francesca manfredi-1

PARTY SENZA RITORNO – INDAGATI I DUE AMICI CHE ERANO AL FESTINO DA SBALLO CON FRANCESCA MANFREDI, LA 24ENNE TROVATA MORTA PER OVERDOSE NELLA SUA CASA DI BRESCIA: DOPO TRE GIORNI DI ALCOL E DROGHE, LA GIOVANE SI È SENTITA MALE, MA GLI AMICI, ANCHE LORO SOTTO EFFETTO DI SOSTANZE STUPEFACENTI, NON SE NE SONO ACCORTI SUBITO – “PRIMA L'ABBIAMO SENTITA RESPIRARE CON AFFANNO, POI…

Mara Rodella per il "Corriere della Sera"

 

francesca manfredi 7

Quasi tre giorni di sballo. Di divertimento sfrenato a suon di musica, alcol e droghe. Pesanti. Un viaggio senza ritorno per Francesca Manfredi: è stata trovata priva di vita nella mattinata di domenica, nell'appartamento intestato alla madre nel quartiere di Chiesanuova, dove era nata e cresciuta, alla periferia sud di Brescia. Aveva i vestiti addosso, in quella vasca da bagno in cui gli amici l'avevano adagiata sperando (invano) che si riprendesse.

 

francesca manfredi 5

Aveva soltanto 24 anni. E a stroncare la sua giovanissima esistenza, così come le sue rinnovate promesse a se stessa per un «futuro migliore», stando agli inquirenti, sarebbe stato un mix fatale di stupefacenti che l'avrebbe portata all'overdose: chetamina, eroina e cocaina. Assunte, oltretutto, insieme a una serie di drink alcolici a peggiorarne inesorabilmente gli effetti. Gli uomini della Squadra Mobile della questura di Brescia, coordinati dal sostituto procuratore Benedetta Callea, hanno lavorato fino a notte fonda per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza ma anche per raccogliere informazioni su chi fosse.

 

francesca manfredi 6

E su come vivesse. Nel registro degli indagati, per la morte di Francesca, sono finiti i due amici che con lei hanno passato la serata di sabato e le ore precedenti: un ragazzo di 32 anni e una coetanea della vittima, entrambi bresciani. Un atto di garanzia, prima di tuto, affinché al fianco di un avvocato possano partecipare all'autopsia in programma per oggi per stabilire la causa esatta ma anche, e soprattutto, l'ora del decesso. Che sarà un aspetto dirimente per capire se - come chi le voleva bene adesso si chiede - un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare Francesca.

 

francesca manfredi 1

A carico degli amici che erano con lei gli inquirenti ipotizzano, non a caso, le accuse di omissione di soccorso, quindi di omicidio colposo. Perché la chiamata al 112 per chiedere aiuto è arrivata «solo» alle dieci del mattino di domenica. Ma Francesca sarebbe morta ore prima, quando però gli amici non sarebbero stati sufficientemente lucidi per realizzare quanto le sue condizioni fossero gravi. Il loro «festino» casalingo, secondo quanto loro stessi hanno riferito agli investigatori e stando ai riscontri, è iniziato addirittura venerdì.

 

francesca manfredi 2

Chiusi tra le mura di quell'appartamento in preda allo sballo. Sono usciti, a un certo punto, sabato sera. Una tappa tra i locali del centro, un paio di cocktail e, presumibilmente, il rifornimento di stupefacenti prima di rientrare. Questa tragedia, ha ricostruito chi indaga anche grazie alle deposizioni di chi Francesca e il suo mondo lo conosceva, pare sia maturata in un contesto di «degrado» e dipendenza: lei per prima risulta si fosse iscritta a un gruppo del Sert, per farsi aiutare. «Per uscirne una volta per tutte, finalmente, e guardare al futuro», aveva confidato nei giorni scorsi a un amico con cui era cresciuta, sin dai tempi dell'asilo.

 

francesca manfredi 3

E di un'infanzia non sempre facile. Ma non ha avuto il tempo di rinascere, Francesca. Venerdì sera i tre ragazzi si sarebbero incontrati e insieme sarebbero andati a comprare la prima tranche di droga. E ancora sabato. Fino a quando, passati almeno in parte gli effetti degli stupefacenti, in due si sarebbero accorti che Francesca non stava bene: «Prima l'abbiamo sentita respirare con affanno» hanno raccontato. «Poi, a un certo punto, non l'abbiamo sentita respirare più».

 

A quel punto, spaventati e sotto choc, hanno tentato di «svegliarla» spostandola nella vasca, dove l'hanno bagnata con acqua gelata e ghiaccio. Ma non ha funzionato. Quando sono arrivati, gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Francesca. Resta da capire se agire prima avrebbe cambiato l'esito drammatico di questa storia. E se qualcuno, adesso, ne debba rispondere. Prima di essere convocati a oltranza in questura, sono stati gli stessi ragazzi, via chat, a lasciarsi scappare che Francesca fosse morta di overdose.

 

francesca manfredi 4

E davanti agli investigatori non hanno potuto che ammettere usi e abusi delle 72 ore precedenti, del resto le tracce in quell'appartamento non lasciavano alcun margine di dubbio. Dopo le superiori in un centro di formazione professionale, Francesca aveva iniziato a lavorare: come cameriera in pizzeria e nei pub, come pr in discoteca. «Fragile e innocente, avevi un'anima buona, ma troppo spesso ti lasciavi trasportare da chi non sempre voleva il tuo bene», le scrivono adesso via social.

francesca manfredi 4

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?