tacchi2

QUEI 7 CENTIMETRI CHE FAVORISCONO L’ORGASMO, DI PIU’ FANNO VENIRE IL MAL DI TESTA – I TACCHI COME ARMA DI SEDUZIONE E DI POTERE FEMMINILE - LOUBOUTIN: “COSI’ LE MIE DONNE POSSONO GUARDARE I LORO CAPI NEGLI OCCHI” - EPPURE, I PRIMI AD USARLI NELL’ANTICHITA’ FURONO GLI UOMINI: ATTORI GRECI, MACELLAI EGIZIANI, ARCIERI PERSIANI

 

TACCHI BELENTACCHI BELEN

Simonetta Sciandivasci per “la Verità”

 

#Dresslikeawoman è l' hashtag a cui migliaia di donne hanno indirizzato tweet e autoscatti in tenuta da allattamento, passeggiata con bebè, ricerca in biblioteca, operazione a cuore aperto, trasporto merci (insomma, un campionario della versatilità professionale femminile), agli inizi di febbraio scorso, per protestare contro Donald Trump, che pare avesse impartito indicazioni precise per il personale della Casa Bianca: uomini sempre in cravatta e donne in tacchi, ballerine proibite.

 

scarpe ballerinescarpe ballerine

Tanto a occidente quanto a oriente, ritualità e sacralità di istituzioni e fedi si conservano e perpetrano anche nell' adesione a un preciso codice di abbigliamento, senza che questo scandalizzi (troppo) nessuno, ma ogni occasione è buona per tirare in ballo la misoginia del presidente degli Stati Uniti e quindi anche nel caso di #dresslikewoman tutto finì in reclami sul potere vaginale versus sessismo.

 

Il tacco è elegante perché scomodo e la scomodità è il lusso dei potenti: per questo Donald Trump non ammette che alla Casa Bianca si giri in ballerine come se si passeggiasse in un centro commerciale, l' impatto simbolico sarebbe deprimente e smaglierebbe irreparabilmente l' iconologia del potere, rendendola «friendly». Va bene il populismo, ma una divisa è una divisa.

arcieri persianiarcieri persiani

 

Lo scorso 6 marzo, il parlamento inglese ha discusso una petizione che ha raccolta più di 150.000 firme per chiedere una legge che impedisca ai datori di lavoro di obbligare le dipendenti a portare scarpe alte, mozione per la quale si era già battuta aspramente la sindacalista Lorraine Jones, nel 2009. Non è chiaro al momento se si arriverà a un iter legislativo o meno, intanto però il ministro per le donne e l' uguaglianza, Caroline Dinenage, ha chiesto una revisione dei dress code troppo rigidi a dirigenti di aziende, imprenditori e amministratori del Regno Unito.

williams in mrs doubtfirewilliams in mrs doubtfire

 

MRS DOUBTFIRE

«Se becco quel misogino che ha inventato i tacchi, lo prendo a calci!», dice Robin Williams, travestito da Mrs Doubtfire, cioè da tata dei suoi figli (travestimento che aveva ingegnato per passare con loro più tempo di quanto l' affido di un turpe tribunale aveva deciso): naturalmente, una tata inglese.

 

TACCHI1TACCHI1

Sono stati gli attori greci e romani (tutti maschi) a infilarsi per primi calzature con i tacchi: facevano parte delle imponenti maschere che indossavano per, tra le altre cose, risultare meglio visibili. Il primato dell' impiego a fini pratici dei tacchi, invece, se lo contendono i macellai egiziani, che li usavano per non sporcarsi di sangue, e i soldati persiani, che ci si issavano ottenendo un equilibrio più stabile prima di scoccare i loro dardi.

 

L' Occidente si innamorò dei tacchi orientali probabilmente alla fine del Cinquecento, quando lo scià persiano Abbas il Grande tentò un' alleanza con l' impero ottomano attraverso i suoi emissari in Russia, Germania e Spagna. Erano uomini in tacchi.

 

POTERE

TACCHITACCHI

La Francia dell' assolutismo fece grande uso delle scarpe alte, per sottolineare di vivere all' insegna del lusso di tutti i lussi: l' ozio. Solo chi non aveva niente da fare (e allora era una virtù nobiliare), poteva permettersi di tenere ai piedi calzature che lo rallentassero. Luigi XIV, altro solo 1,63 centimetri, grande collezionista di scarpe, impose alla sua corte tacchi rossi perché il rosso era il colore della ricchezza, dato il costo elevato del pigmento dal quale si otteneva.

 

Le donne presero a indossare scarpe alte nel Seicento, quando tra le aristocratiche si diffuse una moda femminile che oggi diremmo mannish e cioè fatta di dettagli mutuati dall' abbigliamento maschile.

