
SINAI DEI MISTERI - GUASTO, MISSILE O KAMIKAZE-BOMBA? IL GIALLO DELL’AEREO CADUTO IN EGITTO - L’ISIS RIVENDICA L’ATTENTATO MA LE BANDE DEL CALIFFO NON HANNO ARMI COSI’ POTENTI - LUFTHANSA E AIR FRANCE, HANNO DECISO DI EVITARE LA ROTTA SUL SINAI...
Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
AEREO CADUTO SINAI - LA PICCOLA DARINA
Una rivendicazione dello Stato Islamico che dice poco, però è sufficiente a innescare dubbi e allarmi. La fretta delle autorità nell' escludere subito la pista dolosa puntando sui guai tecnici del jet peraltro segnalati nei giorni precedenti.
Sono aspetti emersi dopo altre sciagure aeree con criminali che si attribuiscono un massacro e governi in imbarazzo. La tragedia non sfugge alla regola, è inevitabile visto il momento internazionale e la regione dove è avvenuta. Per l' Egitto l' ipotesi attentato sarebbe doppiamente disastrosa: primo per i 224 uccisi, quindi per l' impatto a lungo termine.
Il comunicato della «provincia del Sinai» dell' Isis - diffuso in arabo, francese, tedesco, bosniaco, turco - non parla di missile. I terroristi affermano di aver provocato la caduta dell' Airbus, nessun cenno all' abbattimento diretto. Questo perché sanno che le armi in loro possesso - tra questi i sistemi portatili Sam 24 Igla d'origine libica - non sono in grado di raggiungere un aereo ad alta quota. Allora potrebbe essere stata una bomba nascosta nel bagaglio?
AEREO CADUTO SINAI - PASSEGGERI
In alternativa anche un kamikaze? Strano però che non ne venga indicato il nome come i jihadisti sono soliti fare. In Iraq lo rendono noto, con tanto di foto, persino quando mandano un camion pieno d' esplosivo contro una base.
Ma la presenza di un loro uomo a bordo sarebbe verificabile con un controllo della lista di imbarco, tanto più su un volo come quello. Allora si resta nel campo delle speculazioni aspettando l' esame delle scatole nere affidata anche a esperti francesi.
La mossa dell' Isis, a meno di riscontri concreti, può essere un' azione d' opportunismo che lascia indifferenti gli scettici e conforta chi riconosce al Califfo capacità immense. E viene rilanciata all' infinito. Al Cairo non ci credono, a Mosca dicono che è tutto falso, però alcune compagnie importanti, come la Lufthansa e Air France, hanno deciso di evitare la rotta sul Sinai.
Una precauzione comprensibile che tuttavia finisce per favorire la propaganda «nera». Quanti si muovono nell' ideologia «radicale» prendono per buona l' assunzione di responsabilità e, a prescindere dalla realtà, esultano. Il dramma si produce mentre il fronte islamico sunnita si compatta davanti all' offensiva russa in Siria. E tirare giù un velivolo è presentato come la rappresaglia per le bombe su Aleppo.
La versione estremista si gonfia grazie al clima politico egiziano. Lo Stato Islamico è forte, dal Canale fino alle Piramidi. L' area dove si è schiantato l' aereo è terreno di scontro tra l' esercito e i guerriglieri. Gli islamisti hanno colpito installazioni militari, siti ben protetti all' interno delle città, vie di comunicazione e anche una nave della Marina al largo della costa.
Un' offensiva multipla sostenuta non solo dall' Isis ma anche da altre formazioni che, tra pause e tregue, insanguinano l' Egitto dagli anni 90. Ormai ci si dimentica tutto, però in epoca pre-Califfo i terroristi locali hanno seminato morte negli alberghi.
La risposta del Cairo è stata durissima, a tratti cieca.
L' esercito ha decimato gli avversari ma ha coinvolto almeno in un caso - il 15 settembre - una comitiva di turisti messicani scambiati per terroristi nella parte ovest del Paese. L' Isis ha ampliato l' attività in questa regione (proclamando anche il «wilayat»), una conseguenza dei legami con organizzazioni di base in Libia e la necessità di tenere aperti i sentieri dei traffici. Gli stessi che hanno portato ai militanti missili potenzialmente letali per un velivolo passeggeri se sorpreso in decollo o in fase d' atterraggio .
AEREO RUSSO SINAI 3
AEREO RUSSO SINAI 2