sofferenza

SOFFERENZA, ADDIO - UN RECENTE STUDIO HA ANALIZZATO I DISAGI PSICHICI DI BIMBI E ADOLESCENTI VITTIME DI TRAUMI, LUTTI, VIOLENZE E DISASTRI NATURALI - IL 25% DELLE PERSONE CHE COMPIONO ATTI VIOLENTI HA VISSUTO UN EPISODIO TRAUMATICO DA PICCOLO - PER GLI ESPERTI IL MODO PER SUPERARLI C’E’...

Valeria Pini per La Repubblica

 

pronto soccorso

Traumi che lasciano un segno. Chi li ha subìti da bambino conserva un dolore nel tempo. Un malessere che non resta silente ma che può provocare un disagio capace di portare fino a un gesto estremo. Fino a oggi dire che aver subito violenze porta a una vita di sofferenze era la constatazione di molte storie raccontate dalla cronaca o dai clinici.

 

Oggi è l' epidemiologia a dimostrare numeri alla mano cosa succede a una vita traumatizzata nell' infanzia. Un' equipe di ricercatori danesi ha pubblicato su The Lancet Public Health uno studio nel quale sono state esaminate le cartelle cliniche di ragazzi fino a 15 anni arrivati in pronto soccorso, cercando di capire chi fra loro aveva compiuto atti di autolesionismo fino ai 35.

 

Suicidio

Si è scoperta una forte correlazione tra disagio psichico e traumi infantili. Fra gli uomini e le donne protagonisti di atti violenti, il 25% aveva alle spalle un episodio traumatico da piccolo. In particolare, nella popolazione femminile ricoverata per tentativi di suicidio, di atti di autolesionismo o vittima di aggressioni, una su quattro era arrivata in ospedale per motivi simili anche da bambina.

 

I dati danesi sono oggi confermati dai primi risultati di una ricerca dell' ospedale Meyer di Firenze da cui risulta che il 30,7% dei minori arrivati al pronto soccorso per tentativi di suicidio fra il 2014 e il 2017, il 30,5% dei ragazzi ricoverati perché aggressivi, il 33,3% di coloro che abusano di sostanze e il 45% di quelli con disturbi alimentari, sono stati coinvolti in episodi traumatici da bambini .

 

Il Meyer di Firenze

Subire violenze, lutti o essere coinvolto in disastri naturali o incidenti da ragazzini plasma le nostre vite, ma, secondo gli esperti, con il tempo è possibile riconquistare un equilibrio. «Tutto dipende dal singolo caso - spiega lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, fondatore del gruppo milanese "Il Minotauro" - ogni fase della vita offre occasioni di mettere a posto la propria situazione e convivere con quanto accaduto.

 

Non bisogna rimanere ancorati a episodi che appartengono al passato, magari a 20 anni prima. A volte il trauma può diventare un alibi, fermare le nostre vite e non fa rci crescere». Sono molti i ragazzini che affrontano situazioni difficili che richiedono una capacità di adattamento.

 

VIOLENZE DOMESTICHE2

«Ho seguito molti pazienti che hanno perso un genitore - spiega Carlo Sogos, neuropsichiatra dell' università La Sapienza di Roma - i tempi, i bisogni e gli interventi sono molto diversi in rapporto all' età del bimbo, alla sua storia, alle risorse personali, familiari e ambientali.

 

Questi fattori configurano la cosiddetta resilienza, la capacità di un individuo di "resistere" all' evento. Alcuni sembrano insensibili all' evento avverso e altri chiedono continuamente informazioni». A volte emergono ansia, depressione o comportamenti provocatori.

 

«Un bambino di pochi anni potrà avere comportamenti regressivi, un adolescente più frequentemente disturbi del comportamento o sintomi ansioso- depressivi - continua Sogos - ho seguito ragazzini che hanno superato traumi gravi, grazie all' ambiente che li sosteneva, ma anche altri che hanno presentato gravi quadri depressivi in adolescenza dopo eventi apparentemente molto più lievi».

MALTRATTAMENTI E VIOLENZE

 

Secondo gli esperti c' è una predisposizione che varia da individuo a individuo. «Il trauma infantile - spiega Anna Ogliari, psichiatra del San Raffaele di Milano - aumenta il rischio di traumi successivi solo in soggetti con questa tendenza» . Esistono comunque situazioni in cui è particolarmente difficile far pace con quanto accaduto.

 

«Sono traumi che lasciano il segno, come, ad esempio, la violenza sessuale subita da piccoli. Servono terapie tempestive ed adeguate per arginare il danno», spiega Pietropolli Charmet. L' intervento varia a seconda dell' evento e dell' età del bambino. «Nei casi di abuso - aggiunge Sogos - bisogna agire subito per proteggere la vittima.

 

ospedale

Nei bimbi molto piccoli è necessario lavorare sui riferimenti familiari. Nei ragazzi più grandi bisogna comprendere la sofferenza, sostenendo la motivazione ad un' eventuale terapia psicologica ». Maltrattamenti, violenze, lutti o incidenti possono lasciare tracce profonde. Negli ambulatori e negli ospedali arrivano bambini che spesso non comunicano - o lo fanno con grande difficoltà - e per i medici inizia un lungo lavoro.

 

«Se dopo un evento traumatico il bambino è depresso cerchiamo di curare immediatamente la malattia - spiega ancora Ogliari - e solo dopo interveniamo sul trauma, ad esempio con sedute di psicoterapia ». Non solo una violenza, ma anche l' amore può provocare traumi. Un rapporto soffocante con i genitori può influire negativamente sulla salute del minore.

 

SOFFERENZA

«Sono ragazzini traumatizzati dalla troppa protezione che non li prepara alla vita - conclude Pietropolli Charmet - di fronte a qualsiasi situazione di sofferenza è bene conoscere la propria storia, imparare a perdonare i genitori se hanno sbagliato. Saper accettare i loro errori aiuta a crescere, a voltare pagina. Se non si perdona si rimane bambini per sempre».

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