caccia mig 29

PRONTI ALL’ESCALATION? – LA FORNITURA DI CACCIA ALL’AVIAZIONE UCRAINA NON È PIÙ UN TABÙ! LE VOCI DAL PENTAGONO SULLA POSSIBILITÀ DI DARE AEREI A KIEV SI FANNO SEMPRE PIÙ INSISTENTI. SAREBBE UNA SVOLTA CLAMOROSA: L'UCRAINA FINORA HA UTILIZZATO SOLO 56 VECCHI VELIVOLI DI EPOCA SOVIETICA E CON GLI AEREI OCCIDENTALI POTREBBE RIUSCIRE A DOMINARE I CIELI. MA CHE SUCCEDE SE, PER SBAGLIO O VOLONTARIAMENTE, SCONFINANO IN RUSSIA? LA TERZA GUERRA MONDIALE SAREBBE A UN PASSO…

Gianluca Di Feo per www.repubblica.it

caccia mig 29 3

 

L’ultima frontiera nel sostegno bellico occidentale all’Ucraina sta per essere varcata: la fornitura di aerei da caccia all’aviazione di Kiev non è più un tabù. Se a marzo il presidente Biden aveva fermato la consegna dei Mig polacchi nel timore di un’escalation con il Cremlino, adesso l’evoluzione del conflitto ha ridotto le remore degli Stati Uniti.

 

Dal Pentagono trapelano indiscrezioni sempre più consistenti sulla possibilità della svolta, sulla quale però la Casa Bianca non si è ancora pronunciata. A pesare sono soprattutto le preoccupazioni sulla tenuta ucraina di fronte all’avanzata russa, che vede una mobilitazione crescente degli stormi nei bombardamenti sul Donbass e negli attacchi missilistici contro le città.

caccia mig 29 2

 

La crisi di Kiev

Secondo le stime, Kiev schiera soltanto 56 velivoli da combattimento ancora efficienti, molto vecchi e rapidamente logorati dall’impegno nel conflitto. Sono jet d’epoca sovietica, che hanno ricevuto aggiornamenti tecnologici negli ultimi anni e necessitano di ricambi che nessuno in Occidente produce.

 

Polonia e Slovacchia hanno fatto arrivare alcuni Mig 29, smontati e trasferiti via terra, assieme a stock di pezzi ma c’è il timore che le squadriglie si trovino presto con una limitata capacità di supportare le truppe e difendere i cieli. Da tempo si cerca di acquistare sul mercato internazionale dell’usato altri Mig 29 e cacciabombardieri Sukhoi Su 25 perché gli ucraini hanno molti più piloti che aerei: equipaggi considerati esperti che però non possono contribuire al conflitto.

 

caccia mig 29 1

La risposta che viene valutata ora dalle cancellerie è fargli avere caccia occidentali, in modo da ridurre il gap tecnologico con l’aeronautica russa. Il generale Charles Q. Brown, comandante in capo dell’Us Air Force, ha detto che la questione è sul tavolo, anche se – come ha sottolineato il numero uno delle forze armate americane Mark Milley – non è stata ancora presa una decisione.

 

All’Aspen Security Summit il generale Brown ha risposto a una domanda su quali caccia potrebbero venire consegnati: “Ci sono jet statunitensi, il Gripen svedese, l’Eurofighter e il francese Rafale: esistono piattaforme differenti che potrebbero andare in Ucraina. Non posso dire esattamente quale”.

eurofighter 2000

 

La scelta del modello

Ogni scelta dovrà fare i conti con i tempi tecnici dell’operazione. Serviranno al minimo sei mesi per istruire i piloti e formare i tecnici della manutenzione. In passato aviatori ucraini hanno seguito corsi negli Stati Uniti, ma il passaggio dai velivoli di concezione sovietica a quelli occidentali non è semplice. E non si tratta solo di imparare a volare: gli equipaggi dovranno essere in grado di combattere tra forti difese contraeree, disturbi elettronici ai radar e avversari agguerriti nei cieli.

CACCIA GRIPEN

 

Lo scenario più probabile è che ci si orienti su caccia statunitensi Lockheed F16, tra i più diffusi al mondo, attingendo alle scorte di jet delle versioni meno moderne in servizio pure in molti Paesi europei: Norvegia e Olanda, ad esempio, stanno per rimpiazzarli con l’F35.

 

CACCIA F15 USA

Ma il sottosegretario Frank Kendall ha ventilato un’altra ipotesi: cedere gli A10 Warthog da assalto al suolo che l’Us Air Force vuole mandare in pensione. Si tratta di aerei corazzati costruiti durante la Guerra Fredda per affrontare i tank sovietici, con un potente cannone a tiro rapido e misure per sopravvivere ai missili terra-aria portatili. Questi velivoli hanno poi conosciuto una seconda vita nelle missioni contro la guerriglia jihadista in Iraq e Afghanistan: sono semplici e robusti, perfetti per le operazioni in territori come il Donbass.

 

caccia a10 warthog 3

I timori dell'Occidente

Gli A10 sono considerati strumenti tattici e le loro caratteristiche limiterebbero la possibilità di incursioni in profondità nel territorio russo. La Casa Bianca continua a temere che le armi messe in mano agli ucraini vengano mandate a colpire la Crimea o le metropoli russe.

 

La difesa dei cieli però richiede mezzi con prestazioni e autonomia superiore all’A10: qualsiasi intercettore può però venire trasformato in un bombardiere e questo ripropone il pericolo di un’escalation nei confronti di Mosca.

 

caccia a10 warthog 2

Per questo le richieste del presidente Zelensky, che ha domandato più volte agli Stati Uniti caccia F16 e F15, finora sono sempre state respinte. Adesso l’avanzata russa nel Donbass ha cambiato le prospettive e il Pentagono pare molto più disposto ad assecondare le richieste di Kiev: un altro segnale di quanto si stia inasprendo il confronto a distanza tra Washington e Mosca.

f16 fighting falcon

 

Formare i piloti

Ancora più avanzati sono i colloqui per iniziare l’addestramento dei piloti di Kiev nelle scuole dei Paesi Nato: “Credo che abbiamo la responsabilità – ha dichiarato il generale Brown - di essere pronti ad istruirli. Lo facciamo con tutti gli alleati e partner: non ci sono differenze nei confronti degli ucraini”.

 

caccia a10 warthog 1

Pochi giorni fa la Camera statunitense ha autorizzato uno stanziamento di 100 milioni di dollari per formare gli equipaggi direttamente negli Usa. La mozione deve venire ratificata dal Senato, cosa che non avverrà prima di settembre. “Non c’è dubbio – ha spiegato il deputato repubblicano Adam Kizinger - che quando questa guerra finirà le forze ucraine dovranno venire modernizzate con equipaggiamenti occidentali. Inoltre, non ci sono più Mig disponibili, né parti di ricambio”.

 

CACCIA GRIPEN

Difficilmente i corsi finanziati con quei fondi potranno essere avviati prima del prossimo anno. Ma sono tanti a temere che il conflitto non si fermerà nel 2022. Ormai è una guerra di logoramento, in cui la vittoria sarà decisa dal collasso di uno dei due eserciti per carenza di risorse belliche o di volontà di lottare. Ed è per questo che le forniture militari all’Ucraina sembrano destinate ad aumentare, in numero e qualità, per fronteggiare la marcia delle forze russe.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...