coronavirus cina xi jinping

CHI PAGA I DANNI DELLA PANDEMIA? - QUALI PROBABILITÀ DI SUCCESSO POSSONO AVERE LE CLASS ACTION CONTRO LA CINA, PER FARSI RISARCIRE PER IL COVID-19? SCARSE, PERCHÉ ESISTE UN PRINCIPIO DI DIRITTO INTERNAZIONALE SECONDO CUI GLI STATI ESTERI NON POSSONO ESSERE CONVENUTI IN GIUDIZIO PER ATTIVITÀ PUBBLICISTICHE, CONNESSE ALLA LORO SOVRANITÀ - PER POTER CONVENIRE IN GIUDIZIO LA CINA OCCORREREBBE DIMOSTRARE CHE…

Natalino Ronzitti per https://www.startmag.it/

 

checkpoint a suifenhe, in cina

La pandemia causata dal Covid-19 ha creato danni incalcolabili. Ma chi li risarcisce? Chi è responsabile di aver omesso di prendere le misure necessarie a contenere il virus? Uno stuolo di avvocati e di giuristi più o meno improvvisati è al lavoro.

 

La Cina è di regola indiziata come lo Stato responsabile e le proposte, talvolta alquanto fantasiose, non mancano. Si va dalla denuncia della dirigenza cinese alla Corte penale internazionale alla petizione volta a trovare uno Stato che intenda assumersi l’onere di iniziare un procedimento contro la Cina di fronte alla Corte internazionale di giustizia. Ma tutte queste proposte non si sono ancora consolidate in iniziative più o meno credibili.

coronavirus cina 2

 

Al contrario, azioni legali sono state introdotte negli Stati Uniti da coloro che si ritengono danneggiati dalla Cina, accusandola di negligenza nel contenimento dell’epidemia o addirittura di aver condotto esperimenti senza aver preso le misure necessarie per impedire la diffusione del virus. Le class action sono state intraprese in California, Florida, Nevada e Texas. Addirittura l’attorney general del Missouri ha iniziato un procedimento legale e analoga azione è stata intrapresa (o sta per esserlo) da un altro stato della Federazione: il Mississipi. Le iniziative dei due Stati federali hanno sollevato le proteste della Cina e sono state bollate di “hooliganismo”.

 

coronavirus cina 3

Procedimenti dinanzi ai tribunali contro la Cina sono stati iniziati (Francia) o sono allo studio (Regno Unito) anche in Europa. In Italia il Codacons sta raccogliendo adesioni per eventuali azioni di risarcimento danni contro la Cina di fronte ai nostri tribunali.

 

Quali probabilità di successo possono avere azioni del genere? Scarse. Indipendentemente dal merito della questione – se cioè la Cina sia effettivamente responsabile per la propagazione del virus – esiste un principio di diritto internazionale secondo cui gli Stati esteri non possono essere convenuti in giudizio per attività pubblicistiche, connesse alla loro sovranità, quali sono quelle inerenti alla gestione della salute.

 

coronavirus cina 4

Per poter convenire in giudizio la Cina occorrerebbe dimostrare che l’attività espletata a Wuhan era di natura privatistica, volta alla fabbricazione e commercializzazione di prodotti farmaceutici. Un tentativo è stato fatto in una delle class action intentate negli Stati Uniti, dove addirittura è stato chiamato in causa il partito comunista cinese e il presidente della Repubblica. Ma il partito comunista si identifica con lo Stato e il Presidente Xi Jinping, in quanto capo di stato, gode di immunità e comunque la sua azione è imputabile allo stato cinese. Sempre negli Usa sono stati presentati al Congresso progetti di legge per limitare l’immunità giurisdizionale, quantunque non abbiano probabilità di successo.

 

Stando così le cose i tribunali interni dovrebbero dichiararsi incompetenti a giudicare la controversia. Ciò che potrebbe avvenire anche in Italia, tranne che possa essere invocata un’eccezione consolidata nella giurisprudenza italiana, secondo cui uno Stato estero può essere convenuto in giudizio anche per attività sovrane, quando queste finiscano per ledere principi inderogabili del diritto internazionale.

coronavirus suifenhe 5

 

Un’azione contro uno stato estero pone un’ulteriore difficoltà. A supporre che il tribunale si dichiarasse competente e la class action fosse accolta, come potrebbe essere materialmente eseguita la sentenza e come potrebbe essere ottenuto il risarcimento? Occorrerebbe sequestrare beni cinesi nello Stato che ha emesso la sentenza o in altro Stato che decidesse di eseguirla. Ma sul punto il diritto internazionale è ancora più restrittivo, intendendo assicurare un’adeguata tutela dei beni stranieri.

 

coronavirus suifenhe 3

Indipendentemente da azioni risarcitorie, ci sono altre vie per accertare la realtà dei fatti? La strada maestra è quella di una commissione d’inchiesta composta da esperti indipendenti. Tale commissione potrebbe operare sotto l’egida del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, oppure sotto quella del Consiglio dei diritti umani o di altro organismo internazionale. I membri della commissione dovrebbero però avere un accesso incondizionato ai luoghi e poter interloquire con le persone interessate.

 

aeroporto pechino 2

La proposta è stata avanzata dall’Australia, tuttavia la Cina si è subito opposta. L’Australia ha contattato vari governi occidentali, incassando il consenso degli Stati Uniti, ma non quello del Regno Unito, della Francia e della Germania. Sarebbe interessante conoscere il parere del governo italiano, a supporre che sia stato contattato. I membri Ue sono molto cauti e un rapporto del Seae (Servizio europeo per l’azione esterna), che a quanto sembra metteva in luce le effettive responsabilità, è stato tenuto riservato.

 

La lotta contro la pandemia è di primaria importanza. Ma ciò non esclude che si possa accertare la reale situazione della sua origine. E questo indipendentemente da ogni azione risarcitoria.

coronavirus cina

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...