
VOLTI DEL DUCE, TATUAGGI DEGLI STEMMI DELLE SS E FASCIO-ROCK: VIAGGIO A RIETI NELLA “ROCCAFORTE DEI CAMERATI”, L'ASSOCIAZIONE NERA A CUI APPARTENEVANO GLI ESTREMISTI DI DESTRA MANUEL FORTUNA E ALESSANDRO BARBERINI, DUE DEGLI ARRESTATI PER L'ASSALTO OMICIDA AL BUS DEI TIFOSI DEL PISTOIA – LA ROCCAFORTE NASCE COME SOTTO-GRUPPO CONTIGUO ALLA PIÙ LONGEVA “AREA RIETI", GUIDATA DA FELICE COSTINI, EX PRESIDENTE PROVINCIALE DI AN, ORA VICE SEGRETARIO DEL MOVIMENTO INDIPENDENZA DI GIANNI ALEMANNO – “GRAN PARTE DELL'ATTUALE CLASSE DIRIGENTE DELLA DESTRA REATINA SI È FORMATA CON LUI COMPRESO L'ATTUALE SINDACO DANIELE SINIBALDI”
Viola Giannoli per "la Repubblica" - Estratti
Per capire quanto sia radicata l'estrema destra a Rieti bisogna partire da lontano e salire sul monte Giano dove la pineta accuratamente potata dal 1939 forma la gigantesca scritta "Dux".
Quando, nell'estate del 2017, un incendiò la devastò, duecento militanti di CasaPound fecero una colletta, marciarono fino in vetta caricandosi mille pini austriaci e li ripiantumarono dove il fuoco aveva abbrustolito l'omaggio al Duce.
D'altronde Mussolini amava questa terra e il Terminillo e con Claretta Petacci soggiornava proprio qui, a Villa Chigi. Qualcuno se lo ricorda bene. E ne ha ancora nostalgia.
Non tanto l'organizzazione dei "fascisti del terzo millennio" che qui nel reatino ha ufficialmente lasciato ben poco, qualche gruppetto giovanile di Blocco studentesco nelle scuole, una serranda spoglia nella piccola sede in centro.
L'associazione nera che Manuel Fortuna e Alessandro Barberini, due degli arrestati per l'assalto omicida al bus dei tifosi del Pistoia, si chiama "la Roccaforte di Rieti".
«Una CasaPound nostrana», dicono da queste parti. Simboli, radici, pratiche e fascinazioni sono simili: lo sfondo nero della bandiera, il tricolore, la musica fascio-rock degli ZetaZeroAlfa e dei Bronson, la raccolta di pacchi alimentari ma solo «per i cittadini italiani», il grido "Presente!" per ricordare i camerati, il rifiuto del 25 aprile, l'esaltazione dell'ultranazionalista e antisemita romeno Codreanu, l'apologia dei colori del vessillo del Reich, la remigrazione.
Tra i post dei fermati ci sono i volti del Duce, i tatuaggi degli stemmi delle Ss.
La Roccaforte esiste da poco meno di un anno. E, racconta Gabriele Bizzoca, consigliere comunale e provinciale di minoranza, «nasce come sotto-gruppo contiguo alla più longeva Area Rieti, "comunità militante identitaria e sovranista"». Il capo di Area è Felice Costini, detto Chicco, medico, sui social si definisce «militante nazional rivoluzionario identitario antiglobalista sovranista».
Se c'è un personaggio che a Rieti coagula la destra e conosce anche quella estrema è lui. I "bravi ragazzi" (così si chiamavano sugli striscioni sportivi) della Roccaforte sono «amici miei», racconta, senza nascondersi, sui social. Ma dopo l'omicidio dell'autista aggiunge: «Non ci sono parole. Rimane solo sgomento e disperazione. E la rabbia per non essere riusciti a far comprendere a tanti ragazzi, uomini, quali siano le vere battaglie da combattere».
Ex presidente provinciale di An, ex assessore, Costini ora è vice segretario del Movimento indipendenza di Gianni Alemanno.
«Gran parte dell'attuale classe dirigente della destra reatina — prosegue Bizzoca — si è formata sotto la sua guida, compreso l'attuale sindaco Daniele Sinibaldi». Iscritto a Fratelli d'Italia, il predecessore gli lasciò il mandato gridando "Boia chi molla". Finché non è divenuto, nel 2017, vicesindaco, sui social rilanciava motti come "Marciare e non marcire" e quadri come Isola dei morti, quello che stregò Hitler.
Sotto al post in cui condanna con forza «l'atto criminale avvenuto domenica sera» e promette di «ricostruire un tessuto che elimini ogni devianza», decine di commenti chiedono di prendere le distanze anche dal sottobosco neofascista. «Rieti d'altronde è sempre stata una città di ultradestra. L'elezione a sindaco di Simone Petrangeli nel 2012 fu un errore», ironizzano da Avs.
Tra sovranismo ed entusiasmi vannacciani, durante il Pride di settembre sotto al ponte romano è comparso pure uno striscione per Charlie Kirk: «Avete ucciso un padre, avete creato una bandiera». Lo aveva scritto Costini che nel 2018 voleva portare l'ex Nar Luigi Ciavardini, condannato in via definitiva per la strage di Bologna, a parlare di quell'attentato al Fosso di Helm, altra «trincea identitaria» di Rieti, frequentata assieme a una rete di locali, bar, piccole aziende pure da Barberini e Fortuna. Il fermato che un sole nero, simbolo nazista, se l'è tatuato in mezzo al petto.
Eppure, al di là di ogni humus politico, un agguato come quello al bus del Pistoia da queste parti non s'era mai visto
(...)
post con la faccia del duce sul profilo di alessandro barberini
alessandro barberini
raffaele marianella, l'autista ucciso dagli ultras a rieti 4
pullman della squadra di basket di pistoia assaltato dai tifosi di rieti 3
pullman della squadra di basket di pistoia assaltato dai tifosi di rieti 2
daniele sinibaldi