccolta, la prima di una serie sconfinata, era solo l' inizio di una passione che l' avrebbe portato a diventare il più grande collezionista al mondo, conteso dalle manifestazioni di settore, intervistato da Cnn e History Channel e coinvolto in un progetto che mira ad aprire un museo mondiale delle figurine in Svizzera, a Chiasso.

 

Con una buona dose di autoironia, oggi riconosce che casa sua «somiglia a quella di Fantozzi quando la moglie Mariangela si innamora del panettiere e tutto l' appartamento si riempie di pane». Solo che in questo caso sono album e raccoglitori a colonizzare la sua villetta sotto il peso di 4mila raccolte e 1,6 milioni di figurine.

gianni bellini panini

 

La febbre delle "figu" Cinquantaquattro anni, operaio tipografo da quando ne aveva 14 nella stessa azienda di San Felice, Bellini all' inizio è stato contagiato dalla febbre delle "figu" come succedeva comunemente a moltissimi ragazzini della sua età nell' Italia dei primi Anni 70, anche se la vera malattia sarebbe scoppiata solo dopo l' adolescenza: «Facevo le mie raccolte andando a comprare le figurine dei calciatori in edicola, come tutti, da bambino. Poi dopo le medie sono andato subito a lavorare perché la scuola non mi piaceva. A 19 anni mi sono sposato e subito dopo il matrimonio è esplosa la passione vera: erano i primi Anni 80, ho scoperto che la Panini faceva edizioni anche all' estero, così ho cominciato a fare annunci sui giornali stranieri e di lì mi si è aperto davanti un mondo».

 

gianni bellini panini

Nega che ci sia mai stato uno scopo economico: «Il vero collezionista compra e scambia, ma non vende, per me è pura e semplice passione ed è un pezzo fondamentale della mia vita. Spesso mi chiamano per fare delle mostre, ma più del semplice rimborso spese non ho mai chiesto». Semmai, dice lui, c' è da rimetterci, come gli capitò quando avvistò sulla bancarella di un mercatino il secondo album Panini, stagione calcistica 1962-63: «C' era ancora la lira, lo pagai due milioni».

 

La svolta vera arriva nel 1983: «È allora che ho cominciato a collezionare su scala industriale e che ho cominciato a pensare che era impossibile che esistesse solo la Panini: così, attraverso gli annunci, ho scoperto molte altre case editrici all' estero». Anche in Paesi che mai ci si aspetterebbe: Afghanistan, Camerun, Papua Nuova Guinea, Sudafrica, Australia, sia pure in versioni diverse rispetto alle nostre, perché le cards del campionato australiano «sono sistemate in raccoglitori che permettono di vederle da entrambe le parti».

 

Ci sono voluti decenni e rapporti di corrispondenza intessuti pazientemente con centinaia di appassionati di mezzo mondo in tempi in cui internet e le email manco esistevano, ma alla fine lo scopo è stato raggiunto: «Secondo le mie informazioni, sono riuscito a entrare in possesso di tutto quello che è stato fatto come figurine di calcio nel mondo dal 1970 a oggi». In Albania, per esempio, è stato pubblicato soltanto un album, nel 2014, a scopo promozionale, e Bellini ovviamente ce l' ha. Il collezionista ha ogni cosa pubblicata dalla Panini nelle edizioni italiane e straniere: «Sono il loro archivio vivente, è capitato che si siano rivolti a me per avere informazioni su campionature uscite in Sudamerica, dove hanno una filiale».

gianni bellini panini

 

Come una mania che, parole sue, gli porta via «dalle quattro alle sei ore al giorno che si sommano al lavoro», si concili con la vita familiare - è sposato, ha una figlia di 35 anni e un nipotino di 7 -, ha del miracoloso: «Mia moglie non mi ha mai ostacolato, ha sempre capito che è la mia passione e la mia vita. È dalla mia parte ed è importante. Quest' anno faremo una settimana di vacanza ad agosto perché è un periodo morto per la mia attività di collezionista, fra i Mondiali di calcio e settembre, quando si ricomincia».

 

Un impegno totalizzante L' impegno infatti è totalizzante: «Ogni anno escono fra le 140 e le 160 nuove raccolte di calciatori, con 400 figurine per album in media. Me ne restano da attaccare ancora 400mila, ma dovrei starmene a casa senza vedere la luce per sei mesi per completarli. Fra tre anni vado in pensione, se non mi viene l' Alzheimer o il Parkinson lo farò». Il pezzo più raro?

luciano marangon figurina panini

 

«Quello che deve ancora uscire», anche se lui è particolarmente affezionato a Mexico 70, il primo album della Panini sui Mondiali. Ha un sogno nel cassetto che potrebbe realizzarsi: «Fare il primo museo mondiale delle figurine. Sono stato contattato da un' agenzia di marketing del Canton Ticino che ha avuto l' idea di realizzarlo in un grande stabile a Chiasso: vogliono creare la città dello sport col museo delle figurine come elemento centrale. Andrò a parlarne il 26 giugno, metterei a disposizione il mio materiale per manifestazioni tematiche che verrebbero allestite a seconda degli eventi (Champions league, campionati nazionali, Mondiali, ndr), dunque non sarebbe una cosa statica. Potrebbe partire già fra un anno».

gianni bellini panini

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…