
PERCHÉ, DELLE CENTINAIA DI PERSONE CHE HANNO MANGIATO ALLA "FIESTA LATINA" AD OLBIA, "SOLO" DIECI SONO RIMASTE INTOSSICATE DAL BOTULINO (E DUE SONO MORTE)? - L'IPOTESI È CHE UNA CONFEZIONE DI GUACAMOLE FOSSE STATA CONSERVATA MALE E CHE AL PROPRIO INTERNO SI SIA SVILUPPATO IL BATTERIO CHE IERI HA UCCISO LA 62ENNE VALERIA SOLLAI, SECONDA VITTIMA DOPO LA 38ENNE ROBERTA PITZALIS - CHRISTIAN GUSTAVO VINCENTI, ORGANIZZATORE DELLA FESTA DOVE LE DONNE HANNO MANGIATO PRIMA DI ANDARE IN OSPEDALE: "SONO UN UOMO DISTRUTTO". VINCENTI È INDAGATO PER OMICIDIO COLPOSO...
Estratto dell'articolo di Elisa Sola per "La Stampa"
guacamole contaminato dal botulino a monserrato in sardegna
È un doppio rebus, incardinato su due questioni. La prima riguarda la vita e la morte di chi ha mangiato i tacos con guacamole serviti a fine luglio ai baracchini della Fiesta latina di Monserrato, in provincia di Cagliari.
Perché dieci persone, dopo quella serata affollata, sono finite in ospedale, due sono morte, ma altre centinaia sono sopravvissute? Le bottiglie di plastica da 800 grammi in cui era contenuta la salsa verde servita come antipasto al Festival itinerante della cultura latina sono state sequestrate dai Nas.
Sui social restano immortalate nelle foto. Capovolte e spremute nei piatti dai camerieri che indossano i guanti. Le confezioni, comprate all'ingrosso in Sardegna, sembrano tutte uguali. Ma per chi indaga probabilmente non lo sono.
Solo dieci persone sono rimaste intossicate dal botulino. Solo una di queste bottiglie deve essere stata letale. Il batterio ha colpito prima Roberta Pitzalis, 38 anni, morta l'8 agosto. Poi Valeria Sollai, 62 anni, spirata ieri. Entrambe erano ricoverate in ospedale dalle prime ore successive alla cena. [...]
«Sono un uomo distrutto», dice Christian Gustavo Vincenti, l'organizzatore della festa indagato per omicidio colposo dalla procura di Cagliari. «Sono straziato dal dolore per queste donne. Per il bambino in ospedale che sta male. Per gli altri ammalati. Mai avrei potuto prevedere un evento del genere».
La procura, per risolvere il rompicapo sulla tracciabilità della filiera della salsa al guacamole, ha ordinato analisi in laboratorio e accertamenti dei Nas. L'ipotesi principale è che una delle bottiglie sia stata conservata male. Forse in un luogo non refrigerato. La pista della contaminazione di tutte le confezioni, che potrebbe portare ad indagare i produttori e i rivenditori dell'intingolo, è al vaglio. Ma considerata meno probabile.
Il focus è sempre incentrato sulla vita e la morte. Sono sopravvissuti quasi tutti. Quindi, il perimetro delle confezioni compromesse si restringe. E poi, c'è un primo riscontro. Nelle partite di guacamole successive alla prima analizzata non ci sarebbero tracce della tossina. Ecco perché gli inquirenti credono che una sola bottiglia di prodotto sia la causa della catena di malattie. Sarebbe, quindi, più un problema di conservazione che di alimento.
Il secondo rebus che gli inquirenti vogliono risolvere riguarda altre possibili cause delle morti di Roberta e Valeria. Due concittadine di Monserrato. Due donne che quella sera di fine luglio volevano solo cenare e ballare nel grande piazzale del paese in cui tutti, ora, si domandano se loro due siano le ultime vittime. O se ce ne saranno altre.
La procura ha ordinato, per entrambi i decessi, delle consulenze estese. Non solo le autopsie, ma anche una serie di accertamenti svolti da equipe di consulenti che hanno l'obiettivo di verificare se le due donne siano state curate nel migliore dei modi in ospedale. Non ci sarebbero dubbi sul fatto che il botulino le abbia intossicate, perché sono tragicamente finite in terapia intensiva entrambe, in gravissime condizioni, subito dopo l'ingestione dei tacos. [...]
Intanto, dopo il blitz dei Nas di Torino nella sede legale dell'associazione culturale, l'amministrazione comunale di Vigone ha sospeso l'attività di conservazione dei cibi nel magazzino di Fiesta latina in Piemonte. Non sarebbe adatto. Dopo le morti in Sardegna e quelle in Calabria, seppure i due eventi non siano collegati, l'imperativo implicito è la cautela. A Vigone i Nas hanno sequestrato tutte le bevande e lo scatolame. L'ansia che una nuova festa di strada possa provocare nuove morti è palpabile.