universita federico ii napoli firenze palestina israele

ISRAELE È DIVENTATO IL NEMICO NUMERO UNO DELLE UNIVERSITA’ ITALIANE – OLTRE 200 TRA DOCENTI, DOTTORANDI E DIPENDENTI DELL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE HANNO SOTTOSCRITTO UNA LETTERA-APPELLO PER CHIEDERE “DI NON ADERIRE AL BANDO DI COOPERAZIONE TRA ITALIA E ISRAELE PUBBLICATO DAL MAECI PER NON ABDICARE AI VALORI DI UMANITÀ DI FRONTE A UNA STRAGE RIPUGNANTE A GAZA” – STUDENTI OCCUPANO IL RETTORATO DELLA FEDERICO II DI NAPOLI: “QUANTO STA ACCADENDO IN PALESTINA IN QUESTO MOMENTO PORTA IL NOME DI GENOCIDIO”

200 PROF E DIPENDENTI ATENEO FIRENZE,'STOP BANDO MAECI' 

manifestazione pro palestina - universita firenze

(ANSA) – Oltre 200 tra docenti, assegnisti, dottorandi e tecnici-amministrativi dell'Università di Firenze hanno sottoscritto una lettera-appello per chiedere ai propri rappresentanti "di non aderire al bando di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele pubblicato dal Maeci".

 

Nella lettera si fa riferimento alla protesta nazionale in corso contro il bando "che ha raccolto la sottoscrizione di quasi 2.000 accademici italiani e richiamato le istituzioni italiane al proprio obbligo di prevenire e di non essere complici in atti di genocidio secondo la Convenzione Onu del 1948, oltre che al precedente del Senato Accademico dell'Università di Torino, che ha giudicato non opportuna la partecipazione al bando Maeci, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza".

 

manifestazione pro palestina - universita firenze

 I firmatari chiedono alla rettrice, ai componenti del Senato accademico e al Cda dell'Ateneo fiorentino di seguire l'esempio di Torino, per "non abdicare ai fondamentali valori di umanità e solidarietà di fronte ad una strage ripugnante che si sta svolgendo, giorno dopo giorno, proprio sotto i nostri occhi".

 

Serve, è scritto nella lettera, un "'segnale forte di dissenso' contro le politiche di Israele, convintamente sostenute dal Governo italiano, 'per evitare un'escalation che rischia di essere senza ritorno', e 'contro la follia della guerra'".

 

Per lo stesso motivo i firmatari invitano i propri colleghi a "opporsi all'approvazione di eventuali progetti redatti in risposta al bando Maeci nei propri dipartimenti". I firmatari concludono affidandosi alla sensibilità dei propri rappresentanti, dicendosi certi "che le loro parole saranno prese in seria considerazione anche se al momento la missiva non ha ancora ricevuto una risposta ufficiale. I firmatari hanno preannunciato ulteriori iniziative nel prossimo futuro per ottenere risposta alle proprie istanze e per mantenere alta l'attenzione sul massacro di Gaza.

 

OCCUPATO IL RETTORATO DELL'UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI

rettorato dell universita Federico II a Napoli occupato - protesta contro israele 1

(ANSA) - La Rete Studentesca per la Palestina oggi a Napoli ha occupato il rettorato della sede centrale dell'Università in segno di protesta per il bando di collaborazione scientifica con Israele.

 

"Oggi la Federico II ed il suo rettore Matteo Lorito - è scritto in una nota - si sono svegliati così: abbiamo deciso di porre in essere un'azione forte occupando gli uffici del rettorato come è già avvenuto a Roma, a Torino, a Bologna. Siamo stanchi di attraversare i nostri atenei mentre vengono raccontate bugie su bugie, mentre i luoghi del sapere vengono militarizzati da una parte - sdoganando un linguaggio bellico più che preoccupante - e depoliticizzati".

 

"Quanto sta accadendo in Palestina in questo momento porta per noi il nome di genocidio: il bando Maeci, la fondazione Med'or, gli accordi stretti tra Italia ed Israele a livello accademico, economico, militare rappresentano per noi un punto di non ritorno circa la complicità dell'accademia con il criminale progetto di d'Israele di cancellazione del popolo palestinese", proseguono gli attivisti in una nota. Gli studenti sostengono che "porteranno avanti la loro battaglia fino ad acquisita garanzia di rescissione degli accordi tra l'università presieduta dal rettore Matteo Lorito e l'entità sionista".

rettorato dell universita Federico II a Napoli occupato - protesta contro israele

 

"Dal 7 ottobre 2023 la striscia di Gaza è sotto il fuoco e le bombe dell'esercito israeliano. Ad oggi sono più di 35.000 i palestinesi e le palestinesi morti assassinati: più della metà delle vittime sono bambini, decine di migliaia sono le vittime sotto le macerie. Dinanzi a questo scenario l'università Federico II non ha preso alcuna posizione. Come si può parlare di libertà del sapere e di confronto laddove si tace davanti alle immagini di chi raccoglie i brandelli dei propri cari all'interno di buste di plastica?". Lo afferma la Rete Studentesca di Napoli.

 

"E' evidente - sostengono gli studenti - che, intrattenendo rapporti di vario genere con istituzioni israeliane e aziende belliche, le nostre istituzioni pubbliche, tra cui le università, si sono rese responsabili di alimentare il regime di apartheid e l'ideologia sionista alla sua base. Tutto ciò ci fa orrore".

 

protesta contro isralee di fronte al rettorato dell universita Federico II a Napoli

Gli studenti spiegano: "Ci preoccupiamo quando sentiamo parlare di università blindate, di convegni e momenti di discussione convocati a numero chiuso, su invito o con una maggiore stretta securitaria attorno ad essi. L'Italia è diventato un paese in cui le contestazioni in ambito universitario, per noi sempre legittime, incontrano le forze dell'ordine che impediscono l'ingresso in un'aula o addirittura manganellano impunemente studenti e studentesse, colpevoli soltanto di voler dire la propria opinione sul genocidio in Palestina. Per fortuna la società civile non è la sola che si sta esprimendo e schierando.

 

La Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un'ordinanza nella quale si riconosce che vi è un rischio plausibile che Israele stia commettendo il crimine di genocidio a Gaza, e ha indicato sei misure cautelari urgenti atte a impedire che questo avvenga. Il 22 febbraio 2024, la Federazione Internazionale dei Diritti Umani ha comunicato al Parlamento Europeo che la fornitura di armi a uno stato sospettato di commettere genocidio può configurare la complicità nel crimine. I soli a non aver capito da che parte stare sono evidentemente i governi occidentali e le loro istituzioni".

dipartimento scienze sociali federico II napoli prof bocciano documento di condanna a hamasrettorato dell universita Federico II a Napoli occupato - protesta contro israele

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