profughi siria budapest ungheria

LA RIPARTIZIONE DEI 160 MILA PROFUGHI PREVISTA NEL PIANO JUNCKER PRIVILEGIA L’UNGHERIA (DA CUI PARTIRANNO IN 54 MILA) - DALL’ITALIA PARTIRANNO SOLO 36 MILA MIGRANTI - INTANTO VIENNA E BERLINO APRONO I CONFINI AI SIRIANI ACCAMPATI A BUDAPEST

1 - COLPO ALL' ITALIA, VIA SOLTANTO IN 36MILA

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   9ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 9

L' Unione Europea tende la mano all' Ungheria, ma la spaccatura tra i governi rischia di far saltare nuovamente l' accordo sulla distribuzione dei profughi. Il lavoro della commissione guidata da Jean-Claude Juncker va avanti, l' ultima bozza fissa i numeri e fa scendere a 36 mila quello dei migranti che andranno via dall' Italia proprio per favorire Budapest.

 

Ma la scelta di Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia di schierarsi al fianco del premier Viktor Orbán e ribadire in un documento ufficiale il proprio «no» al varo di un sistema «obbligatorio e permanente» per affrontare l' emergenza legata all' esodo di stranieri, mette in seria difficoltà l' intesa finale. E per questo l' Italia torna ad avvertire gli altri Paesi: «Apriremo i centri di smistamento soltanto quando il piano sarà operativo e sarà dato il via libera ai trasferimenti».

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   8ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 8

 

LA DIVISIONE DEI 160MILA

È complesso e articolato il sistema studiato a Bruxelles per affrontare l' emergenza. Dopo la netta apertura della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese François Hollande, si mettono a punto i dettagli della proposta da sottoporre all' esame dei governi il 14 settembre. Dalla Grecia dovrebbero andare via 66 mila stranieri, 54 mila dall' Ungheria, 36 mila dall' Italia.

 

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   21ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 21

Durante un incontro con l' europarlamentare italiano Gianni Pittella - che svolge opera di mediazione - il ministro dell' Interno francese Bernard Cazeneuve ripete che Parigi chiede di non parlare esplicitamente di «quote» per un problema di politica interna, ma insiste sulla necessità di fissare criteri uguali per tutti.

 

E dunque approva la linea Juncker per la previsione di sanzioni contro chi deciderà di non partecipare. A meno che la spaccatura tra i due blocchi non porti a un nuovo fallimento del progetto, l' idea è quella di approvare un piano di emergenza durante la riunione dei ministri di Interno e Giustizia di metà mese e procedere poi con una proposta legislativa che potrebbe diventare operativa entro sei mesi.

 

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   20ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 20

Le sanzioni e il Pil Un passaggio necessario proprio per l' introduzione delle sanzioni che certamente rivoluzionano le politiche dell' Unione. La procedura ipotizzata impone agli Stati che si avvalgono del cosiddetto «opt out» di inviare una relazione nella quale spiegano i motivi del dissenso.

 

Se si tratta di giustificazioni giudicate comunque «in linea con i principi e i valori europei» dalla Commissione scatta l' obbligo di versare una «multa», proporzionale al proprio Pil, in un fondo a disposizione di quegli Stati che invece si fanno carico dell' accoglienza dei profughi in una percentuale che sarà stabilita nei prossimi giorni. Se invece le ragioni saranno ritenute contrarie ai canoni della Ue scatterà l' obbligo di accoglienza degli stranieri. Ed è proprio di fronte a questa imposizione che il blocco dell' Est ha deciso di schierarsi contro.

