PREPARATE LA TACHIPIRINA E LA COPERTINA! L’INFLUENZA DI QUESTA STAGIONE E’ TRA LE PEGGIORI DEL DECENNIO: L'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ HA REGISTRATO A FINE OTTOBRE CIRCA 427MILA CASI DI INFEZIONI RESPIRATORIE ACUTE IN UNA SOLA SETTIMANA - LA SITUAZIONE PEGGIORERÀ NELLE PROSSIME SETTIMANE TRA L’ARRIVO DELLE BASSE TEMPERATURE, LE SCUOLE E LA CO-CIRCOLAZIONE DI PIÙ VIRUS RESPIRATORI. A COMPLICARE IL QUADRO C’È POI L’H3N2, UNO DEI CEPPI INFLUENZALI CHE STA GIÀ MOSTRANDO SEGNI DI EVOLUZIONE…
Da open.online
L’Italia si prepara ad affrontare a una stagione influenzale considerata in potenza tra le peggiori del decennio. La rete RespiVirNet dell’ISS lo aveva segnalato pochi giorni fa con la stima di fine ottobre: circa 427mila casi di infezioni respiratorie acute in una sola settimana. Numeri ancora lontani dal picco e che raccontano di una curva che si sta muovendo più in fretta del solito. Gli epidemiologi sembrano avere pochi dubbi su quanto la situazione peggiorerà nelle prossime settimane tra l’arrivo delle basse temperature, le scuole ormai a pieno ritmo e la co-circolazione di più virus respiratori.
A complicare il quadro c’è poi l’H3N2, uno dei ceppi influenzali che sta già mostrando segni di evoluzione. Un virus capace di mutare rapidamente e con un impatto significativo, che non riguarda la gravità dei casi, soprattutto per anziani e persone con patologie croniche, ma anche la stessa velocità con cui l’infezione è capace di diffondersi.
Per capire meglio le basi delle previsioni è necessario considerare un cambiamento importante del sistema di monitoraggio nazionale: per la prima volta la sorveglianza Iss non misura più solo la “classica” sindrome simil-influenzale. La decisione di un cambio di categoria e quindi di classificazione oggi mette al centro delle stime le cosiddette ARI, infezioni respiratorie acute. Attraverso questa nuova lente che va letta l’intera stagione. Ma perché è cambiata la definizione e, soprattutto, come si leggono correttamente i numeri che ci arrivano?
Il cambiamento introdotto dall’ISS nasce da una constatazione semplice: parlare solo di influenza non basta più per descrivere la realtà delle infezioni respiratorie che colpiscono la popolazione italiana. La vecchia categoria ILI, le sindromi simil-influenzali, è stata per decenni il pilastro del monitoraggio stagionale, ma negli ultimi anni è diventata sempre meno efficace. Perché? Perché l’influenza non è più sola.



