culle vuote

SFATIAMO UN PO’ DI LUOGHI COMUNI SULLE “CULLE VUOTE” DI CUI PARLA LOLLOBRIGIDA – L’ITALIA È IL SESTULTIMO PAESE AL MONDO PER TASSO DI NATALITÀ. PERCHE’? LA DEBOLE ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE (VEDI GLI ASILI NIDO) NON È CORRELATA ALLA CRISI DELLA NASCITE. A TRENTO, AD ESEMPIO, DOVE TUTTO FUNZIONA ALLA PERFEZIONE, DI FIGLI SE NE FANNO POCHI – DETERMINANTE È L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE: OGGI LE DONNE IN ETÀ FECONDA SONO IL 14% IN MENO DEL 2008

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

CULLE VUOTE

Il manuale della Central Intelligence Agency consegna all’Italia un primato particolare: quest’anno diventa il sestultimo Paese al mondo per tasso di natalità davanti solo a Corea del Sud, Giappone e ai mini-Stati di Andorra, Montecarlo e Sant Pierre e Miquelon. Meno ovvio è capire cosa sia successo a questa comunità nazionale che nel dopoguerra, fino alla metà degli anni ’70, ha prodotto quasi ogni anno il maggior numero di figli in Europa occidentale. Oggi siamo scesi a poco più di un terzo delle nascite raggiunte al picco del baby boom, nel 1964.

dati sulla natalità in europa - corriere della sera

 

Perché un Paese entra così profondamente in recessione demografica? Le spiegazioni di natura psicologica, sociale, economica e di costume sono sempre difficili da districare. Non ne esiste mai una sola. Ma non tutt’Italia si muove all’unisono e confrontare quel che è successo negli ultimi anni in ogni provincia può dare degli indizi e un quadro delle risposte possibili.

 

[…]

 

Da quando la recessione demografica è iniziata nel 2008, Bolzano ha visto crescere il suo tasso di fecondità del 7% a 1,72 figli per donna nel 2021, mentre Prato l’ha visto crollare del 30% (1,1 figli per donna) e Roma del 22% a 1,18 figli per donna: così la capitale è molto sotto la già bassa media del Paese. Cosa alimenta queste macroscopiche differenze?

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Una spiegazione ricorrente riguarda la debole assistenza alle famiglie, in particolare l’offerta troppo scarsa di posti in asili nido. Eppure, per quanto questi siano importantissimi, dai dati non si direbbe che la disponibilità nei diversi territori sia strettamente correlata all’andamento delle nascite.

 

La provincia di Trento per esempio ha quasi il doppio dei posti in asilo nido per ogni cento bambini entro i 36 mesi di età, rispetto a Bolzano, eppure dal 2008 ha visto scendere il suo tasso di fecondità a doppia cifra.

 

CULLE VUOTE

Oggi Trento è molto sotto alla provincia vicina come numero di figli per donna. Rimini dal 2008 presenta il secondo più forte crollo della fecondità in Italia e ormai viaggia quasi a livelli «sudcoreani» — i più bassi al mondo — eppure ha molti più posti in asilo nido della media italiana.

 

Dall’altra parte province come Trapani, Cosenza, Siracusa o Ragusa hanno strutture per la prima infanzia estremamente carenti, ma per loro il tasso di fecondità dl 2008 praticamente non è sceso. Trapani era sotto la media nazionale allora e oggi è sopra.

 

dati su natalità e sostegni alle famiglie - corriere della sera

Anche un incrocio più sistematico dei dati non indica che in Italia un maggior numero di posti nei nidi si correla con una maggiore propensione a procreare: probabile che il ruolo dell’aiuto informale dei nonni sia il fattore che sfugge ai dati Istat.

 

Allora cosa spiega il collasso della natalità? Dall’incrocio dei dati, una correlazione banale ma potente emerge su tutte: le province nelle quali le nascite diminuiscono di più o sono più basse, dal 2008 in poi, di più tendono a essere quelle nei quali è diminuita di più la popolazione femminile in età fertile. Anche qui non mancano le eccezioni. Ma la correlazione è corroborata da un generale incrocio dei dati e dai casi specifici.

 

In media italiana dal 2008 al 2019 (si tratta dei più recenti dati Istat disponibili) il numero di donne fra i 16 e il 45 anni di età è diminuito del 14%, mentre il tasso di fecondità è diminuito del 13%. Province come Ascoli, Ancona, Pesaro e Urbino e ancora Rovigo, Asti, Alessandria o la Valle d’Aosta mostrano tutte sia un calo percentuale superiore alla media del numero di donne in età fertile che nella fecondità.

 

CALO NASCITE

Certo sembrano profilarsi anche altre cause, più complesse. Per esempio Milano, Roma e Firenze vengono solo dopo Potenza per età media delle donne al parto (33,3 anni) e non casualmente mostrano tutte dei cali del tasso di fecondità molto superiori alle medie nazionali.

 

Partorire tardi, per ragioni sociali legate magari al mercato del lavoro, non permette di avere più figli. Ma non c’è dubbio che l’Italia stia pagando in questi anni il prezzo del suo primo inverno demografico, cioè il crollo del 43% delle nascite fra il 1970 e il 1995: semplicemente, ci sono sempre meno donne, e anche sempre meno uomini, in grado di procreare perché allora ne sono nate sempre meno. Così in futuro il Paese pagherà anche l’attuale calo delle nascite.

 

[…]

 

CALO DELLA NATALITA jpeg

Le misure per la natalità sono dunque necessarie ma insufficienti, da sole, per stabilizzare il quadro demografico nel Paese. Come gestire l’immigrazione dipende però dalle preferenze politiche.

Ultimi Dagoreport

donald trump

FLASH – COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE…

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’