PRESTO, ALLE TOGHE SERVONO TESTIMONIAL! – L’ANM HA CAPITO CHE HA BISOGNO DI VOLTI “POP” PER SPIEGARE AI CITTADINI PERCHÉ VOTARE “NO” AL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: POTREBBERO SCENDERE IN CAMPO L’EX MAGISTRATO E SCRITTORE GIANCARLO DE CATALDO, LE CANTANTI SERENA BRANCALE E FIORELLA MANNOIA, GLI ATTORI LUCA ZINGARETTI E ALESSANDRO GASSMAN – LA CAMPAGNA DEL COMITATO PER IL NO SARÀ GESTITA DALLA SOCIETÀ DI COMUNICAZIONE “PROFORMA”, CHE HA SEGUITO GIÀ VENDOLA, RENZI, DECARO…
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per "la Repubblica"
nicola gratteri a otto e mezzo
Quando, domenica, al comitato del No hanno letto su Repubblica le parole del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri – «I magistrati devono spiegare per bene ai cittadini, non in giuridichese, ma con parole comprensibili per i non addetti ai lavori, che questa riforma danneggia solo loro» – si sono convinti che la strada presa fosse quella giusta: parlare chiaro, parlare semplice.
Era uno dei punti cardine che il comitato si è dato, insieme con l'Anm, in questo primo tratto di campagna referendaria. Pochi concetti, ma ben stabiliti: primo, questo referendum non deve avere alcuna connotazione politica. Nel senso che non deve essere un voto destra contro sinistra, cittadini contro Meloni.
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comitato per il no al referendum sulla giustizia - enrico grosso e antonio diella
«Sottoporre il pubblico ministero al potere del governo». Per una riforma che non serve a nessuno, «se non alla politica»: non ai cittadini, visto che «i problemi della giustizia sono altri: tempi, mancanza di personale», non certo «la separazione delle carriere o il doppio Consiglio superiore della magistratura». Non serve ai magistrati che, qualora fosse approvata, non perderebbero alcun privilegio.
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È questo che i magistrati dovranno raccontare nei prossimi mesi. Per questo hanno chiesto aiuto a professionisti del settore, tra i più brillanti da anni in Italia: i comunicatori di Proforma (hanno seguito le campagne di Bertinotti, Vendola, Renzi, Letta, Decaro, solo per ricordare le ultime), con i quali stanno mettendo a punto un piano di comunicazione.
È stata commissionata una serie di sondaggi alla società di Giovanni Diamanti e si è deciso che bisogna lavorare su chi abitualmente va a votare: i giovani e gli over 65. Da qui la scelta di campagne social (per i primi) e di un lavoro porta a porta per i secondi.
Si cercano, tra i magistrati ma anche tra i giuristi – avvocati, professori universitari – volti che sappiano usare parole precise ma non tecniche per spiegare perché bisogna dire «no» alla riforma. Non piace la parola «testimonial», ma circolano i nomi di diverse figure.
Gratteri sarà sicuramente uno dei volti della campagna. Si stanno testando altri magistrati, anche molto giovani. Ci sono poi alcuni ex: Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo.
Sono stati fatti nomi di personaggi dello spettacolo da coinvolgere, «in nome della democrazia» e senza alcuna bandiera politica: Edoardo Bennato e Sabina Guzzanti erano stati invitati all'assemblea dell'Anm.
Ma in alcune riunioni si sono fatti i nomi di Serena Brancale, Fiorella Mannoia. O dei magistrati e poliziotti televisivi: il «commissario Montalbano» Luca Zingaretti, «la poliziotta Lolita Lobosco» Luisa Ranieri, «la pm Imma Tataranni» Vanessa Scalera, o Alessandro Gassmann, che sta per andare in prima serata su Rai con l'avvocato Guerrieri. [...]
giovanni diamanti 6
luca zingaretti luisa ranieri
comitato per il no al referendum sulla giustizia - enrico grosso e antonio diella

