
“SIAMO IN UNA SITUAZIONE IN CUI O IL GOVERNO SPIA I GIORNALISTI O NON SI CAPISCE PERCHÉ NON BLOCCA QUESTO SPIONAGGIO” – MATTEO RENZI, OSPITE DI LILLI GRUBER A “OTTO E MEZZO” DICE LE COSE COME STANNO SULLE INTERCETTAZIONI ILLEGALI: “ALFREDO MANTOVANO, CHE È L'AUTORITÀ DELEGATA AI SERVIZI, HA ACQUISTATO QUESTO STRUMENTO PARAGON. QUELLO CHE È CERTO È CHE ROBERTO D'AGOSTINO E ALTRI SONO STATI INTERCETTATI E PARAGON HA CANCELLATO I CONTRATTI. A FRONTE DI QUESTO IO SPERO CHE I SERVIZI ABBIANO FATTO TUTTO BENE MA L'ELEMENTO DRAMMATICO È CHE LE ISTITUZIONI STANNO SOTTOVALUTANDO CHE SE LA POLITICA ENTRA NEI TELEFONINI DEI GIORNALISTI, NON C'È DEMOCRAZIA” – GAD LERNER CI METTE IL CARICO: “PARAGON HA ANCHE MESSO PER ISCRITTO CHE CI SONO STATE VIOLAZIONE DEI TERMINI CONTRATTUALI DA PARTE DELL'INTERLOCUTORE CHE ERA IL GOVERNO ITALIANO. QUINDI DICIAMO CHE ASPETTIAMO UNA PAROLA CHIARA CHE NON ARRIVA…”
INTERVISTA DI MATTEO RENZI A OTTO E MEZZO
Trascrizione intervista di Matteo Renzi a “Otto e Mezzo”
Il problema per me non è Dagospia, ma “Giorgia-spia”. Da sei mesi, da senatore dell'opposizione, ritengo questa cosa gravissima. Ieri mattina ero in Senato a studiare le carte e ho visto una cosa che non mi tornava in un elenco di un file che stavamo studiando e dove D'Agostino era inserito. Allora ho fatto una cosa un po’ strana da parlamentare: ho chiamato D'Agostino, con il quale non ho un grandissimo rapporto.
Il paradosso di questa vicenda è che io sono diventato quello che difende i giornalisti, quando nella mia esperienza ci ho sempre litigato. Ho litigato con tutti voi, non ce n'è uno con cui non abbia litigato. Però qui non è più un problema di litigio alla pari.
DAGO INTERCETTATO - VIGNETTA BY VUKIC
Qui il meccanismo è che c'è uno strumento comprato dal governo italiano che viene utilizzato per spiare illegalmente delle persone. E gli israeliani, che hanno costruito questo aggeggio, hanno detto “ohi italiani, state esagerando”, che detto dagli israeliani... Allora, siamo in presenza di un fatto in cui il governo spia i giornalisti o comunque non si capisce perché non blocca lo spionaggio dei giornalisti. Nel momento in cui hanno preso D'Agostino, che ha una testata irriverente che parla con tutti, che scrive cose che leggono tutti a Roma, perché non c'è uno che non che non guardi Dagospia, dove spesso si trovano cose che da altre parti non ci sono. Talvolta anche roba che io non condivido o che ho contestato in tutte le sedi. Però io devo difendere il tuo diritto di scrivere quello che vuoi, sennò non è più democrazia.
D’Agostino mi ha “menato” per tutta la vita, però non è che siccome meni un politico tu lo puoi spiare. Devo difendere D'Agostino e tutti quelli come lui. Ho le prove per dire quello che segue: il governo ha l'obbligo di scoprire chi spia. Facciamo l'esempio: lei, Gruber torna a casa stasera e la trova svaligiata. Cosa fa? Chiama la polizia e lo Stato trova il colpevole. Quando uno c'ha il telefono sotto controllo, in Italia il governo attraverso le agenzie di controspionaggio, dei servizi segreti o l'Agenzia per la cyber security ha l'obbligo di difendere il diritto del cittadino e dire, cara Lily Gruber, il tuo telefono non è infettato.
dago intercettato il fatto quotidiano
In questo caso il governo ha una pecca. Meloni e Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi e vera ombra nera, ombra bruna, di questa vicenda, cosa hanno fatto? Hanno acquistato un software potentissimo. Che non può avere nessun altro, non può avere un privato, non può avere una realtà istituzionale che non sia il governo. Questo tipo di “infrastruttura” è stata utilizzata in 35 paesi, ma l’utilizzo è stata contestato solo all’Italia.
Gad Lerner: No, se posso aggiungere questa società ha anche messo per iscritto che ci sono state violazione dei termini contrattuali da parte dell'interlocutore che era il governo. Quindi diciamo che aspettiamo una parola chiara che non arriva, ma è il clima generale che intorno a queste sorveglianze si esercita oggi fa scalpore.
dago intercettato la repubblica
Dagospia, Roberto D'Agostino, non posso ripetere come viene definito Matteo Renzi da Dagospia perché sennò Matteo Renzi mi querelerebbe, è un uomo temuto oltre che molto informato sui giochi di potere italiano. Non mi stupisce che chi dentro a quei giochi di potere ci sia qualcuno che voglia sapere che cosa fa D'Agostino.
Matteo Renzi: Io lo voglio dire a quelli che ci seguono a casa, se fanno questo a un giornalista, a un cittadino cosa possono fare? Cioè qui tu hai un governo che toglie l'aereo di Stato ai magistrati che lottano contro la mafia (Lovoi) e lo dai a un torturatore libico (Almasri), che ha violentato le bambine, per riportarlo a casa.
