torino villaggio dei profughi

ALTA TENSIONE A TORINO - NELLA NOTTE PETARDI CONTRO IL VILLAGGIO DEI PROFUGHI, GLI IMMIGRATI SCENDONO IN PIAZZA: “ITALIANI RAZZISTI”

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Carlotta Rocci per la Repubblica

“Italiani razzisti”, parte una voce e poi diventa un corso che si solleva dal qualche centinaio di persone che si sono radunate davanti alle palazzine dell’ex villaggio Olimpio, l’ex Moi di via Giordano Bruno, oggetto di polemiche, proclami di sgombero, richieste di riqualificazione. Ieri sera, tra le 23 e mezzanotte, invece, è stato solo il teatro di una tensione sociale che a Torino sembra crescere in fretta.

 

C’è un antefatto. Intorno alle 22, la folla radunata nella sala scommesse Match Point di via Giordano Bruno, non distante dal Moi, per la  partita tra Napoli e Dinamo Kiev sente due scoppi in strada. “Erano due bombe carta”, diranno i testimoni. Nel gruppo ci sono anche alcuni migranti che vivono nelle case dell’ex palazzina olimpica.

 

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Qualcuno parla di rappresaglia per un altro fatto simile accaduto domenica: altri petardi scoppiati davanti al bar Sweet, lo storico bar degli ultras del Toro. Sono ipotesi per ora, voci che si sono sparse tra le decine di persone che ieri sera si sono radunate in strada. Fatti su cui indaga la polizia. Qualche cappellino granata compare comunque nel gruppo di persone arrivate ieri sera vicino alle palazzine.

 

 

Tanto basta, comunque, a far salire la tensione fra gli occupanti delle palazzine che, tra rabbia e spavento, si riversano in strada quando scoppia un altro petardo, questa volta più vicino al villaggio dove vivono in 1200.  Chi lo ha lanciato si dilegua. Gli abitanti delle palazzine scendono in strada. Bloccano la via e circondano anche una squadra dei vigili del fuoco chiamata da qualche residente preoccupato.

 

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La camionetta dei pompieri non riesce ad avanzare per capire se ci sia davvero qualche incendio. Nella bagarre ci sono anche auto danneggiate e cartelli stradali divelti. Le forze dell’ordine riportano la calma con qualche decina di uomini in tenuta antisommossa, ma non c’è bisogno di allontanare nessuno. I migranti restano in strada davanti alle palazzine i residenti a un isolato di distanza.

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