MAI DARE PER MORTA “COSA NOSTRA” – LO SCANDALO SCOMMESSE NELLA NBA HA RIPORTATO A GALLA IL POTERE DELLE QUATTRO FAMIGLIE DELLA MAFIA ITALOAMERICANA: I BONANNO, I GAMBINO, I LUCCHESE E I GENOVESE – SEMBRAVANO SCONFITTE, SUPERATE DA ALTRE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI E “SVUOTATE” DA ARRESTI E PENTITI E INVECE AVEVANO MESSO IN PIEDI UN SISTEMA DI PUNTATE ILLECITE, FRODE, RICICLAGGIO DI DENARO, ESTORSIONE E PARTITE TRUCCATE DI POKER (PER SPENNARE GLI AVVERSARI SI ADOPERAVANO LENTI A CONTATTO SPECIALI E TAVOLI A RAGGI X IN GRADO DI SVELARE LE CARTE)
1 - SCANDALO SCOMMESSE, ARRESTI IN NBA «I CREDITI? RECUPERATI DALLA MAFIA»
Estratto dell’articolo di Flavio Vanetti per il “Corriere della Sera”
FAMIGLIE DELLA MAFIA ITALOAMERICANA - GAMBINO - LUCCHESE - BONANNO - GENOVESE
Dopo appena un paio di giorni dal via della sua ottantesima stagione la Nba si trova impelagata in una bruttissima vicenda che coinvolge scommesse illegali e legami con la Mafia. Sono state arrestate dall’Fbi 37 persone, tra le quali Chauncey Billups, coach dei Portland Trail Blazers ma grande ex playmaker, onorato di un posto nella Hall of Fame di Springfield, Terry Rozier, guardia dei Miami Heat (la squadra dell’azzurro Simone Fontecchio) e Damon Jones, ex giocatore dei Cleveland Cavaliers e ora nello staff del club dell’Ohio.
Kash Patel, direttore del Federal Bureau of Investigation […] non ha usato perifrasi: «È una storica operazione che intreccia Nba e Cosa nostra: certe pratiche durano da anni, perfino a livello internazionale. […]». Quattro le famiglie della mafia italoamericana coinvolte: i Bonanno, i Gambino, i Lucchese e i Genovese. Un’alleanza rara e inquietante, segno della vastità e della capillarità del sistema messo in piedi.
Le accuse, che comprendono puntate illecite, frode, riciclaggio di denaro, estorsione e partite truccate di poker, nascono da due inchieste parallele. Le operazioni sono state battezzate con ironia «Operation Nothing But Bet» e «Operation Zen Diagram». […]
Il primo procedimento coinvolge 6 persone e si lega a scommesse conseguenti a prestazioni falsate di alcuni giocatori: disponendo di informazioni riservate, piazzavano puntate non lecite. La seconda inchiesta — 31 i soggetti chiamati in causa — conduce al poker online e a trucchi «high tech»: per spennare gli avversari si adoperavano diavolerie come lenti a contatto speciali e tavoli a raggi X in grado di svelare le carte.
In questo contesto avrebbe operato Billups, estraneo all’altro filone. Invece Rozier, ex dei Charlotte Hornets e a Miami dal 2024, è accusato delle frodi sportive: era chiacchierato anche per aver accumulato un patrimonio da 160 milioni di dollari, pur senza essere un campionissimo, ed era «attenzionato» fin da una partita del marzo 2023. Ma contro di lui non erano stati trovati elementi sufficienti a incastrarlo.
Stavolta invece c’erano: dopo la partita persa a Orlando, l’hanno arrestato al rientro in hotel. […] Ma quale sarebbe il legame con Cosa Nostra? Semplice: la mafia agiva come un «grande fratello», occupandosi del recupero crediti e trattenendo percentuali sui guadagni. […]
[…] A coronamento di una giornata maledetta per il basket, ecco che in Europa è finito in manette Uros Nikolic, 40 anni, serbo, dal 2019 arbitro dell’Eurolega e utilizzato nelle Final Four del 2021 e del 2024. L’accusa è di essere membro di una pericolosa organizzazione criminale nota come «Vracarci». […]
2 – DAI GAMBINO AI GENOVESE LA RINASCITA DI COSA NOSTRA GRAZIE AL POKER CLANDESTINO
Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Gambino, Genovese, Bonanno, Colombo, Lucchese: i nomi delle cinque famiglie della mafia americana riemergono dalle pagine ingiallite dell’album di Cosa nostra.
Sembrava tutto sepolto […]
Ora, invece, il capo dell’Fbi Kash Patel ci dice che quelle organizzazioni, considerate ormai solo simulacri folcloristici […] sono, in realtà, ancora ben vive. E si sono ricavate una nicchia in un campo, quello delle scommesse sportive (il basket Nba) che a noi ricorda la Calciopoli degli anni Ottanta.
Per adesso l’Fbi dà solo un elenco di famiglie e una traccia: la mafia è arrivata alle scommesse proibite grazie al controllo del poker clandestino. Tornano così alla ribalta nomi come quello dei Bonanno, leader della mafia americana dagli anni Trenta ai Sessanta: gestivano prostituzione, droga, gioco d’azzardo, strozzinaggio.
Poi la leadership passò ai Gambino, anche perché il clan Bonanno crollò, distrutto dall’interno da Joseph Pistone, un agente dell’Fbi infiltrato: il Donnie Brasco del film di Al Pacino. Ma Carlo Gambino, il gran capo che ha ispirato a Francis Ford Coppola la figura del protagonista de Il Padrino , muore nel 1976. Il suo successore, Paul Castellano, viene assassinato nel 1986 a New York su ordine di John Gotti, membro della stessa famiglia, che diventa il nuovo re della mafia.
La sua onnipotenza, però, dura poco. Arrestato, affronta i processi con spavalderia, guadagnandosi il soprannome di «Teflon Don». Ma i tempi sono cambiati: le indagini sempre più penetranti, le pesanti condanne a pene detentive moltiplicano il numero di pentiti che collaborano con la Giustizia. La città, intanto, cambia: i vecchi modi di intimidire, il controllo territoriale, non funzionano più. La globalizzazione toglie valore al racket delle costruzioni e a quello dei porti.
Alla fine del Novecento anche la famiglia Colombo implode per i conflitti interni.
Il clan Lucchese, infiltrato nei sindacati, forte nel controllo dei camionisti, rimane spiazzato dalla riforma delle organizzazioni dei lavoratori. Devastato dagli infiltrati, si autoriduce a un ruolo sempre più marginale.
[…] All’inizio del terzo millennio le 5 famiglie sono gusci vuoti che incutono timore più per l’alone leggendario regalato loro da Hollywood che per le loro attività, ridotte al lumicino: i Genovese cercano alleanze coi cinesi a Chinatown, i Bonanno puntano sul lavaggio del denaro sporco. Dei Colombo si perdono le tracce. Ma ora Kash Patel ci dice che c’è ancora vita nelle altre 4 famiglie di Cosa nostra.
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carlo gambino
john gotti
john gotti the last don
Il boss John Gotti aveva legami con MCA
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