regeni renzi al sisi egitto

AL SISI, DÌ LA VERITÀ! CHI SPIAVA GIULIO REGENI? CHI LO FOTOGRAFAVA DI NASCOSTO? CHI LO AVEVA RITENUTO PERICOLOSO AL PUNTO DI FARLO “ATTENZIONARE”? E COSA VOLEVA SAPERE CHI LO HA TORTURATO FINO ALLA MORTE?

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

il manifesto prima pagina con gli articoli di giulio regeni dopo la morteil manifesto prima pagina con gli articoli di giulio regeni dopo la morte

 

C'è un supertestimone nel giallo della morte di Giulio Regeni. E ieri, in una palazzina bassa con affaccio sul Nilo, ha parlato con gli investigatori italiani di quella sera che lo ha visto «prelevare» da poliziotti in borghese alla fermata della metropolitana, a tre minuti da casa sua. La voce che ci fosse un testimone oculare dell' agguato, un ambulante che aveva raccontato tutto a una giornalista americana, era circolata ed era stata riportata dal Corriere.

 

Ma ieri gli investigatori hanno ascoltato una versione con dettagli concreti sui personaggi e sugli eventi concatenati che fanno in modo di farli riconoscere con certezza. E, se confermata, darebbe una svolta all' inchiesta. Non quadra infatti la versione ufficiale, del semplice crimine. La prima, quella dell' incidente stradale quadrava ancor meno. E fa effetto la notizia che a fornirla ai media era stato proprio il capo della squadra investigativa incaricata di trovare gli assassini del ricercatore: Khaled Shalaby, il poliziotto condannato nel 2003 per aver interrogato una persona con torture tali da portarle alla morte.

giulio regeni paz zarategiulio regeni paz zarate

 

E quadra ancor meno la pista fornita dal governo egiziano, di un omicidio senza connotazioni politiche, dopo la frenetica attività di accertamenti che ieri ha fatto rimbalzare tra il Cairo e Roma interrogativi inquietanti. Chi spiava Giulio? Chi lo fotografava di nascosto? Chi lo aveva ritenuto pericoloso al punto di farlo «attenzionare»? E cosa voleva, o voleva sapere, chi lo ha torturato fino alla morte?

 

Il New York Times annuncia che gli Usa solleveranno il caso di Giulio Regeni con l EgittoIl New York Times annuncia che gli Usa solleveranno il caso di Giulio Regeni con l Egitto

Per capirlo sono stati sentiti personaggi di questa vicenda, che assomiglia sempre più a una brutale spy story. Tutti tranne uno: Hassamein Kashek, un anziano professore ritenuto l' ideologo carismatico della dissidenza al regime di Al Sisi. E' lui che Giulio doveva andare a trovare quella sera assieme all' amico Gennaro Gervasio, ascoltato ieri a Roma. Un personaggio cui non avevano accesso in molti. Un professore egiziano, considerato un personaggio molto ascoltato negli ambienti della resistenza ad Al Sisi.

 

Ascoltati, sempre a Roma, anche tre ricercatori della stessa università americana dove Giulio svolgeva le sue ricerche sui sindacati degli ambulanti, quelli capaci in Egitto di mobilitare milioni di persone in piazza, i più temuti dalla paranoia di regime del possibile complotto.

LA SALMA DI GIULIO REGENILA SALMA DI GIULIO REGENI

 

Loro hanno parlato di quella riunione ristretta dell' 11 dicembre, in cui Giulio, straniero, dall' ottima conoscenza dell' inglese e dell' arabo, e stimato in quell' ambiente di difesa dei diritti umani venne notato e fotografato. Quella circostanza lo aveva scosso, anche se, dopo il rientro al Cairo successivo alle vacanze natalizie, hanno detto, sembrava meno preoccupato.

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

 

Ascoltato persino il tassista egiziano che nella versione ufficiale avrebbe ritrovato il corpo casualmente, perché il minivan si era fermato in panne proprio accanto al ghiaione oltre il guardrail di cemento alto un metro del cavalcavia della Desert road per Giza, a poca distanza dalla prigione dei dissidenti politici.

 

Intanto si rilegge in controluce il suo articolo scritto su quella assemblea dell' 11 dicembre.

Nulla che potesse, da solo, bastare a scatenare ritorsioni pesanti. E non sfugge agli investigatori anche un elemento importante.

 

giulio regenigiulio regeni

La giornata in cui è sparito Giulio era il 25 gennaio, giornata in cui è imposto il coprifuoco, con una legge ad hoc che prevede non solo il divieto di manifestare, ma persino, se si è nelle vicinanze della piazza dove lui e Gennaro avevano l'appuntamento, di parlare in più di tre. Giornata nella quale, drammaticamente, gli abitanti del Cairo si sono abituati a rastrellamenti e arresti. Quindi, paradossalmente, perfetta per catturare qualcuno senza dare troppo nell' occhio. Intanto il feretro è arrivato a Fiumicello. E oggi i suoi familiari sperano di poterlo piangere finalmente a riflettori spenti.

 

 

giulio  regeni  giulio regeni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA