baggio rigore

ERRARE È UMANO, PERSEVERARE PURE – CHI SBAGLIA È SOLO QUALCUNO CHE HA MIRATO TROPPO IN ALTO. COME ROBERTO BAGGIO NELLA FINALE DI USA ’94. O LAUDA CHE SI RITIRA LASCIANDO IL TITOLO MONDIALE A JAMES HUNT – IL LIBRO DI MASSIMIANO BUCCHI RACCOGLIE GLI ERRORI PIÙ MEMORABILI DELLA STORIA: DALLA PRIMA FOTOCAMERA DIGITALE OCCULTATA DA KODAK AL PRODUTTORE CHE SCARTÒ I BEATLES

Giordano Tedoldi per “Libero Quotidiano”

 

IL RIGORE SBAGLIATO DA BAGGIO A USA 94

Perché sbagliamo? Perché miriamo in alto. Chi raggiunge sempre i suoi obiettivi ha posto l’asticella troppo in basso. Non è il caso di Roberto Baggio che, come ci ricorda Massimiano Bucchi nel suo libro Sbagliare da professionisti. Storie di errori e fallimenti memorabili(Rizzoli, 224 pagg., 18 euro) sbagliò l’ultimo rigore contro il Brasile nella finale del campionato del mondo di calcio.

 

«L’unico rigore della mia vita che abbia tirato alto» ricordò Baggio. Appunto: mirò alto e tirò alto. Pretese troppo da se stesso: dopo aver trascinato a suon di gol l’Italia in finale, non volle disertare l’ultima sfida anche se non era in condizione.

 

Ora, spiega Bucchi, ricordiamo solo “l’errore di Baggio” ma non i precedenti sbagli dal dischetto di Baresi e Massaro, altrettanto decisivi. Perché l’errore di Baggio è l’idea platonica dell’errore, l’archetipo del fallimento: l’eroe che, stremato, fa un ultimo sforzo e viene sconfitto. Allora, imparare la lezione, può salvare la vita.

 

MASSIMIANO BUCCHI SBAGLIARE DA PROFESSIONISTI

Come il caso di Niki Lauda, che dopo il tremendo incidente sul circuito del Nürburgring dove venne miracolosamente estratto dalla sua Ferrariin fiamme, tornò audacemente in pista dopo sole sei settimane. Ma all’ultima gara, con condizioni meteorologiche simili a quelle del disastro, decise di ritirarsi lasciandoil titolomondiale al rivale James Hunt.

 

«Alcuni criticheranno duramente la scelta di Lauda, ritenendola un errore», scrive Bucchi, «lui la difenderà sempre: continuando a correre ne avrebbe commesso uno ben più grave». L’errore capita a tutti: sportivi, scienziati, imprenditori, artisti. Segna un cambio di paradigma, una svolta nelle abitudini delle masse. Il marchio Kodak fino a qualche decennio fa era sinonimo di fotografia: il 90 percento delle pellicole utilizzate nel mondo veniva dalle sue fabbriche.

 

IL CASO KODAK E I BEATLES

niki lauda 7

La pellicola era così preziosa per Kodak che, quando nel 1975 un suo oscuro ingegnere, Steven Sasson, inventò la prima fotocamera digitale, gli venne detto di non parlarne a nessuno. Kodak andò in bancarotta nel 2012. Un mese dopo, Facebook acquistò per un miliardo di dollari Instagram, una start-up con tredici dipendenti che consentiva di condividere foto digitali. A volte l’errore è inevitabile, come quello che fece il produttore del gigante discografico Decca, quando ascoltò i provini di una band che si esibì stanca e svogliata nei suoi studi, dopo uno sfiancante viaggio in furgoncino da Liverpool a Londra.

 

i beatles al cavern

Quei quattro ragazzi non erano male, ma non fecero colpo e vennero scartati. Erano i Beatles. Per intuire le vere potenzialità del complesso rock più famoso di tutti i tempi, sulla base di quell’esibizione scialba, non sarebbe bastato l’intervento miracoloso di Santa Cecilia, patrona dei musicisti. I Beatles vennero ripescati dalla EMI con un contratto miserrimo, e fu il pubblico, non i discografici, ad apprezzarne la grandezza. Altre volte l’errore sembra quasi una maledizione, come il Segway.

 

Venne annunciato nel 2001 dal suo inventore, Dean Kamen, come “la biga del XXI secolo”, che sarà “per l’auto ciò che l’auto è stata per la carrozza a cavalli”. Ma di fronte a quell’aggeggio goffo, meno efficiente di uno scooter e meno salutare di una bicicletta (e con una batteria che carica in otto-dieci ore) sembrava che il consumatore preferisse la biga di Ben Hur.

IL RIGORE SBAGLIATO DA BAGGIO A USA 94 1

 

Oggi è usato solo da sparuti turisti e qualche poliziotto. Dopo anni di perdite, nel 2010 Segway venne venduta al miliardario inglese James Heselden, che morì nel settembre di quell’anno dopo una rovinosa caduta da una scogliera mentre era a bordo del suo… Segway. Un po’meno tragica la vicenda dei Google Glass, anch’essa espressiva dell’attuale superbia tecnologica che, scrive Bucchi, costringe a escogitare «continui upgrade».

google glass per aiutare la memoria

 

Del resto, può un colosso come Google sbagliare? Sembra impossibile proprio come sembrava impossibile che Baggio fallisse un rigore in finale… e infatti: dopo anni diinvestimenti e pubblicità per imporre gli speciali occhiali di Google come il nuovo gadget di massa, il progetto è stato abbandonato. Come per Segway,il colosso della new economy sembra aver sottovalutato certe fisime (poco tecnologiche) dei consumatori: ad esempio, che circolare con quegli ingombranti occhiali sul naso fa sembrare idioti (il termine in inglese è più forte: Glassholes: crasi di Glass e assholes, che è un pesante insulto) e induce a sospettare di essere fotografati o ripresi controvoglia.

niki lauda 5

 

LA SFIDA SPAZIALE

Altri errori sono minuscole sviste, ma che sono costate carissime: nell’estate del 1962 la NASA lanciòla sondaMariner 1 progettata per orbitare attorno a Venere. Si era nel pieno della sfida spaziale USA-URSS, la ricognizione attorno al pianeta blu era unfiore all’occhiello della tecnologia americana. Un fiore che presto appassì: la sonda smise di rispondere ai comandi e la si dovette distruggere per evitare che cadesse in zone critiche. La causa del malfunzionamento fu la mancata trascrizione di una barra sopra uno dei termini delle equazioni del programma di guida della sonda: l’equivalente di un piccolo errore di ortografia i n un romanzo di centinaia di pagine.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...