evacuazione casamicciola ischia

ISCHIA, ABBIAMO UN PROBLEMA. UN ALTRO – CON L’ARRIVO DI NUOVE PIOGGE È SCATTATO IL PIANO PER L’EVACUAZIONE DI 1.200 PERSONE DALLA ZONA ROSSA DELL’ISOLA. MA NON TUTTO HA FUNZIONATO – C’È CHI NON È STATO AVVERTITO, CENTINAIA SI SONO RITROVATI INFREDDOLITI DAVANTI AI PUNTI DI RACCOLTA, LE FORZE DELL’ORDINE NON SAPEVANO BENE QUALI INDICAZIONI DARE AGLI SFOLLATI – E C’È UN GRUPPETTO DI IRRIDUCIBILI CHE NON HA VOLUTO LASCIARE LA PROPRIA CASA

1 – CASAMICCIOLA: IN GAZZETTA UFFICIALE IL DL ISCHIA

FANGO A ISCHIA

(ANSA) - È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge con aiuti alle aree colpite dalla frana del 26 novembre a Ischia, approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, rifinanzia con 10 milioni di euro per il 2022 il Fondo regionale di protezione civile, e per quanto riguarda le aree dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno prevede la sospensione ai versamenti tributari, delle cartelle esattoriali, dei contributi e dei termini per gli adempimenti fino al 30 giugno 2023. Si posticipa inoltre di un anno, al 31 dicembre 2023, il termine per lo smantellamento della Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli.

 

2 – ISCHIA, EVACUATA LA ZONA ROSSA: «IN CENTINAIA SENZA INDICAZIONI»

Fulvio Bufi e Alfio Sciacca per www.corriere.it

evacuazione zona rossa di ischia 2

La casa sospesa, quel cubo di cemento aggrappato alla montagna e con il vuoto davanti, diventata il simbolo della follia edilizia di Casamicciola, adesso che è ricominciata la pioggia ha tutti gli occhi puntati addosso. Perché può essere l’indicatore di un pericolo imminente. Da ieri una squadra di tecnici ne sta monitorando ogni movimento. Con un metodo empirico: aprendo e chiudendo le porte della cantina.

 

Se i battenti vanno lisci vuol dire che la casa è ferma e quindi è fermo anche il terreno sul quale poggia. Ma se le porte non si aprono o se muoverle diventa pesante, allora significa che il fabbricato scende, e che sta scendendo anche il costone. Le frane cominciano così, con piccolissimi movimenti, ma quello che viene dopo lo si è già visto una settimana fa e adesso si teme possa succedere ancora. Perciò alla prima allerta meteo gialla il commissario per l’emergenza Giovanni Legnini decide di anticipare il piano di evacuazione di circa 1200 persone della nuova zona rossa, mentre in un’area verde di precauzione vengono dati consigli di cosa fare in caso di forti piogge.

 

evacuazione zona rossa di ischia

Ma alle quattro del pomeriggio, quando scatta l’evacuazione, arrivano i primi segnali di una disorganizzazione comprensibile per la ristrettezza dei tempi, ma preoccupante se dovesse ripetersi. Gente spaesata e infreddolita davanti ai punti di raccolta, forze dell’ordine che non hanno indicazioni da dare agli sfollati, autisti delle navette che non sanno dove andare. E così, alle 19, si decide di far confluire tutti nel palazzetto dello sport da dove poi smistare le persone verso i vari alberghi. Un caos che probabilmente ha fatto dimagrire il numero reale degli sfollati.

 

A fine giornata la struttura commissariale non ha fornito un bilancio ufficiale e negli alberghi pare ci fossero tra 300 e 500 persone. Ai quali aggiungere altri che hanno trovato sistemazione in casa di parenti. Probabile che molti non abbiano saputo. Del resto il piano di evacuazione faceva affidamento «sulle informazioni attraverso gli organi di stampa e i nostri profili social. Ma niente avvisi con megafono per non creare allarme».

 

evacuazione zona rossa di ischia 3

Forse troppo poco se si deve mettere in sicurezza anche anziani che non smanettano su Facebook. Un piano che provoca il malumore di alcuni sindaci ed ex sindaci: «Solo noi conosciamo il territorio, ma ci hanno tenuti fuori». I più penalizzati gli anziani. In via Parodi, al piano terra del civico 27 abitano Salvatore Martusciello e la moglie, 81 e 86 anni. Al primo piano la sorella di Salvatore con il marito, pure loro oltre gli 80. Le due donne sono inabili, e nessuno dei quattro sa dell’evacuazione. Li avverte la figlia di Salvatore, e poi sono i giornalisti a spiegare che c’è un numero verde. Lui telefona, dà nome e indirizzo e aspetta. Ma non arriva nessuno. Sarà il genero, a sera, a prendere Salvatore e la moglie.

giovanni legnini

 

«Nelle prossime ore — dice in serata Legnini — proseguiremo nella definizione di ulteriori misure per garantire la sicurezza, provando a ridurre al minino i disagi dei cittadini». Alla fine è stato il cielo a dare una mano. La pioggia c’è stata, ma non da emergenza. E dunque il caos non ha avuto conseguenze gravi. Ora gli sfollati resteranno negli alberghi per almeno 48 ore. E per il futuro? Alla prossima allerta meteo? «Poi vedremo — la risposta evasiva data in mattinata da Legnini — procediamo un passo alla volta».

MAPPA DELLA ZONA ROSSA DI ISCHIAischia franaevacuazione zona rossa di ischia 1

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO