CAPITALE DELLE MIE TRAME (NERE) - PER L’OMICIDIO DEL CASSIERE DI MOKBEL FERMATO UN EX DI CASAPOUND RIMASTO GRAVEMENTE FERITO NELL’AGGUATO - CACCIA AGLI ALTRI DUE KILLER DEL COMMANDO

Da “repubblica.it

 

Gennaro MokbelGennaro MokbelGENNARO MOKBEL GENNARO MOKBEL

Nella sparatoria è rimasto gravemente ferito anche Giovanni Battista Ceniti, 29 anni, originario di Genova, un ex esponente di CasaPound che avrebbe fatto parte del commando che ha ucciso Fanella. "Un giovane con quel nome era stato espulso dalla nostra organizzazione per condotta non adatta al movimento" ha spiegato Gianluca Iannone, leader di Cpi. "L'abbiamo cacciato più di 3 anni fa e il suo gruppo venne sciolto, ma non era un dirigente, solo responsabile di una zona in provincia di Verbano-Cusio-Ossola - ha detto ancora - Aveva comportamenti poco seri. Ma forse si tratta di un caso di omonimia".

Qualche ora prima sul sito dell'organizzazione era invece apparsa una smentita sempre firmata dal numero uno di CasaPound che affermava: "Nessun esponente di Cpi è coinvolto nell'agguato avvenuto questa mattina a Roma e siamo pronti a querelare immediatamente chiunque sostenga il contrario". "Conosciamo benissimo i meccanismi in base ai quali agisce la solita macchina del fango - concludeva Iannone - e non permetteremo a nessuno di insudiciare impunemente il nome di CasaPound Italia e di diffondere sospetti e veleni fondati sul nulla. Ci rivedremo in tribunale".

Il giovane soccorso in strada dal 118 è stato portato in codice rosso al policlinico Gemelli dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico perché colpito da un colpo di arma da fuoco. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi è riservata. E proprio in ospedale nel pomeriggio Giovanni Battista Ceniti è stato raggiunto da un provvedimento di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma, per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ceniti, non appena le sue condizioni di salute lo consentiranno, sarà interrogato dagli inquirenti.

Quanto a Fanella, l'uomo avrebbe subito diversi mesi fa un tentativo di sequestro da parte di tre persone legate a un clan lucano. Il rapimento, non andato in porto, era stato organizzato per "punirlo" di aver sottratto soldi all'organizzazione. La circostanza emerge da un'indagine svolta dalla procura di Potenza. Sul posto oggi è intervenuta la polizia allertata da alcuni vicini che hanno sentito urla e numerosi spari.

GENNARO MOKBEL GENNARO MOKBEL

 

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Due uomini sono stati visti scappare a bordo di un'auto ed è caccia ai killer. L'auto della fuga, una Croma grigio metalizzato che risulterebbe rubata, è stata ritrovata in via Premuda, vicino alla Corte d'appello di Roma. La Mobile sta cercando di ricostruire l'accaduto. L'ipotesi al momento è che tre aggressori sarebbero saliti al quarto piano della palazzina e avrebbero aperto il fuoco contro Fanella, anche lui armato, che avrebbe reagito colpendone uno. Il commando si sarebbe poi allontanato abbandonando però il complice, ferito gravemente, in strada, all'altezza di via della Camilluccia. Sul marciapiede davanti alla palazzina, dove sono in corso i rilievi, c'è una lunga traccia di sangue. "Ho visto il ferito, quello lì per terra, un ragazzo, giovane, con jeans e maglietta. All'inizio ho pensato fosse caduto dal motorino, quando sono arrivata io quello era già per terra e poi è arrivata l'ambulanza" racconta Adriana, la portiera dello stabile al civico 23 di via dei Gandolfi, adiacente a quello dove stamattina è stato ucciso Fanella. La donna ha detto di "conoscere la vittima di vista. Non ci ho mai parlato, sapevo chi era, era ai domiciliari".

La vittima viveva in casa con una cugina e con i figli piccoli della donna, che è stata portata via dalle forze dell'ordine per essere ascoltata come testimone dell'omicidio.

Fanella si sarebbe dovuto recare al funerale del suo legale scomparso domenica.

Elicotteri e posti di controllo sono stati attivati nella zona nord della Capitale. Molti anche i disagi al traffico in mattinata con la chiusura di un tratto della via Trionfale, all'altezza di via Prisciano, e la circolazione deviata su via delle Medaglie d'Oro.

La via in cui è avvenuto l'omicidio è una strada chiusa all'inizio della Camilluccia, lato Trionfale. Il quartiere è considerato una delle "zone bene" della città.

"Questo è sempre stato un quartiere frequentato da persone perbene - racconta un'anziana residente nel palazzo accanto al luogo dell'omicidio - adesso invece ci troviamo dei delinquenti come vicini di casa. Non abbiamo parole, siamo sconvolti". "In tanti anni non era mai successa una cosa del genere - spiega un'altra donna che abita nella zona - conoscevo la vittima e la sua compagna di vista, ma non ci avevo mai parlato e non so che tipo di frequentazioni avessero".

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