romagna

ROMAGNA SREGOLATA - TRA DISCO E SPIAGGE, NON SI CONTANO GLI ASSEMBRAMENTI (MA NON SI VEDONO MASCHERINE) - I BALNEARI: "OGNI DOMENICA E’ UNA SPECIE DI FERRAGOSTO. VENGONO TUTTI QUI E DIVENTA UN CAOS" – IL CAMERIERE DI UN BAR FA CAPIRE CHE PRIMA VIENE IL BUSINESS: “DOBBIAMO RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO. SE CI METTIAMO A CONTROLLARE IN UN ATTIMO ABBIAMO PERSO I CLIENTI”…

NICOLA PINNA per la Stampa

 

romagna

Il bodyguard che si controlla i muscoli di continuo non si guarda mai alle spalle. Fa finta di non vedere quello che gli succede dietro le orecchie e ripete fino all'ossessione la stessa frase per l'intera notte: «Ragazzi, su la mascherina, altrimenti di qui non si passa». Nel frullatore della notte romagnola le transenne servono solo a mettersi l'anima in pace. La giustificazione di facciata, che ovviamente non basta ad assicurare una movida sicura.

 

Dall'aperitivo alla colazione, dagli spritz al primo cornetto caldo, il centro e i locali a schiera diventano una grande zona franca: virus dimenticato, regole trascurate e controlli quasi inesistenti. Al centro di Milano Marittima ci sono cartelli che ricordano le norme e sbarramenti in ferro che dovrebbero servire a limitare l'accesso alla zona più ambita, dove le sedie e i tavolini di pub e i ristoranti si susseguono e si confondono.

romagna

 

Ai varchi però c'è la bolgia: gli addetti alle security controllano che dentro non ci sia troppa gente ma se ne fregano che tutti gli altri si siano ammassati in pochi metri. Oltre la transenna si va solo con la mascherina ben sistemata, fuori - dove tutti si spingono e si schiacciano i piedi - è consentito anche non indossarla. Gli agenti della polizia municipale sono lì: stazione mobile con le luci blu sempre accese e sguardo costantemente distratto.

 

Per i ragazzini che si apprestano a salire sulla giostra della notte è una specie di lasciapassare: «Se i vigili non ci dicono nulla vuol dire che è tutto in regola. Dai, ancora con questa storia della mascherina?». Appena si accendono le luci della serata, quando i deejay cominciano ad aumentare i decibel, addio distanza di sicurezza.

 

romagna

Nelle sere dell'estate ritrovata nessuno vuol perdersi un minuto di festa. Passato il varco di via Gramsci, oltre la schiera di animali luminosi piazzati ai lati della passeggiata, inizia lo show più a rischio dell'anno. Baci, abbracci e delirio collettivo. Tra un tavolino e l'altro il famoso distanziamento è un ricordo da Dpcm ingiallito. «Dobbiamo recuperare il troppo tempo perduto - dice Giorgio, il cameriere del bar più affollato del centro -. Se ci mettiamo a controllare in un attimo abbiamo perso i clienti».

 

Di igienizzare i tavolini non se ne parla: mojito, gin tonic e moscow mule arrivano uno dopo l'altro e tempo da perdere non ce n'è. È già l'ora della discoteca: nuova tappa di una serata interminabile, che si svolge tutta con le stesse regole. Cioè senza regole. Il primo segnale si raccoglie in ristorante: la mascherina è un obbligo rispettato solo dai camerieri, mentre il titolare-cassiere se ne frega beatamente.

 

romagna

I clienti neppure ci pensano. Tutti in coda all'ingresso, sperando di conquistare un tavolo e un piatto di spaghetti all'aragosta. «I posti sono meno degli altri anni, perché abbiamo dovuto cambiare la disposizione», dice a tutti Barbara, la ragazza che raccoglie le prenotazioni e smista chi arriva. Le nuove disposizioni sono parole al vento, perché al ristorante della rotonda - «dosi ricche e ottima qualità», dicono le recensioni - si mangia davvero fianco a fianco con gli sconosciuti. Ed è facile seguire i discorsi altrui pur senza essere troppo curiosi. Negli stabilimenti le scene si ripetono.

 

Camerieri, bagnini e buttafuori, che all'ora di punta vanno avanti e indietro senza un attimo di pausa, sudano sotto mascherine colorate e fantasiose, i clienti invece fanno ciò che vogliono, senza essere mai bloccati o rimproverati. Qualcuno, però, si lamenta: «Gli ombrelloni non sono alla giusta distanza - dice Antonio Scuri, medico bolognese che interrompe anzitempo la vacanza - Mi sembra che tutto questo sia molto pericoloso, preferisco andar via».

 

romagna

Il bagnino prova a convincere i clienti a trattenersi, ma a poco serve: «Il problema è che tutti vengono nel fine settimane e qui si crea il caos - spiega imbarazzato il bagnino Antonello, 24 anni, alla terza stagione tra sdraio e pattini -. Ogni domenica è una specie di Ferragosto». La famiglia piazzata dal mattino sotto l'ombrellone più vicino cerca ugualmente di rassicurare il medico indispettito che ripiega gli asciugamani:

 

«Noi abbiamo fatto il test prima di partire - dice la signora Maria Giovanna Sandri, insegnante milanese a Milano Marittima con marito e figlia - Siamo sanissimi, ma chissà se qui corriamo qualche rischio». Spesso inizia male e basta prenotare a caso in uno dei tanti hotel della Riviera. Igienizzanti sì, cartelli con le buone pratiche quasi ovunque, mascherine quasi zero. La signora delle reception prova a fingersi smemorata: «L'ho dimenticata da qualche parte, devo andare a prenderne un'altra».

 

La titolare di uno degli hotel della III traversa, che ha passato quasi 50 anni, tra la hall e le suite si stupisce perché troppi dei vecchi clienti quest' anno hanno scelto di non tornare: «Molti ci hanno detto che hanno comprato il camper per sentirsi più sicuri, ma qui è davvero tutto perfetto. Questa cosa del virus oramai è diventata una questione più psicologica che altro»

romagna ombrelloni 9romagna ombrelloni 19

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO