SARÀ LA VOLTA BUONA CHE CI TOGLIAMO DALLE PALLE IL CAMBIO DELL’ORA? – IL PARLAMENTO EUROPEO AVEVA DATO IL VIA LIBERA ALL’ABOLIZIONE GIÀ NEL 2021, MA LA PROPOSTA È RIMASTA IMPANTANATA IN CONSIGLIO A CAUSA DELLA CONTRARIETÀ DI ALCUNI STATI – ORA IL PREMIER SPAGNOLO PEDRO SANCHEZ TORNA ALLA CARICA: “NON HA PIÙ ALCUN SENSO. AIUTA MALAPENA A RISPARMIARE ENERGIA E HA UN IMPATTO NEGATIVO SULLA SALUTE E SULLA VITA DELLE PERSONE” - LA PROPOSTA ORIGINARIA DELLA COMMISSIONE PREVEDEVA DI ABOLIRE IL DOPPIO CAMBIO DELL’ORA E DI LASCIARE AI SINGOLI STATI LA FACOLTÀ DI PASSARE A UN SISTEMA O ALL’ALTRO…
Estratto dell'articolo di Marco Bresolin per www.lastampa.it
La buona notizia è che domenica, 26 ottobre, potremo ancora dormire un’ora in più. Ma potrebbe essere l’ultima volta perché l’Unione europea sta tornando alla carica per abolire il doppio cambio dell’ora annuale.
«Questo sistema introdotto negli Anni Settanta – ha spiegato all’Europarlamento il commissario europeo Apostolos Tzitzikostas, responsabile dei Trasporti e del Turismo – non ha più alcun fine, non produce risparmi energetici ed è diventato una fonte di complicazioni inutili per la società».
L’idea di abolire il meccanismo […] Il Parlamento europeo aveva dato il suo via libera nel 2021, ma il file è rimasto impantanato in Consiglio a causa della contrarietà di alcuni Stati membri. Per il via libera è infatti necessaria la maggioranza qualificata, soglia mai raggiunta.
Ora però le istituzioni europee ci riprovano e a rilanciare la proposta è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez, che nei giorni scorsi ha pubblicato un video in vista del Consiglio Energia dell’Unione europea, dove la Spagna ha presentato un documento che chiede appunto di riesaminare la proposta rimasta nel cassetto «Questo sistema – ha spiegato Sanchez – non ha più alcun senso. Aiuta malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone».
La proposta originaria della Commissione prevedeva di abolire il doppio cambio dell’ora (oggi fissato per l’ultima domenica di marzo e l’ultima di ottobre) e di lasciare ai singoli Stati la facoltà di passare, in maniera definitiva, a un sistema o all’altro. A oggi esistono tre fusi orari all’interno dell’Unione europea: quello dell’Europa occidentale (in Irlanda e Portogallo), quello dell’Europa orientale (Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia e Lituania) e quello dell’Europa centrale (l’Italia e i rimanenti sedici Stati membri).






