GIUSTIZIA CON LE OSSA ROTTE – ANCHE RENZI AMMETTE: SU CUCCHI “EVIDENTI RESPONSABILITÀ DELLO STATO” – SI SCHIERA ANCHE GRASSO: “CHI SA PARLI” - E LA FAMIGLIA DENUNCIA I PERITI: “LA LORO RELAZIONE PIENA DI FALSITÀ”

1. “RENZI: CUCCHI, EVIDENTI RESPONSABILITÀ DELLO STATO”

Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica

 

«Quel ragazzo è morto quando era nelle mani dello Stato. C’è quindi una evidente responsabilità dello Stato. Quel ragazzo poteva essere mio fratello, visto che ho più o meno l’età della sorella». Nella polemica sulla morte di Stefano Cucchi irrompe ora il premier Matteo Renzi, intervistato da Ballarò.

Il corpo di Stefano Cucchi Il corpo di Stefano Cucchi

 

E anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Ci sono rappresentanti delle istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso, allora chi sa parli, che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo».

 

Grasso chiama in causa pubblici ufficiali e dipendenti dello Stato a vario titolo coinvolti nella vicenda. Sul banco degli imputati del processo, infatti, sedevano anche tre agenti della polizia penitenziaria, sei medici e tre infermieri. La cui assoluzione continua a far discutere. E a contrapporre la famiglia e la procura, ritenuta dai Cucchi e dai loro legali, colpevole delle mancate condanne. Ed è proprio alla famiglia che è andato il pensiero dell’ex procuratore nazionale antimafia.

 

«È doverosa e giusta la solidarietà alle famiglie delle vittime di violenza. Devo dire che la violenza non può far parte della dignità di uno Stato civile. Noi speriamo di continuare a cercare la verità nonostante ci siano state delle sentenze che non hanno saputo o potuto trovarla. Pensiamo che bisogna continuare su questa strada». Oggi, intanto, Grasso riceverà la famiglia Cucchi.

 

ILARIA CUCCHIILARIA CUCCHI

«Mi fa molto piacere — ha commentato Ilaria — è un grande magistrato e mi può capire. Gli racconteremo ciò che successo, il fallimento della Procura di Roma. Andiamo con la speranza che, se finora a nessuno è importato di mio fratello, adesso a qualcuno importi. Anche la sua vita ha un valore e merita giustizia».

 

E mentre il procuratore generale di Roma, Luigi Ciampoli, ribadisce che valuterà dopo aver letto le motivazioni se fare ricorso per Cassazione, L’Espresso pubblica sul suo sito la lettera di un poliziotto in servizio alla questura di Bologna che chiede scusa alla famiglia Cucchi per «questo oltraggio infinito, per questa deriva che non può rappresentare la totalità degli appartenenti alle forze di polizia». Il senatore Ncd, Carlo Giovanardi, intanto attacca, di nuovo, la famiglia: «Chiedono giustizia? Bene, ma non significa che la sorella e l’avvocato possano fare il pm o il presidente della Corte. Questo vuol dire prevaricare il giudizio di assoluzione espresso da una giuria popolare. Questi cittadini, estratti a sorte, erano tutti in malafede?».

 

 

2. “E LA FAMIGLIA DENUNCIA I PERITI: “LA LORO RELAZIONE PIENA DI FALSITÀ”

Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica

 

matteo renzi leopoldamatteo renzi leopolda

Sono convinti che i nuovi elementi ci sono, eccome. E sperano che il caso venga riaperto già oggi, quando depositeranno in procura un esposto contro i consulenti dei pubblici ministeri e i periti della Corte d’Assise. Non si arrendono i familiari di Stefano Cucchi e non si arrende il loro avvocato: oggi accuseranno di falsa perizia chi ha fatto l’autopsia sul corpo di Stefano e i sei medici scelti come esperti dal giudice di primo grado. Tanto dovrebbe bastare, secondo loro, per passare da una «rilettura» del caso, a una vera e propria inchiesta bis.

 

D’altronde era stato lo stesso procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, a dichiarare che di fronte a nuovi elementi l’indagine si sarebbe potuta riaprire.

Una nuova denuncia, una nuova battaglia. Per fare chiarezza, per dimostrare che tanti, troppi sbagli sono stati fatti. E per partire da quelli. Secondo la famiglia i nuovi profili ci sono. Meglio, potranno emergere una volta che si capirà che quelle perizie e consulenze sono false. Al centro di tutto, così come era stato al processo, le cause della morte di Stefano.

 

Il decesso, secondo gli esperti nominati dal giudice (e secondo quelli del pm), è stato causato alla sindrome di inanizione. Malnutrizione, in buona sostanza. Tesi che l’avvocato della parte civile, Fabio Anselmo, ha più volte contestato. Lo aveva fatto anche con una memoria, depositata in Corte d’Assise, dalla quale, probabilmente, prenderà le mosse anche l’esposto che stanno scrivendo in queste ore. In quel documento, infatti, la ricostruzione dei medici veniva smontata punto per punto.

piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2013piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2013

 

Venivano sviscerate le contraddizioni tra un esperto e l’altro, i disaccordi tra di loro e le incongruenze, a dire della difesa, sui loro accertamenti. Dettagli piccolissimi che, però, secondo la difesa, hanno condizionato l’esito del processo. E che — questo il sospetto della parte civile — potrebbero non essere stati accompagnati dalla buona fede.

 

Innanzitutto, le cause della bradicardia che avrebbe causato la morte del geometra romano. Tutti concordano su questo, ma manca l’accordo sulle cause di quella patologia. Scrive Anselmo che uno dei consulenti, il cardiologo Marenzi, «sostiene chiaramente, senza che vi siano dubbi, che Stefano Cucchi sia morto per bradicardia atriale o giunzionale causata dal dolore e dalla somministrazione degli antidolorifici, cui si è aggiunto il dimagrimento patologico. Quindi il professore afferma a chiare lettere che dimagrimento, dolore e farmaci siano state concause di morte».

 

carlo giovanardi carlo giovanardi

Il cardiologo, continua Anselmo, «afferma che non è vero che il poli-traumatismo non abbia influito sulla causa di morte, ma che, anzi, il dolore e la necessità di assumere farmaci per sopportarlo, possano essere riconosciute come vere e proprie concause». Insomma, sostiene la difesa, se le botte non sono state l’unica causa della morte, certo hanno contribuito.

 

Poi c’è la questione del catetere. Una faccenda della quale si è a lungo discusso durante le udienze in Corte d’Appello. «Per quale motivo — chiede Anselmo ai giudici — prescindendo dall’analisi di tutte le testimonianze di tutti i medici che lo hanno visitato e della cartella clinica, un ragazzo comunque normale, che faceva attività fisica fino al momento del suo arresto, e quindi fino a poche ore prima del suo ricovero al Fatebenefratelli, improvvisamente non riesce più a urinare e ha necessità di ricorrere a un catetere vescicale?».

 

L’ostinazione della parte civile sul tema è dovuta al fatto che tutti i periti confermano che il “globo vescicale” era ostruito. E, spiega Anselmo, nessuno è riuscito a rispondere a questa domanda. La risposta, a un certo punto, di due dei periti, continua l’avvocato nella sua ricostruzione, è di una «banalità evidente». «Barana e Sganzerla rispondono che Stefano Cucchi era un paziente ritenzionista senza motivo, asintomatico e che il catetere è stato apposto per comodità ». Dettagli ai quali ora la famiglia Cucchi si attacca nella speranza di far riprendere le indagini.

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…