salò repubblica sociale italiana repubblichini edoardo vianello walter chiari dario fo gianni oliva il purgatorio dei vinti

“NON RINNEGO NÉ SALÒ NÉ SANREMO” – RAIMONDO VIANELLO DA RAGAZZO ADERI’ ALLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. E NON RINNEGÒ MAI QUELL’ESPERIENZA – È LUNGA LA LISTA DEI “RAGAZZI DI SALÒ” DIVENTATI POI PERSONAGGI FAMOSI: DA ENRICO MARIA SALERNO A GORNI KRAMER, DA GIORGIO ALBERTAZZI A DARIO FO – WALTER CHIARI DAL PALCO NON HA RISPARMIATO ALLUSIONI SUL SUO TRASCORSO NELLA “DECIMA MAS” DI JUNIO VALERIO BORGHESE: “OMAGGI GLI AMICI DELLA PRIMA FILA E ANCHE DELLA DECIMA” – IN “IL PURGATORTIO DEI VINTI”, GIANNI OLIVA RICOSTRUISCE LE VICENDE DI CHI, CATTURATO DAGLI ALLEATI, FINÌ NEL CAMPO DI PRIGIONIA DI COLTANO

Estratto dell’articolo di Mirella Serri per “TuttoLibri – La Stampa”

 

il purgatorio dei vivi di gianni oliva, edito da mondadori

Alle 9 del 1° settembre 1945 dal gruppo dei prigionieri del campo di Coltano, vicino a Pisa, si levarono grandi applausi: ammainata la bandiera statunitense, salì quella italiana. Addio ai pistoleri della divisione Buffalo, ecco arrivare come sorveglianti i «verdoni», gli uomini del colonnello Francesco Marinari.

 

[…] Ma chi erano i carcerati ammassati in quell'affollamento cencioso? Erano i cosiddetti ragazzi di Salò - non tutti giovanissimi - catturati dalle truppe angloamericane. Tra di loro vi erano volti destinati a diventare nel dopoguerra molto apprezzati e famosi, come quelli di Raimondo Vianello, Enrico Maria Salerno, Gorni Kramer e Walter Chiari. Adesso a ricostruire con nuovi documenti l'avvincente vicenda di tanti campi di prigionia o «purgatori» creati dagli Alleati in tutta Italia, è lo storico Gianni Oliva ne Il Purgatorio dei vinti.

 

Non tutti i personaggi coinvolti hanno ricordato il loro soggiorno a Coltano: un'eccezione fu quella di uno dei «padri nobili» della tivù italiana, Vianello. «Non rinnego né Salò né Sanremo», disse con una delle sue sapide battute, ricostruendo la sua adesione ai bersaglieri a Salò.

 

raimondo vianello in divisa militare

A descrivere la permanenza nei pressi di San Rossore è stato anche l'attore Salerno il quale, finita la guerra, interpretò il celebre film antifascista La lunga notte del '43 di Florestano Vancini. A 17 anni la pensava diversamente e si era arruolato volontario della Guardia nazionale repubblicana. Catturato, si finse affetto da malattia mentale ma l'ufficiale inglese lo spedì per punizione a Taranto e in Algeria e fu salvato solo dall'amnistia di Togliatti.

 

Walter Chiari, che diventerà il famosissimo interprete di tante commedie ma anche gran mattatore del piccolo schermo, entrò nella Decima Mas di Junio Valerio Borghese e collaborò con vignette satiriche al giornale del reparto. Dal palcoscenico, nel periodo postbellico, Chiari non risparmiava le allusioni. Per esempio, ironicamente, omaggiava «gli amici della prima fila e anche della Decima», con riferimento, ovviamente, alla Mas.

 

repubblica di salò

Ugo Tognazzi si prestò per far ridere le Brigate nere della Rsi, avendo ottenuto l'incarico di attore-intrattenitore delle feroci formazioni armate. A svagare musicalmente la Decima Mas contribuì Gorni Kramer, anche lui finito a Coltano: il direttore d'orchestra più amato dagli italiani collaborava dopo il settembre del 1943 anche alla satirica e fascista Radio Tevere, con il quartetto Cetra e il Trio Lescano, il quale in omaggio a Mussolini gorgheggiava Tornerai.

 

walter chiari

Marcello Mastroianni, che era un tecnico dell'Istituto geografico militare, fu invece aggregato contro la sua volontà alla Todt (l'organizzazione dei nazisti che costruiva vie di comunicazione e opere difensive). Giorgio Albertazzi, grande istrione del teatro italiano, indossò la tenuta della Guardia nazionale repubblicana «per orgoglio nazionale»: fu assolto poi nel 1948 dall'accusa di aver partecipato all'esecuzione di un partigiano.

 

Mauro De Mauro, giornalista che sparì mentre indagava sulla morte di Enrico Mattei, a Roma nel 1944 fu un collaboratore del crudele questore Pietro Caruso e poi fu al fianco di Borghese. Arrestato dagli americani a Milano, e trasferito a Coltano, riuscirà a fuggire.

 

dario fo in divisa scuola paracadutisti di tradate

Complicatissima e molto dibattuta la vicenda del premio Nobel per la Letteratura Dario Fo che si arruolò a Tradate a 17 anni: dopo parziali ammissioni e querele, venne provata la sua partecipazione alle operazioni del famigerato «Battaglione Azzurro».

 

Ezra Pound, grande ammiratore di Hitler e Mussolini, recluso a Metato vicino a Camaiore in una gabbia con i vetri in terra per ferirgli i piedi, scriverà gli ermetici e suggestivi Canti pisani. L'armatore Achille Lauro, ex consigliere della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, detenuto nel campo umbro di Collesciopoli, girava nudo per protesta.

 

[…] L'elenco di chi si schierò con la Rsi potrebbe continuare con generali, corrispondenti di grandi testate e così via. Come mai, infine, Oliva ha cercato attraverso il suo viaggio nei «purgatori» di transito di capire le ragioni di chi ha raggiunto Mussolini al Nord?

 

Gianni Oliva

Nel dopoguerra, spiega Oliva, studioso che ama lo scavo e la rilettura dei documenti, molti storici hanno alimentato la convinzione che il fascismo in Italia fosse solo quello di Salò e che quindi nulla avevano da rimproverarsi tutti coloro che avevano inneggiato e condiviso la politica razzista e guerrafondaia del Duce fino al 25 luglio. Facendo suo il giudizio del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Oliva chiarisce che invece i ragazzi di Salò «furono giovani che fecero scelte diverse credendo di servire ugualmente l'onore della propria patria».

 

Non c'è dubbio: ma la diversità tra i due contendenti nella guerra civile rimane: «Noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro invece sono dall'altra», sostenne Calvino, ex partigiano. […]

dario foGIORGIO ALBERTAZZI3dario fo in divisa scuola paracadutisti di tradate

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…