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   2ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 2

 

2 - MIGRANTI: VIENNA E BERLINO APRONO I CONFINI, IN TRENO VERSO L’AUSTRIA

Da www.corriere.it

 

La lunga marcia dei migranti si è, per il momento, interrotta. Austria e Germania hanno dato il via libera, nella notte di sabato, all’ingresso nel loro territorio ai migranti e i rifugiati in arrivo dall’Ungheria e durante la notte il governo ungherese ha predisposto un centinaio di pullman e ha offerto il trasporto per i migranti che si erano messi in cammino a piedi verso l’Austria, che in tarda serata avevano raggiunto il 27/mo chilometro dell’autostrada per Vienna. Altri sono stati presi alla stazione Keleti a Budapest. Il primo autobus è arrivato sul confine austriaco a Hegyeshalom dopo le 2 di notte, lasciando i migranti al confine, dentro il territorio ungherese.

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   19ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 19

 

Sotto una pioggia battente, i migranti hanno cominciato a traversare la frontiera a piedi. Ad attenderli hanno trovato cibo e bevande calde servite in bicchieri di plastica da una cucina all’aperto, mentre altre immagini mostravano i poliziotti mentre spiegavano loro cosa fare. Più tardi, tutti sono stati accompagnati nelle strutture di accoglienza, allestite con file di brandine verdi, dove è stato servito altro cibo.

 

Secondo la polizia austriaca già in quattro mila avrebbero attraversato il confine dall’Ungheria, e sono diecimila gli arrivi previsti. Treni speciali li attendono nella cittadina austriaca di confine di Nickelsdorf, dove è anche attrezzato un campo di accoglienza della Croce Rossa. Qui saranno ad appena 50 km da Vienna e a 200 da Passau, prima cittadina tedesca. I primi 400 migranti sono arrivati a Vienna nella tarda mattina di sabato, accolti dalla scritta welcome e da volontari e normali cittadini.

 

MERKEL: «NON C’È LIMITE A RICHIESTE DI ASILO»

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   18ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 18

«Dopo un colloquio con il primo ministro ungherese Viktor Orban e in coordinamento con la cancelliera tedesca Angela Merkel, a causa dell’attuale situazione al confine ungherese, Austria e Germania acconsentono in questo caso a un proseguimento nei loro paesi del viaggio dei rifugiati», ha scritto Werner Faymann, il cancelliere austriaco, sulla sua pagina Facebook.com/bundeskanzlerfaymann.

 

«Al contempo - prosegue il post -, ci aspettiamo che l’Ungheria rispetti i suoi obblighi europei, compresi quelli derivanti dalla convenzione di Dublino; ci aspettiamo dall’Ungheria la volontà di adempire agli oneri esistenti, sulla base dei programmi proposti dalla Commissione europea: l’equa distribuzione dei profughi e il meccanismo di emergenza previsto, a cui noi oggi contribuiamo».

 

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   17ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 17

E sabato è intervenuta ancora la cancelliera Angela Merkel che in un’intervista ha ribadito che «Il diritto all’asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero di richiedenti in Germania. In quanto paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare quanto è necessario».

 

Da parte sua, il ministro degli esteri ungherese, Peter Szijarto, all’arrivo per la seconda giornata del Consiglio informale degli esteri che si sta tenendo a Lussemburgo, ha spiegato che il suo paese ha mandato i bus perché i migranti «camminavano sulle principali autostrade e ferrovie, creando una situazione pericolosa» e che «Quello che succede in Ungheria avviene per due motivi: il fallimento della politica europea e le irresponsabili dichiarazioni di alcuni politici», con esplicito riferimento alla Germania.

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   16ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 16

 

ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   12ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 12ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   13ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 13ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   11ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 11ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   14ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 14ungheria   200 profughi in cammino da budapest a vienna   15ungheria 200 profughi in cammino da budapest a vienna 15

E sulla necessità di una politica europea torna anche l’Austria. «I fatti della scorsa notte deve farci aprire gli occhi sulla drammaticità della situazione. Bisogna trovare una soluzione, una risposta veramente europea, pochi Paesi non possono affrontare il problema da soli», ha detto il ministro degli Esteri di Vienna, Sebastian Kurz, arrivando al consiglio dei ministri. «Non si possono lasciare soli i Paesi, vale per l’Ungheria e la Grecia, nei controlli alle frontiere», ha aggiunto Kurz.

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO