macron corsica

“STATU FRANCESE ASSASSINO”- TORNA A SOFFIARE IL VENTO DELL'AUTONOMIA IN CORSICA: DUE SETTIMANE DI MANIFESTAZIONI CHE HANNO FATTO DIVERSE CENTINAIA DI FERITI, ANCHE TRA LA POLIZIA. UNA MINA PER EMMANUEL MACRON A 25 GIORNI DA ELEZIONI PRESIDENZIALI GIÀ FUNESTATE DA PANDEMIA E GUERRA IN UCRAINA. IL MINISTRO DELL’INTERNO FRANCESE APRE ALL’AUTONOMIA. VALÉRIE PÉCRESSE, IN GARA PER LA DESTRA NEOGOLLISTA DEI RÉPUBLICAINS, HA ACCUSATO MACRON DI “CEDERE ALLA VIOLENZA” MENTRE MARINE LE PEN…

Francesca Pierantozzi per il Messaggero

 

macron

«Statu francese assassino»: la grossa scritta in corso sventola su un lenzuolo bianco appeso a uno dei balconi del centro delle Imposte di Ajaccio. È uno dei messaggi di benvenuto che hanno accolto ieri il ministro dell'Interno Gérard Darmanin, arrivato da Parigi per una visita di due giorni.

 

Una missione per cercare la tregua, dopo due settimane di manifestazioni che hanno fatto diverse centinaia di feriti, anche tra la polizia. Per Emmanuel Macron l'obiettivo è evitare che il fuoco indipendentista torni a soffiare sull'isola, a 25 giorni da elezioni presidenziali già funestate da pandemia e guerra in Ucraina.

 

La situazione è talmente tesa, che per la prima volta, l'altroieri, un ministro di Parigi ha pronunciato la parola quasi proibita: autonomia. La scintilla c'è stata il 2 marzo, nella prigione di Arles: a metà giornata il prigioniero più noto del carcere, l'indipendentista Yvan Colonna, viene aggredito e soffocato per quasi dieci minuti con una busta di plastica da Frank Elong Abé, detenuto per terrorismo. Da allora Colonna, 61 anni, condannato all'ergastolo per l'attentato che costò la vita al prefetto Erignac nel '98 a Aiaccio, è in coma. Quanto basta per far sollevare l'Isola.

corsica proteste

 

Le manifestazioni si moltiplicano, per denunciare un'aggressione che per molti era annunciata, provocata dai ripetuti rifiuti dello stato centrale di trasferire l'ex pastore in un carcere corso. Tornano gli slogan che da qualche anno tacevano, come tacevano le armi deposte dagli indipendentisti del Fronte di Liberazione, l'Fnlc: «Soluzione pulitica», «gijustizia e verità», «statu assassino». Tornano le rivendicazioni, che, nonostante le promesse di Macron, non sono mai state affrontate durante il suo mandato che sta per finire: il riconoscimento ufficiale della lingua corsa accanto al francese, il rimpatrio dei prigionieri corsi detenuti sul continente, l'evoluzione dello statuto dell'isola.

 

A settembre era tornata anche la violenza: un’esplosione vicino a Ajaccio, rivendicata dal Fnlc. Due giorni fa è stato il ministro dell'interno a far esplodere una piccola bomba. Lo ha fatto sulle pagine del quotidiano Corse Matin: «Siamo pronti ad arrivare fino all'autonomia. Ecco, la parola è stata pronunciata». Gilles Simeoni, carismatico presidente del Consiglio della Comunità corsa ha confermato: «Parole che aprono una prospettiva, a cui bisogna far seguire dei fatti».

 

emmanuel macron

Ieri Darmanin è arrivato nel primo pomeriggio alla bella sede del consiglio corso dove ha incontrato per ore i rappresentanti politici economici e sociali dell'isola. Per la prima volta da anni, è stato affiancato da una sorta di vice ministro per la Corsica, Grégory Canal, viceprefetto di 46 anni. Il primo a parlare dopo l'incontro con Darmanin è stato il sindaco di Ajaccio, Laurent Marcangeli, presidente del movimento « U soffiu novu» all'Assemblea corsa: «Il ministro ha pronunciato una parola importante, che a me non fa paura. Dobbiamo aprire un dibattito con l'intera comunità corsa, perché no attraverso un referendum». Per il ministro, comunque, qualsiasi negoziato potrà avvenire soltanto in un clima «di serenità». Che per ora non è assicurato.

 

I MESSAGGI Con un comunicato fatto arrivare a Corse Matin, il clandestino Fronte di Liberazione, ha minacciato di riprendere la lotta. Per loro l'autonomia è una concessione considerata come la pietra tombale sul sogno dell'indipendenza. Nel comunicato, gli indipendentisti denunciano «il rifiuto sprezzante» dello stato e ricordano che «da noi, la rivolta provoca l'insurrezione»: «Se lo stato francese continua a essere sordo, non lasceremo che vengano sacrificate le giovani generazioni senza che ci sia una nostra reazione».

corsica proteste

 

Darmanin, realista, prevede che «la discussioni saranno per forza lunghe e per forza difficili» e mette comunque le mani avanti: «Il futuro dei corsi è naturalmente e pienamente dentro la Repubblica francese». Al termine del primo giro di incontri, ci si è accordati su un prudente impegno a stabilire «un metodo di lavoro». La folla, riunita poco lontano dal palazzo della Collettività, non si è mostrata soddisfatta, continuando a gridare e a sbandierare cartelli con la stessa scritta: «libertà».

 

Nemmeno i candidati alla corsa per l'Eliseo sono rimasti a guardare. Valérie Pécresse, in gara per la destra neogollista dei Républicains, ha accusato Macron di «cedere alla violenza» mentre Marine Le Pen (in rimonta nei sondaggi, e ormai al 20 per cento, seconda ma a dieci punti dal presidente) ha accusato il governo di diffondere un messaggio «catastrofico» sulla Corsica che, continua a martellare: «deve restare francese».

emmanuel macron 2

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)