piano sorrento incappucciati

LA VIA CRUCIS DEI CAPPUCCI NERI - DA 500 ANNI A PIANO DI SORRENTO SI SVOLGE LA PROCESSIONE NOTTURNA DELL’ARCICONFRATERNITA DELLA MORTE E ORAZIONE - FRUSTE UNCINATE, TAMBURI, “MISERERE” E CHOPIN

Fabrizio d’Esposito per il “Fatto Quotidiano”

 

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTOGLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO

Il “sacco” nero, la veste con cappuccio, è la Sindone del Venerdì Santo. Tutto è buio e silenzio e vuoto da riempire con passi cadenzati. I cerimonieri accendono gli stoppini dei “lampioni”, che pendono obliqui dalle mani degli incappucciati. Sono le tre di notte, tra giovedì e venerdì. Mille confratelli sono incolonnati in file di tre o quattro. Danno le spalle all’altare maggiore e premono verso l’uscita.

 

Le grandi porte di bronzo sono ancora serrate. La basilica del santo patrono, Michele arcangelo guerriero, è di traverso sulla strada per il mare. Piano di Sorrento, nella costiera delle sirene di Ulisse. Da cinque secoli questa è una notte senza tempo, di generazione in generazione. I cappucci neri hanno la punta piegata, non rigida verso il cielo, e in petto è cucito lo stemma dell’Arconfraternita della Morte e Orazione.

 

Sono un anticipo di morte,i cappucci. Nessuno riconosce nessuno. Anche la Vergine è vestita di nero e stringe tra le mani un fazzoletto bianco, voto di speranza e di dolore di un anonimo donatore. La Mater Dolorosa oscilla sulle spalle di quattro portanti. Va in cerca del Figlio tradito e torturato, che ancora piange sangue sulle pietre nel Getsèmani, il podere tra gli ulivi dove Giuda baciò il Cristo.

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 3GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 3

 

“Ulivo, calice e pietre”, questa la prima fila dei “martìri”, con l’accento sulla prima “i”. Simboli del tragitto tra la Passione e la Croce. Le file dei “martìri” sono il midollo della processione, al centro del corteo dopo i labari e gli stendardi di apertura. Sono le tre e un quarto. La cerimonia d’uscita è finita. Il priore, Michele Gargiulo, primo cerimoniere, apre le porte di bronzo.

 

LA “DISCIPLINA FUNE”, QUELLA “PELLE” E IL GALLO IMPAGLIATO

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO

Gesù fu torturato nel pretorio, legato a una colonna. Pietro lo rinnegò tre volte prima che il gallo cantasse due volte. Il gallo in processione un tempo era vivo e stordito con il vino, perché se ne stesse buono. Adesso è impagliato ed è tra le braccia di un incappucciato. Poi c’è la fila dell’insegna romana, Spqr, perché fu crocifisso sotto Ponzio Pilato.

 

A fianco, gli “scurriali”, le fruste con uncini di ferro, e dietro “disciplina fune” e “disciplina pelle”, strumenti dei soldati di Roma. Un confratello grande e grosso arranca con la colonna, che preme sulla pancia. “Ecco l’uomo” sibilò Ponzio Pilato e l’Ecce homo è altra statua che celebra la regalità come sberleffo estremo. Corona di spine, una canna per scettro, la veste rosso porpora.

 

La statua è un busto di gesso, allacciato al collo dell’incappucciato. Si danno il cambio in tre, ogni cinquecento metri. Il governatore dell’impero cadde nel dubbio e se ne lavò le mani, davanti al sinedrio riunito impaziente.

 

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 5GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 5

Brocca, per l’acqua, e tovaglia, per asciugarsi: è l’ultima fila di “martìri” prima del Golgota, il luogo del Cranio dove fu infilata la Croce. Inizia la via dolorosa, la via Crucis. Il panno della Veronica, con il volto di Cristo impresso, e il “tronco a spalla”. Tutto è pronto: “titulus” (“questo è il re dei giudei”), martello e chiodi, i dadi per spartirsi la veste, l’aceto per l’ultima sete. Gesù fu inchiodato sulla croce alle nove del mattino di venerdì e spirò alle tre del pomeriggio, ma fu buio nel cielo già a mezzogiorno.

 

Nella notte tra giovedì e venerdì, prima di Pasqua, l’Addolorata fa sosta in tre chiese, numero dispari. Il priore batte due volte il bastone del governo, sormontato da un teschio con le ossa incrociate, e gli incensieri spargono odore e fumo in onore del “sepolcro”, l’altare con le piantine di grano dove si vegliano il corpo e il sangue dell’ultima cena di Gesù.

 

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 6GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 6

Metà corteo è la valanga nera del “Miserere”, il coro di voci bianche e “bassi” maturi, tutti maschi, che intona in latino il salmo di Davide, re adultero dell’Antico Testamento che chiese perdono all’Assoluto: “Pietà di me o Dio, secondo la tua grande misericordia”. Il cammino nella notte non deve vedere il sorgere del sole, come tradizione. Si rientra in basilica alle cinque e mezza, col buio. La pioggia impone deviazioni ogn idue, tre lustri.

 

Labari,stendardi, tamburi, lampioni e “martìri” vengono riposti per poche ore. Alle otto e mezza di sera si esce per la seconda e ultima volta. È la processione nera del Cristo Morto e sulla “pandetta”, il foglio con l’inquadramento del corteo, c’è posto per le “autorità civili” e i carabinieri coi pennacchi dell’alta uniforme che scortano Gesù deposto.

 

Stavolta, la Madre Addolorata scende da un’altra chiesa e incontra il Figlio sul sagrato di San Michele. La banda musicale suona la marcia funebre di Chopin. Il “ritiro” è alle undici e il priore congeda i confratelli: “Anche quest’anno abbiamo fatto Venerdì Santo”. L’Arciconfraternita della Morte e Orazione di Piano di Sorrento nacque nel Medioevo ed ebbe la patente di aggregazione dalla compagnia madre di via Giulia a Roma. La

 

GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 4GLI INCAPPUCCIATI DI PIANO DI SORRENTO 4

Primaria romana fu fondata nel 1538. Dallo Statuto stampato nel 1590 “appresso Paolo Blado Impressore Camerale”: “Nell’Anno del Signore 1538, alcuni devoti Christiani vedendo che molti poveri, li quali o per la loro povertà, o vero per la lontananza del luogo dove morivano, il più delle volte non erano sepolti in luogo sacro, o vero restavano senza sepoltura, e forse cibo de animali, mossi da zelo di Carità e pietà istituirno una Compagnia sotto il titolo della Morte”.

 

IL SACCO DI TELA E LA PIETÀ PER I CONDANNATI

Anche “l’habito che devono portare i fratelli” fu sancito per norma statutaria: “Ordinamo che debbano vestire di sacco di tela nera semplice e senza alcuno lavoro con le maniche larghe alla bocca, cinti con il cordone di filo nero, non di seta, con i nodi simili a quelli dell’ordine di san Francesco.

 

Porteranno anche nella spalla sinistra verso il petto il nostro solito segno cioè la nostra croce sopra la Testa di Morte co’ due ossa sopra i Monti co’ l’horologgi, e attorno vi sia scritto Archiconfraternitas Mortis e Orationis”. I neri “confortavano” anche i condannati a morte. A Roma, oltre la compagnia della Morte, sono censite altre 77 confraternite, tutte di laici.

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)