filippo macchi giovanni malago

OLIMPIADI OPACHE: TROPPI ARBITRAGGI "DISONESTI" - NON SONO SOLO GLI ITALIANI A LAMENTARSI, MA ANCHE GLI AMERICANI - LA TENNISTA STATUNITENSE COCO GAUFF, ELIMINATA DAL SINGOLARE FEMMINILE, PROTESTA CONTRO I GIUDICI DI GARA A CAUSA DI UNA "CHIAMATA" SBAGLIATA: "NON SONO STATI ONESTI" - MALAGÒ ALZA LA VOCE E FA INCAZZARE IL COMITATO OLIMPICO. IL PRESIDENTE DEL CONI ACCUSA I DUE GIUDICI ASIATICI CHE HANNO FREGATO LA VITTORIA ALLO SCHERMIDORE MACCHI - TUTTI GLI ERRORI ARBITRALI DALLA BOX ALLA SCHERMA AL JUDO

COCO GAUFF

1- A PARIGI PROTESTA ANCHE LA GAUFF, 'ARBITRAGGIO DISONESTO' 

(ANSA) - Non piangono solo gli italiani, che pure nella classifica della protesta olimpica per il momento gareggiano per l'oro. Adesso è un pezzo grosso dello sport mondiale, la portabandiera Usa Coco Gauff a lamentarsi degli arbitri.

 

"Non sono stati onesti con me", ha detto dopo l'eliminazione dal singolare femminile. Nel match perso contro la croata Donna Vekic in due set (7-6 6-2), la Gauff (testa di serie numero 2) aveva protestato a lungo con il giudice di sedia per una chiamata di linea nel sesto gioco del secondo set.

 

2 - GEOPOLITICA E SOSPETTI ITALIA CONTRO GLI ARBITRI I GIOCHI COME IL CALCIO

Giuliano Foschini per “La Repubblica”

 

stefano cerioni filippo macchi 1

Abbiamo cominciato con la boxe: sconfitta di Abbes Aziz Mouhiidine. Continuato con il judo (Odette Giuffrida) e proseguito con la scherma: Arianna Errigo prima e Filippo Macchi dopo. Parigi 2024 è cominciata per l’Italia con un segno molto “calcistico” e poco olimpico: la protesta contro gli arbitri. 

 

Abbiamo subito torti evidenti (boxe e Macchi su tutti) ma a colpire sono state le modalità con cui sono state avanzate le proteste: ad alzare la voce non è stato il singolo presidente di una federazione, come in passato spesso è accaduto, anche in maniera molto scenografica. Ma direttamente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che è anche membro del Cio. E che quindi in qualche maniera ha protestato contro sé stesso.

giovanni malago' ricevimento quirinale 2 giugno 2024

«Ultimamente — ha detto, sarcastico, Malagò — andiamo meglio negli sport in cui si va con il centimetro e con il cronometro».

 

Il caso Macchi si diceva è stato quello più clamoroso dove, come ha ricostruito minuziosamente Repubblica, a penalizzare l’Italia è stata soprattutto l’inesperienza e la cattiva comunicazione dei due arbitri prescelti: Huang Hao Chih di Taipei e il coreano al Var (sorteggiato e non designato) Suh Sang Won. Ma al di là dell’irritualità, a far irritare il Cio sono state le motivazioni che Malagò direttamente ha utilizzato per contestare la scelta. 

 

«C’è un errore di fondo che mina la credibilità di questo sport», ha detto il presidente, che parlando di “credibilità” non ha certo usato una scorciatoia. «C’erano due giudici, uno di Taipei e uno della Corea per una finale tra un italiano e un atleta asiatico. I giudici sono sorteggiati: se il primo è di Tapei, il secondo si prende dal Lussemburgo, dagli Usa, non si prendono gli unici 2 giudici asiatici». 

 

FILIPPO MACCHI

La prossimità geografica come peso di favore a una nazione piuttosto che un’altra è un concetto nuovo nel mondo dello sport (in particolare in un’Olimpiade che si disputa in tempo di guerre, tra paesi confinanti) tanto che il portavoce del Cio, Mark Adams, ha gelato le dichiarazioni di Malagò con questa frase: «È un concetto interessante». Ma fuori dalla battuta, un membro del Cio, facevano notare ieri, che parla di «credibilità di uno sport minata» nel mezzo di un’Olimpiade è un’enormità. Per di più in uno sport che ieri ha regalato un oro all’Italia: la credibilità è minata solo quando perdiamo? 

 

Il caso, inevitabilmente, è diventato immediatamente politico. Dal judo hanno risposto con un comunicato durissimo: «Le accuse dell’Italia sono completamente infondate. I nostri arbitri sono riconosciuti per professionalità e onestà». La storia è rimbalzata sui più importanti media internazionali. Per dire, come ha raccontato persino il New York Times, Pizza Hut di Hong Kong ha pubblicato una pizza all’ananas infilzata da uno schermitore, per prendere in giro le proteste italiane.

 

arianna errigo lauren scruggs

[…] Ma allora, se la linea è quella, perché un’uscita così scomposta sul tema arbitraggi? Gli amici e i detrattori del presidente all’interno del Coni (sono tanti entrambi: in gioco c’è la sua riconferma per un biennio o un quadriennio alla guida del Comitato, comunque forzando i regolamenti) davano una lettura concorde. Da un lato il Coni aveva bisogno di fare la voce grossa proprio per bloccare le polemiche che già erano partite: i nemici, in maniera strumentale, leggevano quelle decisioni sfavorevoli come uno scarso peso del Coni. E non banalmente come una decisione di campo, cosa che è un pezzo dello sport. 

 

filippo macchi cheung ka long 2

Dall’altro lato, all’interno del Comitato olimpico italiano c’è anche la paura di aver sparato troppo alto nel conto delle possibili medaglie che la gestione Malagò ha sempre indicato come il metro del successo: se ne mancherà qualcuna, speriamo di no, si potrà sempre dare colpa agli arbitri. E ai paesi confinanti.

 

3 - MONTA LA PROTESTA ITALIA DOPO MACCHI LA RABBIA PER IL VERDETTO DI TESTA

Estratto dell'articolo di F.Van. per il “Corriere della Sera”

 

malagò mattarella

Siamo un popolo di poeti, santi e navigatori. Ma anche di protestanti, nel senso di quelli che nello sport si inalberano e reclamano? Pare che vogliano appiopparci questa etichetta dopo le arrabbiature e le lamentele di questi giorni tra judo, boxe e scherma. L’ultima è quella di Irma Testa, la nostra campionessa del pugilato, sconfitta dalla cinese Zichen Xu. Pare quasi che i colpi della nostra iridata e bronzo a Tokyo non siano stati visti né giudicati. Anche questo fa parte di quei verdetti che lasciano basiti. E che pongono interrogativi. 

 

Perché la judoka Odette Giuffrida s’è ritrovata a essere giudicata dalla rumena Joana Babiuc che forse non sta nelle sue corde? E perché una situazione analoga si è presentata nella scherma, visto che sia nell’assalto costato a Errigo l’eliminazione a opera della statunitense Sgruggs, sia in quello della finale del fioretto persa da Filippo Macchi, che si vorrebbe passare alla storia come la madre di tutti i furti, l’arbitro addetto al video era il coreano Su Sang Won?  […]

Pizza Hut di Hong Kong PERCULA L ITALIA

 

Tornando alle proteste, la boxe è insorta per il verdetto che ha tolto di mezzo il peso massimo Aziz Abbes Mouhiidine, una delle maggiori speranze della spedizione olimpica italiana. Defraudato della vittoria contro l’uzbeko Mullojonov: è tornato il leit-motiv che perseguita il campano, già bidonato nelle finali degli ultimi due Mondiali. 

 

«È una vergogna, pensavo che il Cio tutelasse i pugili da certe nefandezze del passato. Ma mi sbagliavo» ha tuonato il presidente federale Flavio D’Ambrosi. Il suo collega del judo Domenico Falcone dopo che Manuel Lombardo ha fatto la stessa fine della Giuffrida, buttato a sua volta fuori da tre sanzioni, non l’ha toccata piano: «Stanno ammazzando il nostro sport, i ragazzi hanno paura a salire sul tatami: parlerò con la federazione internazionale».

 

Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto e Francesca Palumbo - FIORETTO ITALIA

È quello che ieri ha fatto Paolo Azzi, capo della Federscherma, prendendo carta e penna come anticipato nel dopo-match di Macchi: la protesta ufficiale per quanto accaduto è stata consegnata a Emmanuel Katsiadakis, reggente ad interim della Fie. Giovanni Malagò, che deve alternarsi tra gare olimpiche e gatte da pelare, ha dato il supporto del Coni. «Il giorno dopo, a freddo — è la riflessione di Azzi — abbiamo lo stesso sentimento: non cambia il giudizio su quanto è successo. Il verdetto non sarà modificato, ma scrivere alla Fie era un atto dovuto». […]

malagò abodiCOCO GAUFF. filippo macchi 2

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...