utero in affitto

HO UNITO L’UTERO AL DILETTEVOLE - PARLA UNA DONNA AMERICANA CHE HA AFFITTATO IL SUO UTERO A UNA COPPIA DI GAY ITALIANI: “MI HANNO PAGATO 20 MILA EURO MA NON AVEVO BISOGNO DI SOLDI. FARLO E’ STATO UN GESTO D’AMORE. CHI VUOLE UNA FAMIGLIA DEVE POTERLA AVERE”

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

UTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTO

«Quello che per me è importante, è che tutti coloro che vogliono una famiglia possano avere questa opportunità». Danielle risponde al telefono dall' altro lato dell' oceano mentre prepara le figlie, di 5 e 8 anni, che sta per portare a scuola.

 

Il marito è a lavoro, lei ci andrà subito dopo. Ha 28 anni, una vita normale e ha deciso - 4 anni fa - di fare in modo che una coppia di omosessuali italiani possano averne una simile. Ha portato in grembo per 9 mesi i loro due figli. Il seme è di uno dei due papà, l'ovulo quello di un' altra donna. Lei ha lasciato che glielo impiantassero e ha portato avanti la gravidanza in California, dove vive e dove i due gemellini sono nati. Per la legge di quello Stato sono figli di entrambi i papà, per l' Italia sono i bambini di un single.

 

UTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTO

Abbiamo raggiunto Danielle grazie all'associazione Famiglie Arcobaleno, i cui iscritti rispettano una carta etica: sono contrari alla "gestazione per altri" quando riguarda donne che vivono in Paesi in cui la loro autodeterminazione può essere compromessa. Nei Paesi del terzo mondo non ci sono regole che tutelino, in casi come questo, la salute delle donne. In Canada o negli Stati Uniti invece le donne che hanno accesso alla gpa devono essere state già madri e non devono essere in condizioni economiche tali da poter pensare che a muoverle sia il bisogno.

 

Quando ha portato avanti la "gestazione per altri" per i due papà italiani? E perché ha scelto di farlo?

«Nel 2011, 4 anni fa. Un' esperienza che ho scelto perché ho sempre pensato che tutti debbano avere la possibilità di formare una famiglia se lo desiderano».

 

UTERO IN AFFITTO UTERO IN AFFITTO

Era già madre?

«Avevo già le mie due figlie, che oggi hanno 8 e 5 anni».

 

Come si è avvicinata a questa scelta? Ha conosciuto persone che non potevano avere figli, è venuta a contatto con qualche associazione?

«Volevo essere una "mamma surrogata" perché mia madre lo aveva desiderato senza averne la possibilità. È una cosa di cui in famiglia abbiamo sempre parlato molto e quando ho avuto dei bambini miei ho pensato che sarebbe stato bellissimo poterlo consentire ad altri».

 

Ha contattato un' associazione?

«Ho fatto da sola tutte le mie ricerche. Ho trovato un' agenzia di surrogacy qui in California e loro mi hanno fatto conoscere coppie che volevano un bambino. Ho scelto i due papà italiani perché ho capito da subito che mi avrebbero consentito di seguire la crescita della loro famiglia».

UTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTO

 

Siete in contatto?

«Certo che lo siamo. L'anno scorso sono stata a trovarli in Italia insieme a mia madre e a mia nonna, hanno conosciuto i bambini e abbiamo passato del tempo insieme».

 

Li ha portati in grembo per 9 mesi, li ha partoriti. Sente di essere la loro madre?

«No. Mi sento come una "zia" (lo dice in italiano, ndr) molto molto speciale . Non hanno bisogno di avermi come madre perché hanno due papà meravigliosi».

 

Conosceva prima la coppia che ha scelto?

«Io e mio marito li abbiamo conosciuti prima, sì».

 

Suo marito è stato d' accordo fin da subito con la surrogacy o aveva delle perplessità?

UTERO IN AFFITTO  UTERO IN AFFITTO

«Assolutamente no, nessun dubbio. Ha sostenuto la mia scelta fortemente fin dall' inizio. E ha un buonissimo rapporto con i genitori dei bambini».

 

È stata pagata?

«Sì, c' è stato un pagamento. È una cosa molto comune».

 

C'era un contratto preciso che la garantiva, che sanciva diritti e doveri di entrambi le parti?

«Sì, c'è un contratto».

 

Era prevista la possibilità di cambiare idea in qualsiasi momento oppure no?

«Sì, c' è la possibilità di cambiare idea, ma non c' è stato un solo momento in cui io abbia pensato di farlo».

 

Posso chiederle quanto ha ricevuto?

«22mila dollari americani».

corpi in gravidanzacorpi in gravidanza

 

Lei ha già due bimbe e due "nipotini" italiani. È un' esperienza che farebbe di nuovo?

«L' ho fatto una seconda volta per una coppia eterosessuale, per una mamma e un papà».

Le sue bambine hanno vissuto con lei le altre gravidanze.

 

L'hanno vista con la pancia, in ospedale. Sanno tutto degli altri bambini?

«Certo, li conoscono. Skype è un grande aiuto per restare in contatto, ci chiamiamo e vediamo molto molto spesso. Le mie figlie adorano quei ragazzi italiani. Hanno legato da subito con i loro papà e vogliono bene ai bambini».

 

GRAVIDANZA GRAVIDANZA

Quando li portava in grembo cosa provava per quei bambini? Come li considerava?

«Avevo certamente un legame profondo con i bambini mentre erano nella mia pancia, ma ho sempre avuto la piena consapevolezza del fatto che avevano altri due genitori».

 

La gravidanza è un periodo che chi lo ha vissuto descrive come bellissimo, ma faticoso. Lei lo ha attraversato due volte per altre persone. Lo farebbe ancora?

«Condivido quel che dice. La gravidanza è molto faticosa e lo è anche il parto. Adesso io lavoro, sto crescendo le mie figlie, ma penso che potrei fare una terza surrogacy».

 

Dove lavora?

«In un call center».

 

Al momento del parto, nel 2011, c'erano i papà dei bambini?

«Sono venuti da noi in California tre settimane prima. Abbiamo vissuto insieme gli ultimi momenti della gravidanza condividendo molte cose. Quando li ho visti giocare con le mie figlie, ho capito che tra noi sarebbe andato tutto bene. In ospedale c' erano loro, mio marito, mia madre: una famiglia parecchio allargata».

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...