migranti

SE PENSATE CHE LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN NON SIA AFFAR VOSTRO VI SBAGLIATE DI GROSSO - SAREMO NOI EUROPEI A PAGARE IL PREZZO PIU’ ALTO: LA ROTTA BALCANICA SI TRASFORMERÀ NELL'ARTERIA DEL NUOVO ESODO AFGHANO - UNA MIGRAZIONE DI MASSA CHE POTREBBE FAR IMPALLIDIRE I NUMERI DEL 2015 QUANDO AI CONFINI NORD ORIENTALI DELL'ITALIA E A QUELLI MERIDIONALI DI AUSTRIA E GERMANIA BUSSO’ PIU’ DI UN MILIONE DI SIRIANI…

Gian Micalessin per www.ilgiornale.it

 

I primi a pagare per gli errori dell'America e di Joe Biden saremo noi europei. I numeri parlano chiaro. Entro l'autunno, se - come appare inevitabile - Kabul cadrà in mano ai talebani, la rotta balcanica si trasformerà nell'arteria del nuovo esodo afghano. Un esodo capace di far impallidire i numeri del 2015 quando ai confini nord orientali dell'Italia e a quelli meridionali di Austria e Germania bussarono un milione e passa di migranti provenienti in gran parte dalla Siria. Stavolta sarà la volta degli afghani in fuga dall'orrore talebano.

migranti SULLA ROTTA BALCANICA

 

I conti sono presto fatti. Già oggi - secondo l'Alto Commissariato dell'Onu - oltre due milioni e mezzo di afghani vivono nei campi profughi sparsi tra l'Iran e il Pakistan. A questa massa di uomini, donne e bambini costretti a vivere lontano dal proprio paese, vanno aggiunti due milioni di sfollati interni, ovvero due milioni di afghani rimasti dentro i confini nazionali, ma senza più una dimora o un luogo in cui vivere. E a moltiplicare vertiginosamente questi numeri contribuisce l'incontenibile offensiva integralista delle ultime settimane.

 

Ai 400mila sfollati messisi in marcia tra il primo gennaio e la fine di giugno, si sono aggiunti centinaia di migliaia di disperati in fuga da Herat, Kunduz, Kandahar, Ghazni e dagli altri centri caduti nell'ultima settimana. Solo a Kabul sono arrivati, in questi giorni, più di 60mila sfollati in fuga da Kunduz e dalle altre regioni settentrionali che si sono accampati nel parco cittadino di Shahr-e-Naw. Ma non illudiamoci, non tutti quei disperati resteranno in Afghanistan o nei campi profughi dell'Iran e del Pakistan.

la rotta balcanica dei migranti

 

La dinamica è semplice. Chi in questi anni ha scelto di accamparsi in Iran e Pakistan sperando in un miglioramento della situazione capace di consentire il ritorno a casa potrebbe abbandonare ogni speranza e inseguire il miraggio europeo mettendosi in fila sulla rotta che dall'Iran scende verso la Turchia. Una rotta già oggi assai affollata visto che sui territori di Ankara sono presenti, secondo le stime delle agenzie umanitarie, almeno 400mila afghani in gran parte clandestini ed irregolari.

 

la rotta balcanica dei migranti 1

A loro - nonostante i 156 chilometri di muro fatti costruire dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan al confine con l'Iran - potrebbero aggiungersi nelle prossime settimane anche gli scampati alle nuove persecuzioni talebane. Zarmina Takhari, arrivata nella capitale dopo una drammatica fuga dal villaggio di Shahr-e-Kohna, nella provincia di Takhar, ha raccontato all'Associated Press di aver perso ben 12 fra fratelli e zii passati per le armi dai talebani dopo esser stati accusati di aver collaborato con la polizia e l'esercito. Una testimonianza drammatica, ma cruciale per capire quanto difficile sarà per l'Europa, e per il nostro Paese, misurarsi con i numeri e la disperazione del nuovo esodo afghano.

 

A differenza dei migranti muscolosi e ben nutriti sbarcati sulle nostre coste dalle navi delle Ong, quelli afghani non fuggono da guerre e carestie spesso pretestuose, ma da orrori e violenze autentici. Orrori e violenze che rendono impossibile allinearsi al cinismo di Danimarca, Austria, Belgio e Grecia pronte - solo una settimana fa - a firmare una vergognosa lettera (condivisa inizialmente anche da Germania e Olanda) in cui chiedevano all'Ue di rispedire a casa gli irregolari afghani.

 

la rotta balcanica dei migranti

Di fronte ad una simile tragedia sarà invece più che mai indispensabile un piano europeo di aiuti e contributi capace di parcellizzare quell'esodo infinito distribuendo l'accoglienza dei richiedenti asilo afghani lungo tutta la rotta che dall'Iran scende verso Turchia e Grecia per poi risalire lungo i Balcani fino ai confini europei.

la rotta balcanica dei migranti1

 

Anche perché se Biden e l'America restano i principali responsabili del disastro afghano e del voltafaccia finale non possiamo dimenticare che gran parte dell'Europa, Italia compresa, ha avuto un ruolo nei fallimentari progetti politico- economici che stanno consentendo il ritorno al potere degli eredi del Mullah Omar. Anche per questo davanti alla disperazione di quei profughi sarà impossibile voltar la faccia altrove.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…