Hai una situazione in cui i servizi segreti vengono incaricati di fare lavoro sporco ovunque? Allora io sono contro il decreto Sicurezza e ho contestato, ma mi colpisce che sul decreto sicurezza c'è un po'di attenzione, ma sullo spionaggio dei giornalisti trovo un po' di timidezza.
Quello che è certo è che Alfredo Mantovano, che è l'autorità delegata ai servizi, ha acquistato questo strumento Paragon. Quello che è certo è che D'Agostino ed altri, Francesco Cancellato di “Fanpage”, sono stati intercettati e che la realtà israeliana-americana Paragon ha cancellato i contratti. A fronte di questo io spero che i servizi abbiano fatto tutto bene, sono convinto che ci siano bravissimi agenti dei servizi che lavorano molto bene, ma l'elemento drammatico è che le Istituzioni stanno sottovalutando una roba: se la politica litiga con il giornalismo è regolare. Se la politica entra nei telefonini dei giornalisti, questo succede solo nei paesi in cui non c'è democrazia, cioè questa è la cosa che sconvolgente. I giornalisti, che mi stanno antipatici per definizione, sono fondamentali.
Il Copasir può desecretare quello che vuole. La verità è che il Copasir, diciamo, è uno strumento istituzionale. Ha detto: i servizi hanno fatto tutto bene. Sa cosa le dico: perfetto, parliamone in Parlamento! Io martedì mattina a Giorgia Meloni, quando viene a parlare di Europa, le domando visto che parli di Europa e parli di rispetto dello Stato di diritto in Europa al Consiglio europeo, mi spieghi chi è che sta intercettando i giornalisti in questo paese? L'ultima volta Meloni ha detto “non voglio fare pubblicità al tuo libro”. Stavolta non c'è più da fare pubblicità al libro. Se questa roba l'avesse fatta Berlusconi, se l'avessi fatta io, Draghi, Monti o Prodi lei si immagina che cosa sarebbe accaduto?
Non sono pentito di tutte le querele che ha fatto contro i giornalisti. Sono due cose diverse, Gruber. Perché la cosa è molto diversa: io non ho mai querelato da Presidente del Consiglio. Se uno dice una cosa falsa su di me, sulla mia famiglia, io rivendico il mio diritto e dovere di difendere la mia moralità e quella della mia famiglia e quindi non ho nessun tipo di difficoltà a dire che lo faccio.
Se domani mattina scrivete che la Meloni ruba, e questo non è vero come ovviamente non è vero, e la Meloni la querela io capisco la Meloni. Altro è che se lei dice una cosa che la Meloni non ama e a quel punto la Meloni utilizza i servizi segreti, attraverso uno spyware comprato in Israele, per controllare il suo telefonino, al cui interno c’è la sua vita, i suoi affetti, le sue foto, il suo conto corrente. Sono due cose diverse.
RENZI, GOVERNO SPIA O COMUNQUE NON BLOCCA SPIONAGGIO GIORNALISTI
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - "Ieri mattina ero in Senato a studiare le carte sul caso Paragon e ho notato che D'Agostino era presente in uno dei file. L'ho chiamato, nonostante con lui non ho un grande rapporto. Il paradosso di questa vicenda è che sono diventato il paladino dei giornalisti quando ci ho sempre litigato.
Hanno preso di mira D'Agostino che ha una testata irriverente che parla e scrive di tutti; devo difenderli tutti i giornalisti, altrimenti non è democrazia. Il governo spia o comunque non blocca lo spionaggio, ha l'obbligo di scoprire chi c'è dietro". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi a Otto e mezzo su La7.
RENZI,POLITICA SPIA TELEFONI GIORNALISTI DOVE NON C'È DEMOCRAZIA
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - "Sono contro il decreto sicurezza ma la vicenda dello spionaggio è molto più grave; mi sorprende che ci sia più attenzione sul primo, c'è timidezza da parte di giornali e politica sul caso Paragon. Non voglio fare la classifica di cosa sia più grave, ma se spiano un giornalista ad un semplice cittadino cosa possono fare? E' certo che Alfredo Mantovano ha acquistato il software da Paragon.
D'Agostino, Cancellato ed altri sono stati intercettati. Paragon ha poi cancellato i contratti col governo italiano. A fronte di questo, spero che i servizi segreti abbiano fatto il loro lavoro. L'elemento drammatico è che le istituzioni stanno sottovalutando una cosa molto grave. Che politica e giornalisti litighino è normale, ma che la politica entri nel telefono dei giornalisti succede solo nei paesi dove non c'è democrazia". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi a Otto e mezzo su La7.
RENZI, IO MOLTO MENO ALLERGICO A STAMPA DI QUANTO NON SIA MELONI
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - "Sono sicuramente meno allergico di Giorgia Meloni alla stampa critica. Perché io ci parlavo con la stampa, andavo nelle trasmissioni televisive, facevo le conferenze stampa. Quando ero al 40% dei consensi e Meloni al 3% ho fatto dibattiti con lei.
Con me oggi non viene nessuno a fare dibattiti, perché sanno che se metti in fila le promesse che hanno fatto vedi che la realtà è ben diversa, stanno rimbambendo tutti". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi a Otto e mezzo su La7. "Non mi pento - ha poi aggiunto - delle mie querele ai giornalisti. Da presidente del Consiglio non ho mai querelato. Se qualcuno dice una cosa falsa su di me e la mia famiglia rivendico il diritto di difendere la nostra moralità".
DAGO INTERCETTATO - APERTURA DEL SITO DELL ANSA
dago intercettato corriere della sera