geoffrey hinton intelligenza artificiale

SI È PENTITO ANCHE “IL PADRINO” DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE – GEOFFREY HINTON HA LASCIATO IL SUO POSTO A GOOGLE PER POTER SPIEGARE I PERICOLI A CUI IL MONDO VA INCONTRO – LO SCIENZIATO INGLESE NON TEME UNA RIBELLIONE DELLE “MACCHINE”, CHE COMUNQUE “POTREBBERO PRENDERE DECISONIONI NON PREVISTE”.  MA METTE IN GUARDIA DAL POTERE LASCIATO AGLI HACKER: “È QUASI IMPOSSIBILE INDIVIDUARE E NEUTRALIZZARE GLI ‘ATTORI MALIGNI’ CHE USERANNO L’AI”

Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.com

 

geoffrey hinton

«Se siete diventati dipendenti dai like è colpa mia: sappiate che ho contribuito a crearli». «Se mentre navigate in rete e parlate di un oggetto venite bombardati dalla pubblicità su quella cosa, prendetevela con me: vorrei non aver sviluppato quelle tecniche di microtargeting».

 

[…] La lezione è servita: nell’era dell’intelligenza artificiale che comporta rischi di abusi e di perdita del controllo della tecnologia assai maggiori, allarmi e pentimenti stanno arrivando a raffica, prima che i danni si materializzino.

 

pro e contro intelligenza artificiale

A unirsi a quel coro, ora è un personaggio che, impegnato da oltre dieci anni nella frontiera più avanzata dell’intelligenza artificiale (è il creatore delle cosiddette «reti neurali»), oggi non si limita a denunciare gli enormi rischi connessi allo sviluppo di macchine in grado di ragionare e prendere decisioni in modo autonomo: Geoffrey Hinton si è addirittura dimesso dal suo incarico scientifico in Google per poter essere più libero di spiegare in dettaglio all’opinione pubblica i pericoli ai quali va incontro.

 

geoffrey hinton 4

Il 75enne scienziato inglese non parla, come fanno altri, di macchine che potrebbero diventare coscienti. Si concentra, piuttosto, su due categorie di rischi.

 

Il primo, peraltro già denunciato anche da Jen Easterly, massima autorità del governo Usa nel campo della cybersecurity, riguarda l’estrema difficoltà di individuare e neutralizzare i molti «attori maligni» che si apprestano a usare le enormi capacità dell’intelligenza artificiale per diffondere immagini, video, documenti e codici informatici falsi: la verità, sempre più incerta, che rischia di diventare irrilevante.

 

chatgpt

E il rischio di attacchi sempre più sofisticati di hacker in grado di paralizzare interi sistemi informatici, mettendo in ginocchio aziende o, anche, infrastrutture essenziali (elettricità, acqua, reti informatiche) di interi Paesi.

 

La seconda categoria di rischi è quella della macchina che sfugge al controllo dell’uomo: Hinton non disegna scenari fantascientifici di ribellioni di computer che acquistano coscienza di sé, ma nota che intelligenze artificiali alle quali viene consentito non solo di generare i loro codici informatici, ma anche di gestirli in modo totalmente autonomo, arrivano a formulare ragionamenti e a prendere decisioni che non possono essere previste dai creatori dei programmi.

 

timeline della singolarita tecnologica

[…]

 

Quando sono scesi in campo oltre mille accademici e imprenditori guidati da Elon Musk per lanciare l’allarme dopo la diffusione planetaria di ChatGpt, e chiedere una moratoria di 6 mesi di ogni ricerca in questo campo, molti hanno sospettato una ripicca del padrone di Twitter, Tesla e SpaceX. […]

 

Ma anche Sam Altman, capo di OpenAI e «padre» di ChatGpt ammette che la nuova tecnologia comporta grandi rischi, oltre a immense opportunità, e va gestita con cautela, mentre qualche settimana fa, dopo la presentazione di un sistema ancor più avanzato, GPT 4, un’altra lettera della Associazione per il Progresso dell’AI che invita a un’estrema prudenza, è stata firmata anche da Eric Horvitz, capo degli scienziati di Microsoft: il gruppo che sta introducendo la nuova tecnologia di intelligenza artificiale in tutti i suoi prodotti.

geoffrey hinton 5

 

Hinton non ha firmato le due lettere: non perché non ne condivida il contenuto, ma perché ritiene impossibile una moratoria sulla ricerca, a meno che non si arrivi a un impegno corale di tutti gli scienziati del mondo [...]

geoffrey hinton 1geoffrey hinton 3

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…