dante tex gill-6

SCARLETT, NON TI PUOI PERMETTERE DI PARLARE – L’ATTRICE FA RACCONTA COME HA DOVUTO RINUNCIARE A INTERPRETARE DANTE “TEX” GILL SOLO PERCHÉ NON È UNA TRANS, E VIENE TRAVOLTA DALLE CRITICHE DELLA COMUNITÀ LGBT: “SEI UNA CISGENDER BIANCA E PRIVILEGIATA” – E LA JOHANSSON, ANCHE QUESTA VOLTA, È COSTRETTA A CORRERE AI RIPARI…(VIDEO)

 

Riccardo Torrescura per “la Verità”

 

scarlett johansson 3

Quello della star di Hollywood sta diventando un mestiere pericoloso. Un tempo ai divi era consentito qualunque eccesso, oggi basta mezza parola sbagliata in una intervista per rimetterci la carriera. E' impressionante notare la velocità con cui le celebrità si affrettano a correggere le affermazioni sgradite, il terrore che pervade attori e attrici quando si accorgono di aver scavalcato il recinto sempre più opprimente del politicamente corretto.

 

LUCA SOFRI DANTE TEX GILL

L' ansia che trasuda dai comunicati stampa riparatori, le scuse preconfezionate e le dichiarazioni in fotocopia emanano un odore sovietico a tratti sconcertante. L' ultimo caso riguarda la povera Scarlett Johansson, che da qualche tempo a questa parte sembra non trovare pace. Nel 2016 l' hanno bersagliata per aver accettato un ruolo nel film tratto dal cartone animato giapponese Ghost in the shell.

 

scarlett johansson 2

L' hanno accusata di «appropriazione culturale» per aver osato interpretare un personaggio asiatico pur essendo bianca e bionda (poi, certo, se nella serie Troy Achille viene impersonato da un attore nero nessuno si scandalizza).

 

Adesso la storia si ripete, ma in peggio. Tutto è iniziato nel 2018, quando Scarlett ha accettato di avere una parte nel film Rub & Tug di Rupert Sanders. Si trattava di interpretare Dante «Tex» Gill, un gangster americano realmente esistito. Gill nacque donna e in seguito divenne uomo, dunque era un transessuale.

 

E i censori della correttezza politica pretendono che a interpretare un trans sullo schermo debba essere un attore transessuale. L' idea è evidentemente assurda: un attore è un attore, deve e può (se il talento glielo consente) impersonare chiunque, uomo, donna o trans che sia. Cate Blanchett, tanto per fare un esempio, ha vestito i panni di Bob Dylan nel film del 2007 Io non sono qui, e lo ha fatto straordinariamente bene.

LUCA SOFRI DANTE TEX GILL

 

Di cose del genere, tuttavia, agli attivisti Lgbt non importa un fico secco. Anche perché utilizzare la scusa dei diritti per ottenere più spazi a Hollywood è un metodo piuttosto redditizio. La Johansson fu dunque presa di mira, e dopo giorni di attacchi feroci dovette chinare il capo.

 

scarlett johansson 1

Rese una dichiarazione alla rivista Out (di ambiente arcobaleno), e utilizzò toni da regime: «Alla luce delle questioni etiche che sono state sollevate in merito alla mia scelta di interpretare Dante Tex Gill», spiegò, «ho deciso di ritirare la mia partecipazione al progetto.

 

Nella nostra cultura la comprensione delle persone transgender continua ad avanzare e ho imparato molto da loro da quando mi sono espressa per la prima volta su questa faccenda: mi sono resa conto di non essere stata sensibile. Ho una grande ammirazione per la comunità trans e sono grata del fatto che il dibattito sull' inclusività a Hollywood vada avanti».

 

scarlett johansson e colin jost 9

Un autodafé in grande stile, insomma, evidentemente pronunciato per costrizione. Ci permettiamo di dedurlo perché pare proprio che la reale opinione della Johansson sulla vicenda fosse (e sia) molto diversa. Ed eccoci al punto. Sabato il Daily Mail ha anticipato alcuni stralci dell' intervista che Scarlett ha concesso alla rivista As If.

