bossetti19

LE RAGIONI DI MASSIMO BOSSETTI - PER LA CASSAZIONE, LA DIFESA DEL MURATORE HA DIRITTO DI SAPERE COME SIANO STATI CONSERVATI I CAMPIONI DI DNA PRESI IN CUSTODIA DAL TRIBUNALE DI BERGAMO: C'ERA IL RISCHIO CHE I PREZIOSI REPERTI SI DETERIORASSERO PER MANCANZA DI UN FRIGO CHE LI MANTENESSE ALLA TEMPERATURA RICHIESTA PER LA LORO CONSERVAZIONE. PERCHÉ FINORA È STATA NEGATA A BOSSETTI LA POSSIBILITÀ DI UNA CONTROPERIZIA SUL MATERIALE GENETICO?

Giangavino Sulas per “Oggi”

 

MASSIMO BOSSETTI

La guerra di istanze e respingimenti tra difesa e accusa, sulle prove che hanno portato alla condanna definitiva di Massimo Bossetti, è arrivata a un clamoroso 3-0 per il muratore, che ha sempre negato di essere l'assassino della tredicenne Yara Gambirasio. I primi due punti a favore di Bossetti erano stati segnati dalla sentenza del 13 gennaio scorso con cui la Corte di Cassazione aveva stabilito che la difesa di Bossetti ha diritto a una completa ricognizione e all'analisi dei reperti, per giungere eventualmente a una richiesta di revisione del processo.

massimo bossetti

 

Questo ha portato, il 19 maggio, a un'esplosiva udienza a porte chiuse a Bergamo durante la quale il Procuratore capo Antonio Chiappani e il Pm Letizia Ruggeri hanno rifiutato il confronto con la difesa e hanno dichiarato che si oppongono sia alla ricognizione (di tutti gli indumenti che Yara indossava quella tragica sera) che alla revisione dei reperti riconsegnati dal genetista Giorgio Casari.

 

PM CASO YARA LETIZIA RUGGERI

Quei reperti che Casari aveva custodito per cinque anni mentre l'Accusa li dichiarava sempre esauriti durante le indagini. Chiappani e la Ruggeri hanno bollato i 54 campioni di Dna come de-gli «scartini». Per il Procuratore e il Pubblico ministero il discorso poteva considerarsi chiuso. Non prevedevano neppure un'altra riunione. Solo la decisione del presidente della Corte d'Assise Donatella Nava.

 

Ma ecco che, appena due giorni dopo, il 21 maggio è arrivato il terzo inaspettato "goal" della difesa di Bossetti: la prima sezione della Cassazione infatti ha annullato anche il provvedimento del giudice dell'esecuzione Giovanni Petalo, che a suo tempo aveva respinto l'istanza con cui la difesa chiedeva di sapere come fossero conservati i campioni di Dna presi in custodia dall'Ufficio corpi di reato del tribunale di Bergamo.

 

MASSIMO BOSSETTI

I DUBBI ANCORA IRRISOLTI SULLA CONSERVAZIONE

Un'istanza che gli avvocati di Bossetti avevano presentato proprio dopo aver letto su Oggi che c'era il rischio che i preziosi reperti si deteriorassero per mancanza di un frigo che li mantenesse alla temperatura richiesta per la loro conservazione. E ora? Dovrà esserci una nuova udienza, dopo quella del 19 maggio, durante la quale Claudio Salvagni e Paolo Camporini, difensori di Bossetti, hanno fatto capire che hanno importanti carte di riserva da giocare, in grado di provocare un «terremoto».

 

PM CASO YARA LETIZIA RUGGERI

Ma si sono sentiti dire dal Procuratore che rischiano una raffica di querele. La "guerra" è appena cominciata. La difesa vuole andare fino in fondo e capire perché finora è stata negata a Bossetti la possibilità di una controperizia. Il diniego è stato motivato con l'esaurimento del materiale genetico disponibile. Ma il 20 novembre 2015, Giorgio Casari, deponendo al processo sotto giuramento, incalzato dalla Pm Ruggeri aveva precisato, a proposito dei Dna repertati: «Li abbiamo ancora tutti non abbiamo finito nessuna aliquota...c'è ancora materiale per ulteriori indagini volendo. Ne abbiamo conferito una piccola aliquota al professor Andrea Piccinini per le sue indagini e al professor Carlo Previderè».

 

camporini salvagni difesa bossetti

E SE IL DNA ORA SI FOSSE DETERIORATO?

Quindi, a quanto pare, il materiale genetico c'è sempre stato, distribuito in vari laboratori e soprattutto riutilizzabile. Tanto che Giorgio Casari il 20 novembre 2019, intervistato da Oggi, aveva confermato il possesso dei 54 campioni di Dna aggiungendo che, su richiesta della Procura, li stava riconsegnando.

 

Infatti lunedì 2 dicembre i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, agli ordini del colonnello Paolo Storoni, avevano ritirato al San Raffaele i campioni tutti debitamente congelati e li avevano depositati all'Ufficio Corpi di reato del Tribunale. Forse il «terremoto» di cui parlano Salvagni e Camporini è proprio questo: il materiale genetico di Ignoto 1 si è deteriorato ed è inutilizzabile? Difficile immaginare cosa possa succedere di fronte a questa prospettiva.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."