
SPIARE I GIORNALISTI: COSÌ FAN TUTTI – DALLA GRECIA ALL’UNGHERIA DI ORBAN, DAL REGIME RUSSO ALLA SPAGNA DEL SINISTRATO PEDRO SANCHEZ: SONO ALMENO 35 I CRONISTI FINITI SOTTO OSSERVAZIONE CON SPYWARE TIPO PARAGON – E A SPIARE NON POSSONO CHE ESSERE APPARATI DI GOVERNO O ISTITUZIONALI: I SOFTWARE VENGONO MESSI A DISPOSIZIONE SOLO DEGLI STATI – IN ITALIA IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO (AL COPASIR) HA RICONOSCIUTO L’UTILIZZO DI GRAPHITE DA PARTE DEI SERVIZI, CON L’AUTORIZZAZIONE DELLA PROCURA DI ROMA, PER MONITORARE GLI ATTIVISTI DELLA ONG MEDITERRANEA. MA HA SEMPRE NEGATO COINVOLGIMENTI SUI CRONISTI…
Dago-sintesi dell’articolo di Valeria Pacelli e Virginia Della Sala per “il Fatto quotidiano”
Nell’estate del 2020, il giornalista greco Thanasis Koukakis si accorse che il suo telefono si surriscaldava senza motivo. Aveva appena pubblicato sul Financial Times un’inchiesta scomoda sul tentativo del governo greco di alleggerire le pene per il riciclaggio internazionale.
Poco dopo scoprì di essere stato infettato da Predator, uno spyware del consorzio Intellexa, società con base in Grecia e ramificazioni in vari Paesi, dall’Armenia all’Egitto. “È bastato aprire un link”, ha raccontato al “Fatto Quotidiano”, che dedica oggi un articolo sullo spionaggio alla stampa.
Il caso di Koukakis è solo uno dei 35 episodi di spionaggio digitale che, tra il 2020 e il 2025, hanno colpito giornalisti in tutta Europa. Secondo il database di Media Freedom, quasi un quinto di questi attacchi è riconducibile direttamente a governi o apparati statali. L’obiettivo, quasi sempre, sono reporter che indagano su corruzione, affari di Stato e relazioni internazionali.
Il fenomeno ha contorni europei, non isolati: dalla Grecia all’Ungheria, dalla Serbia alla Francia, fino all’Italia, la mappa dei cronisti intercettati è ormai estesa. In Grecia lo stesso Predator è stato rinvenuto anche nei telefoni di altri cinque giornalisti, nonostante le smentite del governo. Koukakis ha avviato una causa contro Intellexa, tuttora pendente.
Il caso più noto resta Pegasus, lo spyware della società israeliana NSO Group, già inserita nella lista nera degli Stati Uniti. Nel 2021 il Dipartimento del Commercio americano ha accusato l’azienda di aver venduto il software a governi stranieri che lo hanno usato per controllare giornalisti, diplomatici e attivisti.
Tra le vittime ci sono il reporter ungherese Szabolcs Panyi, autore di inchieste su Viktor Orbán e sui rapporti del suo governo con Mosca e Pechino, e il collega András Szabó, intercettato mentre lavorava sul trasferimento della Banca Internazionale degli Investimenti a Budapest.
In Francia e Spagna, invece, i sospetti portano al Marocco: la giornalista di Mediapart Lénaïg Bredoux si era occupata dei servizi segreti di Rabat, Rosa Moussaoui delle rivolte nel Rif e del popolo Saharawi, mentre Ignacio Cembrero, ex El País, ha raccontato di essere stato spiato per i suoi articoli sul re Mohammed VI.
Nel resto dell’Europa orientale emergono altri casi: la russa Galina Timchenko, direttrice del sito indipendente Meduza, sostiene di essere stata colpita da Pegasus poco prima di un incontro a Berlino tra giornalisti esiliati; la polacca Natalia Radzina sarebbe stata monitorata dopo una conferenza contro la guerra in Ucraina.
In Serbia, invece, opera Novispy, un virus-spia sviluppato internamente dal governo: secondo Amnesty Lab permette di registrare, geolocalizzare e catturare schermate. Tra le vittime, Ljubomir Stefanovic, direttore di Slavija Info, e la reporter Slaviša Milanov, fermata e poi rilasciata dopo che il suo telefono era stato manomesso.
E poi c’è l’Italia, al centro del ciclone dello scandalo spionaggio: lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon, è stato usato dai Servizi segreti italiani, con l’autorizzazione della Procura generale di Roma, ufficialmente per monitorare attivisti.
Ma tra gli spiati figurano anche i giornalisti Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino di Fanpage, e Roberto D’Agostino. Il governo ha sempre negato coinvolgimenti, senza però chiarire come e perché i telefoni siano stati violati. Il caso si è poi recentemente allargato a manager e imprenditori, dopo che si è scoperto che anche Flavio Cattaneo, Andrea Orcel e Francesco Gaetano Caltagirone sono stati spiati.
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LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Galina Timchenko