 

Confrontandosi con l' artista David Salle, l' attrice ha detto: «Oggi c' è molta enfasi e discussione su che cosa sia la recitazione e su chi vogliamo vedere rappresentarci sullo schermo». Il riferimento era ovviamente alla polemica con i trans, e infatti Salle ha insistito sull' argomento.

dante tex gill 5

 

Scarlett non si è tirata indietro: «Sai, come attrice dovrei avere il permesso di interpretare qualsiasi persona, o qualsiasi albero, o qualsiasi animale perché questo è il mio lavoro e questo mi richiede il mio lavoro», ha dichiarato. Sacrosanto: se uno fa l' attore deve poter interpretare qualsiasi ruolo. La Johansson ha aggiunto alcune considerazioni importanti. Ha spiegato, tra le altre cose, che oggi c' è «molta correttezza politica che si riflette nell' arte».

 

scarlett johansson e colin jost 7

«Sento che è questa è la tendenza nella mia attività», ha sospirato, «e deve accadere per vari motivi sociali, eppure ci sono momenti in cui diventa scomodo quando tutto questo tocca l' arte, perché ritengo che l' arte debba essere libera da restrizioni». Di nuovo, il ragionamento è più che condivisibile: l' arte non dovrebbe essere frenata dal politicamente corretto, altrimenti perde la sua funzione.

 

Peccato che gli attivisti Lgbt non la pensino così. Appena il Daily Mail ha pubblicato i virgolettati della diva, sui social network si è scatenato il pandemonio. La Johansson è stata dipinta come una «cisgender bianca e privilegiata» (il termine cisgender indica una persona che si sente a suo agio nel proprio sesso biologico) e di nuovo coperta di insulti.

scarlett johansson e colin jost 6

 

Sapete che cosa è accaduto poi? Beh, è piuttosto scontato: subito Scarlett è dovuta correre ai ripari, cospargersi il capo di cenere ed esibirsi nuovamente in una sviolinata alla comunità Lgbt. Prima ha precisato che il contenuto della sua intervista è stato «decontestualizzato» al fine di ottenere contatti sul Web.

 

dante tex gill 3

Quindi ha spiegato: «La domanda a cui stavo rispondendo nella mia conversazione con l' artista contemporaneo David Salle riguardava il rapporto tra correttezza politica e arte. Personalmente ritengo che, in un mondo ideale, qualsiasi attore dovrebbe essere in grado di interpretare chiunque e che l' arte, in tutte le sue forme, dovrebbe essere immune alla correttezza politica».

 

scarlett johansson e colin jost 8

Infine, il mea culpa: «Riconosco che, in realtà, c' è una grande discrepanza all' interno della mia industria, che favorisce gli attori cisgender caucasici, e che non a tutti gli attori sono state date le stesse opportunità di cui ho avuto il privilegio di godere. Per quanto mi riguarda continuo a sostenere, come ho sempre fatto, la diversità in ogni settore e continuerò a lottare per progetti in cui tutti siano inclusi».

 

dante tex gill 2

Ecco fatto: Scarlett Johansson ha dovuto ammettere di essere una eterosessuale bianca privilegiata. Non è bastato che rinunciasse al ruolo in un film, ormai non le è nemmeno consentito esporre la propria, ragionevolissima idea. Se avesse deciso di non piegarsi, probabilmente non l' avrebbero più fatta lavorare. immolarsi per una causa non è un' attività facile da praticare, specie se si è ricchi e famosi. Così, comunicato dopo comunicato, autodafé dopo autodafé il regime Lgbt avanza.

dante tex gill 4scarlett johansson e colin jost 5scarlett johansson e colin jost 21scarlett johansson e colin jost 16scarlett johansson e colin jost 18scarlett johansson e colin jost 20scarlett johansson e colin jost 3scarlett johansson 4scarlett johansson 5scarlett johansson e colin jost 1scarlett johansson 1scarlett johansson 2scarlett johansson 3scarlett johansson e colin jost 15scarlett johansson e colin jost 4dante tex gill 1

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)