xi jinping virus coronavirus cina

SIAMO SICURI CHE LA CINA DICA LA VERITÀ? – NEGLI ULTIMI TRE MESI SONO SCOMPARSE 21 MILIONI DI UTENZE TELEFONICHE NEL PAESE DEL DRAGONE. DOVE SONO FINITE? – I DUBBI DEL GIORNALE NEWYORCHESE ‘EPOCH TIMES’: NON È CHE I NUMERI SUL CORONAVIRUS SONO MANIPOLATI? IN CINA SENZA CELLULARE NON SI PUÒ FARE NIENTE E DURANTE LA QUARANTENA SEMMAI LE UTENZE SAREBBERO DOVUTE AUMENTARE…

 

 

Gabriele Carrer per www.formiche.net

 

xi jinping a wuhan 6

Sono ormai diversi giorni che l’Italia ha superato la Cina, epicentro del coronavirus, per numero di vittime (non di contagi). Ma possiamo davvero fidarci dei numeri del regime di Pechino? Ce lo eravamo chiesti su Formiche.net dopo che perfino il presidente statunitense Donald Trump era sembrato molto scettico e che alcuni media asiatici avevano raccontato di cifre “manipolate in tempo per la visita del presidente Xi Jinping”.

 

medici cinesi felici a wuhan

Ora a seminare nuovi e inquietanti dubbi ci ha pensato The Epoch Times, testata newyorchese fondata da un gruppo di cinesi associati ai Falun Gong e vicini all’amministrazione Trump. L’analisi ruota attorno alle utenze telefoniche: infatti, in Cina il cellulare è fondamentale per servizi come i biglietti dei treni e lo shopping ma anche per le pensioni. E da dicembre è obbligatoria la scansione facciale per confermare l’identità della persona che ha registrato l’utenza.

EPOCH TIMES

 

Come ha spiegato al giornale il commentatore Tang Jingyuan, non importa che cosa tu voglia fare, in Cina hai sempre bisogno di usare il cellulare. Soprattutto in tempo di coronavirus: “Il regime cinese richiede a tutti i cinesi di utilizzare il proprio cellulare per generare un codice sanitario. Solo con un codice sanitario verde è permesso ai cinesi di spostarsi in Cina ora. È impossibile per una persona cancellare il suo cellulare”, ha spiegato Tang Jingyuan.

 

riconoscimento facciale xinjiang, cinapersone davanti a un ospedale di wuhan per la rilevazione della febbre

Ma le autorità di Pechino il 19 marzo hanno dichiarato che il numero di utenze di telefoni cellulari cinesi è diminuito di 21 milioni negli ultimi tre mesi. Gli ultimi dati rilasciati dal ministero dell’Industria e della tecnologia informatica il 19 marzo scorso gettano lunghe ombre. Rispetto a tre mesi prima il numero di cellulari è calato di 21,03 milioni passando da oltre 1,60 miliardi a meno di 1,58. In diminuzione anche il numero di utenze fisse: da 190,83 milioni a 189,99, in calo di 840.000 unità. Anche guardando le statistiche di un anno prima c’è qualcosa che non torna: infatti, a febbraio 2019 sia le utenze fisse che quelle mobili erano in aumento (le prime di 6,6 milioni, le seconde di 24,37).

ospedalel wuhanriconoscimento facciale cina3

 

ospedale wuhan

Tutto dipende da un calo demografico? No, visto che la popolazione cinese è aumentata nel 2019 di 4,67 milioni rispetto all’anno precedente superando 1,4 miliardi, stando alle statistiche ufficiali. Se il crollo di linee fisse può essere legato alla chiusura di aziende a causa della quarantena, difficili da spiegare sono i numeri dei cellulari. China Mobile, che ha il 60% del mercato, ha perso 0,862 milioni di utenti a gennaio e 7,254 a febbraio. China Telecom, invece, ne ha persi 0,43 e 5,6 milioni. China Unicom non ha ancora pubblicato i dati di febbraio ma a gennaio ha perso 1,186 milioni di utenti.

coronavirus 2

 

The Epoch Times – che dichiara di parlare del coronavirus come del CCP virus per le responsabilità del Partito comunista cinese – fa il paragone tra Italia e Cina, spiegando che, alla luce dei dati nel nostro Paese, il bilancio di Pechino appare “significativamente sottostimato”. Ci possono essere diverse spiegazioni del crollo di utenze mobili. Per esempio la decisione dei cinesi di abbandonare quelle usate per lavoro mantenendo soltanto quelle domestiche. Ma visto che il regime ha dichiarato che il 90% delle aziende del Paese, tranne che nell’Hubei, è tornata a lavorare a pieno ritmo, questa spiegazione perde quota. Inoltre, le scuole chiuse e la scelta della tele-didattica avrebbero dovuto sostenere un aumento delle utenze.

 

xi jinping con la mascherina 5

Ricordate Li Zehua, ex giornalista di CCTV arrestato dai servizi di sicurezza cinesi? Prima che venisse arrestato e fatto sparire era andato nella comunità di Baibuting di Wuhan, un’area colpita in modo particolarmente duro dall’epidemia. Aveva trasmesso in streaming una storia il 18 febbraio da un crematorio: spiegava come gli inservienti venivano assunti ad alti salari per trasportare i cadaveri.

poliziotto wuhancontrolli sanitari al mercato di wuhan

 

La mancanza di trasparenza da parte del governo di Pechino ha già causato l’esplosione dell’epidemia in tutto il mondo. Ora lascia che crescano dubbi sulla sorte di quei 21 milioni di cinesi.

animali al mercato di wuhan la famiglia rimasta nascosta al mercato di wuhan per due MESImercato di wuhan

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?