franek broda mateusz morawiecki

IL COLMO PER UN PREMIER SOVRANISTA: AVERE UN NIPOTE "FLUIDO" CHE PROTESTA CONTRO IL GOVERNO – TRA I MANIFESTANTI ARRESTATI DOMENICA ALLA MANIFESTAZIONE PRO-EUROPA A VARSAVIA, C’ERA ANCHE FRANEK BRODA, DICIOTTENNE NIPOTE DI MATEUSZ MORAWIECKI. FRANEK È UN ATTIVISTA LGBT+ E ACCUSA LA POLIZIA DI AVERGLI DATO UN CALCIO ALLA TESTA MENTRE ERA A TERRA. CHISSÀ CHE NE PENSA LO ZIO…

 

 

 

Andrea Cuomo per "il Giornale"

 

franek broda 5

Come può una nazione mettersi d'accordo sulla permanenza o meno in Europa se perfino nella famiglia di chi la governa ci sono idee differenti? Fa sorridere (poco) e riflettere (molto) la circostanza che domenica a Varsavia, durante la massiccia manifestazione europeista a cui hanno partecipato centomila cittadini polacchi, tra i quattro manifestati arrestati ci sia Franek Broda, diciottenne nipote del premier Mateusz Morawiecki.

 

Il giovane, attivista lgbt+ e personalità decisamente poco allineata, interpreta il sentimento della gran parte dei giovani polacchi che non vogliono perdere il treno che li connette al resto del continente e temono che lasciare l'Europa condannerebbe il Paese a un'epoca di oscurantismo.

 

MORAWIECKI

Lo zio, 53 anni, è invece la guida l'esecutivo di estrema destra che sfida apertamente Bruxelles, facendosi forte della sentenza della Corte Costituzionale di Varsavia che, considerando la legislazione nazionale superiore a quella comunitaria, ha messo sul tavolo i presupposti per una possibile Polexit. Che Morawiecki, sia messo agli atti, definisce «una fake news dannosa».

 

I due, zio e nipote, rappresentano due visioni del mondo (e del continente) molti differenti. Il potente Morawiecki ha sguardo gelido dietro occhiali da miope e, come il partito che rappresenta, Legge e Giustizia (PiS), detesta le aspirazioni burocraticamente egualitarie, democratiche, politicamente corrette dei Ventisette.

franek broda 7

 

La sua tesi, ribadita anche qualche giorno fa in un videomessaggio inviato alla convention degli ultranazionalisti spagnoli di Vox, è che l'Ue debba limitarsi a «sostenere lo sviluppo dei Paesi, non imporre idee contrarie alla loro storia e identità e soluzioni legali incompatibili con il loro ordinamento giuridico» e soprattutto non portare avanti l'idea di un'«omologazione» tra tutte le nazioni.

 

Franek è invece apertamente «fluido» sessualmente: nelle sue fotografie su instagram ama apparire con rossetti colorati, trucchi provocatori ad affermare la sua sfida a un establishment che non sembra affatto sensibile al rispetto dei diritti civili e della diversità in genere. Franek ha fatto del suo ruolo di nipote del premier oscurantista una sorta di bandiera.

 

il premier polacco morawiecki

I suoi post su instagram sono dolenti e coraggiosi. In uno che risale a una settimana fa appare con una mascherina nera con il fulmine rosso simbolo della battaglia contro la sentenza della famigerata Corte Costituzionale che ha sbianchettato il diritto all'aborto terapeutico. Franek racconta di avere indossato la mascherina a scuola e di essere stato aspramente rimbrottato da una dirigente dell'istituto: «Ti lasci manipolare da questa casa delle scimmie. Non arrivi nemmeno ai talloni di tuo zio».

 

Proteste in Polonia

Insomma, non crediamo che i due siano contenti di vedersi a pranzo la domenica in un ritrovo familiare. E chissà se l'arresto del giovane, domenica, sia stato motivato o forzato allo scopo di dare una lezioncina al nipote ribelle. Fatto sta che come sia davvero andata non è per niente chiaro.

 

Franek accusa un poliziotto di avergli dato un calcio alla testa mentre era a terra, prima di essere arrestato. Un portavoce della polizia di Varsavia, Sylwester Marczak, si limita a confermare il fermo ma non fa riferimento a eventuali violenze contro Broda. La questione familiare è aperta.

 

Proteste in Polonia

Ma certo non è questo che turba l'Europa. Che medita le contromosse per evitare l'uscita del quinto Paese più popoloso dell'Unione che potrebbe avere un effetto valanga sugli altri governi dell'ala orientale dell'Ue, i più populisti, nazionalisti ed euroscettici (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria). «L'esecutivo Ue, se e quando si muoverà, lo farà su basi giuridiche solidissime - dice il portavoce Eric Mamer -. La presidente Ursula von der Leyen ha detto che la Commissione lo farà presto, ma annunceremo i prossimi passi quando li decideremo, non prima».

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