 

MANNISH

tacchi3tacchi3

L' Illuminismo abbassò i toni e gli sprechi, mise al centro la ragione e alla periferia i vezzi e riportò gli uomini con i piedi per terra: da allora, i tacchi sono rimasti prerogativa della moda femminile, che ci si è ribellata (mai dalle passerelle, ma sempre nell' uso comune) nei momenti più caldi della battaglia femminista.

 

Quello che non si è mai interrotto è il ricorso ai tacchi per affermare il proprio potere (la sola eccezione è durata poco e in un posto circoscritto e cioè Venezia, alla fine del Seicento, quando sia le donne ricche che quelle povere indossavano le cioppine, che a seconda dell' altezza della zeppa segnalavano l' entità del patrimonio delle tenutarie e arrivavano fino a settantaquattro centimetri): nell' Europa assolutista li si mostrava apertamente, poi è semplicemente diventato importante mostrarsi alti.

 

i tacchi alti accorciano il tendine di achillei tacchi alti accorciano il tendine di achille

RIALZI

Le scarpe rialzate dall' interno di Silvio Berlusconi sono diventate una delle leggende preferite del chiacchiericcio post giornalistico (idem per Nicolas Sarkozy e José María Aznar, clienti di Mario Bertulli, calzolaio bresciano morto nel 2009, molto abile nella produzione di rialzi per calzature da uomo).

 

«Una donna mi ha confidato che compra le mie scarpe con il tacco molto alto perché la mettono all' altezza del suo capo, così può guardarlo dritto negli occhi», ha dichiarato Christian Louboutin, stilista di scarpe da capogiro, riconoscibili dai prezzi stellari e la suola rosso fuoco. Gli spagnoli chiamano letizios i tacchi che superano i 10 centimetri in onore di Letizia di Spagna, che dai suoi non si separa mai.

 

TACCHITACCHI

FETICISTI

I feticisti delle scarpe venerano le high heels shoes, non certo le ballerine: le manie ossessivo compulsive sono roba da ricchi (vedere il film Ma che colpa abbiamo noi, dove Margherita Buy, ricca altoborghese incapace di staccarsi dal suo amante, che la illude e bistratta, compra un paio di scarpe di lusso al giorno).

 

GARBO

Anche le scarpe senza tacco o con tacco basso hanno i loro endorsement, ma a parte Greta Garbo che comprava solo modelli oxford - «proprio quello che fa per noi scapoli» -, le celebrities stanno dalla parte dei centimetri in più e il popolo da quella avversa. La scarpa bassa è sempre una ribellione, un moto che parte dal basso. Certo, Ilaria D' Amico ha detto di non voler far parte di quella «certa sinistra» che apparenta il cervello fisso alle scarpe basse, ma nell' immaginario collettivo vale la massima di Lina Sotis: «Coi tacchi tu ti senti verticale, ma gli uomini ti percepiscono orizzontale».

DONNA COI TACCHIDONNA COI TACCHI

 

ORGASMO

Oltre all' obiezione politica, c' è il fatto di salute: camminare sui trampoli, secondo il senso comunque, non fa bene. Le ricerche offrono dati discordanti e anche piuttosto bizzarri: se è ormai comprovato che indossare a lungo scarpe alte provochi alluce valgo capsulite e lordosi, secondo la Società italiana per lo studio delle cefalee, quest' uso reca emicrania, mentre stando alla European Urology, seria rivista scientifica inglese, lo stiletto di almeno 7 centimetri aiuta l' orgasmo perché stimola i muscoli pelvici.

 

GIANLUCA VACCHI CON I TACCHI A SPILLOGIANLUCA VACCHI CON I TACCHI A SPILLO

In contrasto con le battaglie sindacali inglesi, infatti, risulta che le donne europee più appassionate alle zeppe sono le inglesi, che difficilmente scendono sotto gli 8 centimetri. Il 50% delle italiane dice di sentirsi più bella con i tacchi e più o meno la stessa percentuale è disposta a rinunciare a usarli se esce con un uomo più basso. Le francesi, invece, preferiscono un tacco modesto (difficilmente superano i 5 centimetri): Carla Bruni, quando era première dame, fece parlare parecchio con le sue Tod' s.

 

BALLERINE

Gli uomini preferiscono il tacco, probabilmente perché porta il culetto a sporgere di almeno una ventina di centimetri. Di certo, i maschi detestano le ballerine. Sul sito Finanzaonline.it esiste una lunga discussione sull' argomento e sembra non esistere al mondo adulto senziente che ami la femmina in mocassini, ballerine, scarpine. Per loro però si mette male: l' estate 2017 preannuncia un folle uso di ciabattine. È una misura antisessista come molte altre.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....