rosa e olindo strage erba selvaggia lucarelli

LA TRAGICA COMMEDIA DELL’ARTE INTORNO A ROSA E OLINDO – CRONACA DELL’UDIENZA PER LA REVISIONE DEL PROCESSO SULLA STRAGE DI ERBA: L’IRONIA DEGLI AVVOCATI (“DATEGLI L’OSCAR A OLINDO”), LE CITAZIONI CINEMATOGRAFICHE SBAGLIATE DEL PROCURATORE, INNOCENTISTI E COLPEVOLISTI SCHIERATI – SELVAGGIA LUCARELLI: “I GIORNALISTI ACCREDITATI SONO UNA SETTANTINA, MA NESSUNO VIENE FATTO ENTRARE IN AULA. UN TRAGICOMICO PARADOSSO, DAL MOMENTO CHE MAI I MEDIA SONO ENTRATI IN UN PROCESSO TANTO QUANTO NEL CASO DELLA STRAGE DI ERBA

Estratto dell’articolo di Selvaggia Lucarelli per “il Fatto Quotidiano”

 

rosa bazzi e olindo romano

Azouz arriva in tribunale alle 8 e 30 del mattino, sotto la pioggia insistente di questi giorni. Maglione bianco a collo alto e occhiali da vista, sembra un raffinato bibliotecario. I giornalisti accreditati sono una settantina, ma nessuno viene fatto entrare in aula, solo le telecamere di Un giorno in pretura. Un tragicomico paradosso, dal momento che mai, probabilmente, i media sono entrati in un processo tanto quanto nel caso della strage di Erba. Gli innocentisti e i colpevolisti si dividono, separati da una linea immaginaria, occupando spazi diversi nella grande sala riservata alla stampa.

 

azouz marzouk in tribunale a brescia per l udienza sulla revisione del processo sulla strage di erba 4

Da una parte le iene vestite da iene, Felice Manti e TeleLombardia, ovvero i più infaticabili ultras di “Rosa e Olindo martiri della giustizia”. Piccola parentesi: è uscito anche un libro in questi giorni che si intitola Rosi, una necessaria chiacchierata con Rosa Bazzi per sapere di più di questa irresistibile figura. A tal proposito, Rosa Bazzi e Olindo Romano, dopo essersi concessi con generosità a Porta a porta e programmi di infotainment, hanno negato l’autorizzazione a essere ripresi.

 

L’INFLUENZA DEI MEDIA E LA RECITA DA OSCAR

Il primo a parlare è l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro. Sottolinea la chiara influenza dei media su questa vicenda, evidenzia con stupore la decisione del consulente della difesa, il professor Giuseppe Sartori, di organizzare un incontro con gli studenti all’università di Padova per mostrare il contenuto delle consulenze alla base della revisione.

 

selvaggia lucarelli

Si  lamenta di come la difesa tenti di far passare Rosa e Olindo per sciocchi nonostante abbiano dimostrato di essere invece furbi e lucidi in più frangenti. “Dategli l’Oscar” afferma ironico commentando la “falsa confessione” di Olindo. Spiega che Rosa è stata considerata individuo “con lieve ritardo mentale” sulla base di risposte a domande surreali quali (“Dov’è il Brasile?”,“Quanti km è larga la Sicilia?) e invece “conduce le danze” nel corso del balletto degli interrogatori con una grande capacità mentale.

 

rosa bazzi e olindo romano

Prende la parola Guido Rispoli, procuratore generale di Brescia. Anche lui critica con una certa dose di sarcasmo le ipotesi alternative. Ironizza su Azouz che, intercettato subito dopo la strage della sua famiglia per una presunta vendetta nei suoi confronti dice “è il periodo più bello della mia vita”, dimostrando dunque di non essere troppo preoccupato all’idea che quella spietata banda criminale possa voler far fuori anche lui.

 

Poi parla della piccola macchia di sangue trovata nell’auto dei Romano nonostante i coniugi si fossero lavati, dice “è come il famoso film di Woody Allen Matchball, la moneta può andare da una parte o dall’altra”, solo che il film era Matchpoint e la moneta in realtà era una palla da tennis, ma è chiaro comunque cosa voglia dire. […]

 

LE CITAZIONI (UNA ANCHE SBAGLIATA) DEI FILM

UN RAGAZZO INCONTRA UNA RAGAZZA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Critica la richiesta di revisione di Tarfusser (di cui non riesce a pronunciare il cognome, “non sono abituato a parlare tedesco”) affermando che non era soggetto titolare del potere di chiederla. Parlano infine gli avvocati della famiglia Frigerio (Adamo De Rinaldis) e quello della famiglia Castagna (Massimo Campa).

 

Quest’ultimo regala alla corte la terza citazione cinematografica: “qui non è Inception, non c’è Leonardo DiCaprio a inserire dei ricordi nella testa di Frigerio”. Ricorda i pregressi: le minacce continue di Rosa e Olindo ai Castagna (“Ti strangolerò” a Carlo Castagna. “Ti ammazzo” a Raffaella). Le aggressioni fisiche. Quella volta in cui Rosa lanciò un vaso sul terrazzo di Raffaella che stava festeggiando il suo compleanno.

 

Quella volta in cui lei e Olindo l’avevano seguita in macchina, da stalker quali erano. Ricorda che la tv (il riferimento alle Iene è chiaro) ha accusato Pietro Castagna di essere l’assassino. Afferma con trasporto che il movente dei Romano era un odio atavico, casalingo, tanto che la vendetta è stata consumata con armi casalinghe. “

 

olindo e rosa bazzi

Il nuovo in questa richiesta di revisione non esiste”, dice. “Questa è commedia dell’arte, però tragica”. E la commedia dell’arte si chiude con l’ultimo atto, quello in cui l’avvocato di Azouz spiega che dovrebbe essere ascoltato il testimone Abdi Kais, ex compagno di cella di Azouz, pronto ad affermare che sì, c’era una guerra tra bande dedite allo spaccio, ma “Azouz non spacciava, però sapeva”.

ROSA E ALL-INDO - MEME BY EMILIANO CARLI strage erba 1azouz marzouk in tribunale a brescia per l udienza sulla revisione del processo sulla strage di erba 1azouz marzouk in tribunale a brescia per l udienza sulla revisione del processo sulla strage di erba 2strage erba 2azouz marzouk in tribunale a brescia per l udienza sulla revisione del processo sulla strage di erba 3statua di olindo e rosa bazzi 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…