ali khamenei benjamin netanyahu

IL PROSSIMO PASSO È IL “REGIME CHANGE” IN IRAN – L’OBIETTIVO DI NETANYAHU A TEHERAN NON È SOLO DISTRUGGERE LE CAPACITÀ NUCLEARI DEL REGIME, MA DESTABILIZZARLO E, FORSE, ROVESCIARLO – DOPO AVER DECIMATO LA CATENA DI COMANDO MILITARE, IL PROSSIMO OBIETTIVO POTREBBERO ESSERE LE PERSONE PIÙ VICINE A KHAMENEI O, ADDIRITTURA, LA STESSA GUIDA SUPREMA – UN COLPO DI STATO È IMPROBABILE: L’OPPOSIZIONE È DEBOLE, ANCHE SE LA POPOLAZIONE FREME: GIÀ OGGI DAI BALCONI CI SAREBBE CHI HA URLATO “MORTE A KHAMENEI”

 

IRAN: KHAMENEI 'HA PERSO', DAVANTI A LUI ORA SOLO SCELTE DIFFICILI

MEDIORIENTE DI FUOCO - VIGNETTA BY GIANNELLI

(Adnkronos) - "Se è onesto con sé stesso, dovrà ammettere di avere perso. Tutto quello per cui ha lavorato, sta crollando davanti ai suoi occhi".

 

Lo dice al Wall Street Journal Afshon Ostovar, professore associato alla Naval Postgraduate School di Monterey, in California, parlando dell'ayatollah Ali Khamenei: "La nave" che la guida spirituale ha comandato in questi anni "si è arenata".

 

Architetto dell'espansione della potenza politica e militare della Repubblica islamica in Medio Oriente, la cosiddetta 'rivincita sciita', l'ultraottantenne Khamenei dovrà "passare l'autunno della sua vita combattendo non per allargare ma per salvare" l'IRAN, sottolinea il quotidiano americano, convinto che davanti a sé abbia solo "scelte ardue e nessuna buona opzione".

 

Il conflitto con Israele ha indebolito le Forze armate di Teheran e ulteriori ritorsioni rischiano di essere insufficienti a scoraggiare futuri attacchi, è l'analisi del quotidiano americano, secondo cui attacchi a navi nel Mar Rosso o ad altri interessi o personale statunitense attireranno probabilmente una risposta americana, cosa che Khamenei ha storicamente cercato di evitare. Cedere alle pressioni e concludere un accordo nucleare con gli Stati Uniti che limiti fortemente la capacità di arricchimento dell'IRAN sarà invece visto dai sostenitori della linea dura come una capitolazione inaccettabile.

 

ali khamenei

FOTOGRAFO IRANIANO, 'GENTE URLA DAI BALCONI MORTE A KHAMENEI'

(ANSA) - "Ieri sera molti urlavano dai balconi delle loro case 'morte a Khamenei", ovvero alla guida suprema dell'Iran, perché questo attacco di Israele, "ne è convinta la maggioranza degli iraniani, può essere la volta buona per liberarci dall'oppressione di questo regime".

 

Lo dice all'ANSA il fotografo iraniano Manoocher Deghati, già vincitore di un World press photo, raggiunto telefonicamente mentre si trova all'estero. "Ora - spiega - sono ovviamente tutti spaventati e scioccati, e la situazione sarà certamente difficile".

 

benjamin netanyahu - attacco di israele all iran

Ma, aggiunge, "spero che la gente andrà in strada a protestare" cogliendo l'occasione di "questo duro colpo alla Repubblica islamica di cui Israele sta decapitando tutti i vertici". "Ora - ritiene Manoocher - sono rimaste poche persone a decidere e non sanno cosa fare, si vede dalla risposta a Israele, hanno inviato solo qualche missile". "Molta gente che vive in Iran - assicura - è contenta perché questa è una chance di rovesciare il regime".

 

Il regime mutilato, i rischi per Khamenei, l'ipotesi colpo di Stato: gli scenari possibili

Estratto dell’articolo di Greta Privitera per www.corriere.it

 

[…]

 

ali khamenei trump

Nel secondo giorno di guerra tra Israele e la Repubblica islamica, il regime è mutilato. I raid israeliani hanno ucciso una ventina di uomini a capo degli apparati strategici del Paese.

 

Non c’è più: Hossein Salami, comandante delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Ircg); Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane; Gholamali Rashid, capo del quartier generale Khatam Al-Anbiya; Esmail Qaani, comandante della Forza Quds delle Ircg; Amir Ali Hajizadeh, il responsabile della divisione aerospaziale, stratega dell’ultimo attacco allo Stato ebraico.

 

mojtaba khamenei 4

«Il regime si fondava sui capi di queste divisioni. Le figure del parlamento contano poco. Ha molto più potere e peso un generale delle Guardie della rivoluzione che il presidente Masoud Pezeshkian: gli attacchi sono stati studiati per paralizzare l’apparato della dittatura», dice al Corriere Beni Sabti, esperto iraniano dell’Inss di Tel Aviv, nato a Teheran.

 

Benjamin Netanyahu ha minacciato che se l’Iran ucciderà civili, Israele risponderà colpendo figure politiche di alto profilo. «Molte di queste sono già state eliminate», commenta Sabti, e aggiunge: «Tutti gli uomini con un ruolo nell’Ircg - i pasdaran - non sono al sicuro, così come tutti i "nuovi" nominati da Khamenei. E' l’avvertimento del presidente israeliano all’ayatollah e al suo cerchio del terrore. Gli sta dicendo "attenti, siete i prossimi della lista"».

 

ali khamenei trump

La minaccia rafforza le convinzioni di chi crede che tra gli obiettivi israeliani non ci sia solo la distruzione del programma nucleare e missilistico di Teheran, ma anche la destabilizzazione se non il tentativo di rovesciamento del regime.

 

Non un’impresa semplice, né tantomeno una strada certa verso la liberazione del popolo iraniano che da 46 anni vive sotto il giogo di un regime dittatoriale.

 

Nella «lista di Netanyahu» potrebbe finirci il secondogenito della Guida suprema, Mojtaba, l’erede designato. È spietato, determinato a preservare la dinastia Khamenei a ogni costo, attraverso il controllo delle milizie, degli apparati di sicurezza e dei canali finanziari.

 

ghalibaf

Un altro uomo vicino al leader è Mohammad Bagher Ghalibaf, ultraconservatore, ex comandante delle Guardie della Rivoluzione, ex capo della polizia e sindaco di Teheran, Ghalibaf ha scalato le vette del potere, diventando il presidente del Parlamento.

 

Fedelissimo alla linea della Guida Suprema, ma anche abile stratega, era un alleato stretto di Qassem Soleimani, il leggendario comandante della Forza Quds dell’Ircg, ucciso in Iraq per volere di Donald Trump, nel 2019. Un altro «amico» di Khamenei è Ali Larijani, ex comandante dell’Ircg.

 

E' stato capo della televisione di Stato per dieci anni, segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale e presidente del parlamento per oltre un decennio. Considerato un conservatore pragmatico, ha trattato sul nucleare con l’Europa.

khamenei istruisce i chierici durante un meeting a teheran

 

Ma lo scenario peggiore - migliore per gli oppositori iraniani - è che il prossimo obiettivo di Netanyahu sia proprio lui, l’ayatollah. Non un bersaglio facile neanche per il Mossad, visto gli altissimi livelli di sicurezza che lo circondano.

 

L’uccisione del leader […]  aprirebbe scenari opposti e avrebbe conseguenze esplosive ben oltre il campo di battaglia.

 

Dice al telefono con il Corriere lo scrittore ed esperto Arash Azizi: «Se Khamenei venisse ucciso, si attiverebbe un processo per eleggere un altro religioso al suo posto. Un organismo chiamato Assemblea degli Esperti, formato da clerici: una sorta di conclave. Mojtaba, suo figlio, è uno dei principali candidati.

 

mojtaba khamenei

Tuttavia,  c’è la possibilità che l’uccisione di Khamenei sia talmente destabilizzante da spingere anche altri elementi all’interno del regime a farsi avanti e a cambiare il sistema. In tal caso, il vero potere potrebbe non risiedere più nell’ufficio della Guida Suprema».

 

[…]

 

Se il dittatore cadesse, c'è chi spera che le strade torneranno a riempirsi come è successo tra il 2022 e il 2023 con il movimento Donna, Vita, Libertà. «Un’altra opzione è il colpo di stato. Le fazioni militari e coloro che sono legati agli oligarchi iraniani potrebbero prendere il controllo», dice Azizi.  Va considerato, che in  Iran non esiste un leader dell’opposizione.

 

Non c’è perché è vietato opporsi, chi lo ha fatto è stato ucciso o è in prigione. «Nessuna delle organizzazioni o figure dell’opposizione possiede attualmente la forza sufficiente per avere una reale possibilità di arrivare al potere. Una rivolta popolare spontanea potrebbe portare alcuni di loro in primo piano, ma oggi sembra difficile.

 

danni all centro di arricchimento dell uranio di natanz, in iran , dopo l attacco israeliano

Può anche essere che una fazione del regime, come quella dei riformisti, prenda il controllo e gestisca i contatti con l’Occidente», conclude Azizi. Ali Vaez, direttore dell'International Crisis Group, crede che non esista un’alternativa praticabile a questo regime, né all’interno né all’esterno dell’Iran. Perciò, un’implosione è destinata a sfociare o in una guerra civile o in un colpo di stato militare. 

 

Anche se per ora non si vede l’innesco di una reazione a catena, e se dovesse cattare, resta un’incognita: dove conduce? In Iran, il potere è nelle mani degli estremisti della Guardia Rivoluzionaria che già controllano l'esercito e l'economia, non vogliono fare saltare il sistema: lo vogliono mantenere.

 

mossad israele

Spaesati e colti di sorpresa, i leader della Repubblica Islamica sono all’angolo, ma non possono permettersi di mostrarsi fragili. Stavano preparando una risposta a un possibile attacco israeliano, ma  credevano di avere almeno fino a domenica, […] . Hanno fatto male i conti. Oggi, sempre più assediati dalla paura per la propria sopravvivenza e segnati da un’umiliazione profonda, sembrano spinti verso l’escalation. In questo clima di tensione crescente, non è da escludere che Teheran scelga la via degli attacchi clandestini contro Israele, o peggio, decida di accelerare senza indugi il programma nucleare, destabilizzando ancora di più il Medio Oriente.

 

 

esplosione vista da un jet di israele operazione rising lion pentagon pizza report prima dell attacco di israele all iran danni all centro di arricchimento dell uranio di natanz, in iran , dopo l attacco israeliano danni all centro di arricchimento dell uranio di natanz, in iran , dopo l attacco israeliano. siti nucleari iraniani colpiti da israele

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...