STELLINE, CHIAPPE E DOLLARONI: ONLYFANS È IL REGNO DEL SESSO VIRTUALE E DEI SOLDI FACILI PER CHI NON HA PUDORI – LA PIATTAFORMA È CRESCIUTA IN MODO ESPONENZIALE: OGGI CONTA OLTRE QUATTRO MILIONI DI CREATOR, 300 MILIONI DI FAN E UN FATTURATO DI 1,3 MILIARDI DI DOLLARI. E SI È TRASFORMATA: I “CREATOR” PRODUCONO VIDEO PERSONALIZZATI IN BASE ALLE RICHIESTE DEGLI ABBONATI – IL RISCHIO? CANCELLARE O STRAVOLGERE LE PROPRIE FANTASIE NEL MONDO REALE – LA STORIA DELL’EX STELLINA DELLA DISNEY BELLA THORNE, CHE HA GUADAGNATO UN MILIONE DI DOLLARI IN 24 ORE SALVO POI…
Estratto dell’articolo di Greta Sclaunich per il “Sette – Corriere della Sera”
Un milione di dollari in 24 ore. Era il record dell’attrice Bella Thorne quando, cinque anni fa, decise di sbarcare su OnlyFans con un annuncio via Instagram considerato ammiccante da molti utenti. Certo l’idea di vedere i contenuti della giovane star di Disney Channel, all’epoca 22enne, su un sito noto soprattutto per i contenuti porno deve aver fatto gola a molti. […]
Ecco anche spiegato perché poi fu costretta a fare retromarcia e a scusarsi pubblicamente: sulla piattaforma non aveva caricato né nudi integrali né materiale particolarmente compromettente. Il suo record, comunque, è stato polverizzato nell’agosto scorso. Lil Tay, creator e musicista nordamericana con un vasto seguito su Instagram, è sbarcata su OnlyFans il giorno del suo 18esimo compleanno con un annuncio semplice e diretto: «Sono al verde». Risultato: ha guadagnato un milione di dollari in sole tre ore.
IL PORNO SU MISURA, PERCHÉ ONLYFANS STA CAMBIANDO LA SESSUALITÀ
[…] OnlyFans, fondata nel 2016 dall’imprenditore britannico Tim Stokely, tecnicamente sarebbe uno spazio che offre un servizio di intrattenimento tramite abbonamento. Gli iscritti, cioè, possono abbonarsi a pagamento ai profili dei creator e accedere così a contenuti esclusivi. Se vogliono altri servizi, come contenuti personalizzati o anche solo messaggi in chat, devono pagare degli extra. Nel giro di poco tempo, e in particolare durante gli anni del Covid, è diventato un gigante mondiale dei contenuti per adulti.
Oggi conta oltre quattro milioni di creator, 300 milioni di fan e un fatturato di 1,3 miliardi di dollari (ma l’attuale proprietario, l’imprenditore ucraino-americano Leonid Radvinsky, starebbe valutando di venderla per otto miliardi).
[…] Mentre il porno tradizionale online fatica a macinare introiti, OnlyFans sembra aver trovato la formula giusta: per ogni transazione fatta attraverso il sito trattiene il 20%. Una soluzione che non solo le ha permesso di evitare la pubblicità ma che pare funzionare bene, visto che solo nel 2023 è arrivata a pagare ai creator 5,3 miliardi di dollari. Non deve nemmeno versare delle percentuali a Google e Apple, perché a causa delle politiche aziendali sui contenuti vietati ai minori OnlyFans non è presente negli app store. […]
IL PORNO SU MISURA, PERCHÉ ONLYFANS STA CAMBIANDO LA SESSUALITÀ
[…] Ma la rivoluzione della piattaforma non riguarda solo il lato economico. Nei quasi dieci anni dal suo lancio online ha cambiato il settore del porno in profondità, dandogli una dimensione quotidiana, sviluppando i contatti tra utenti e creator e cambiando la figura stessa del pornoattore. Con luci e ombre.
Valeria Montebello, autrice del podcast Rivoluzione porno (Chora), che ha studiato il fenomeno e ascoltato un buon numero di creator, ne delinea alcune: «Mi hanno confermato che grazie a OnlyFans il porno è davvero entrato nel quotidiano: tutti lo possono fare e i creator sono molto più accessibili. Il problema? È diventato invasivo. Sia nella vita dei clienti, che possono anche sviluppare una dipendenza, sia di quella dei creator, che devono fronteggiare continue richieste».
[…] Pochi diventano vere e proprie star. Tanti, alla fine, rinunciano e chiudono il proprio profilo. C’entra la pressione ma non solo: «Molti hanno creduto che su OnlyFans avrebbe vinto il porno di nicchia, invece i grandi numeri ci dicono che alla fine i criteri che valgono sono quelli mainstream. Mentre chi cerca la personalizzazione a tutti i costi si butta sull’AI, così si crea esattamente ciò che vuole». […]
I RISCHI
Anche Elettra Arazatah, Elettris su OnlyFans, quando può cerca di delegare: i contenuti li crea lei ma per definire il programma editoriale, sistemare foto e video e postarli si fa aiutare da terzi. Sex worker e attivista (è anche presidente di Swipe, associazione che supporta e sostiene i diritti delle persone che fanno sex work), è sbarcata sull’app appena prima del Covid. Oggi conta una cinquantina di clienti che pagano 15 euro al mese e, per questa cifra, ricevono un video gratuito.
Tutto il resto è a pagamento e su richiesta: i servizi disponibili sulla piattaforma sono, potenzialmente, di ogni tipo e sono molto sfruttati. Come ricorda Andrea Girolami nel suo saggio Rivoluzione creator (Il Mulino) più della metà dei guadagni di OnlyFans non arriva dagli abbonamenti ai creatori ma dai contenuti extra acquistati in un secondo momento: valgono infatti il 60% degli introiti, contro il 40%.
Si va dalla “girlfriend experience” virtuale, in cui si chiede alla creator un rapporto che assomiglia a quello che si potrebbe avere con una fidanzata […] al “dick rating”, con invio di foto del proprio pene per sottoporlo al giudizio della creator. E no, non vogliono tutti sentirsi dire quanto è bello e quanto è grosso, anzi: «Ci vuole una certa dose di psicologia per capire se invece si tratta di sottomessi che vogliono farsi insultare», spiega Arazatah.
Ma lei, comunque, sottolinea che OnlyFans rappresenta solo una piccola parte dei suoi introiti. Malgrado ammetta sorridendo che forse dovrebbe investirci di più (in tutto, dice, non ci dedica più di due o tre ore a settimana), riconosce a OnlyFans molti meriti. «Per cominciare, rispetto all’industria del porno, l’aver ridato ai creator il controllo della propria immagine e dei propri contenuti. Poi la possibilità di avere un rapporto diretto con i clienti e, anche, la collaborazione con i colleghi: fare contenuti insieme favorisce nuovi contatti, crea community e porta nuovi follower»,
[…]
Ma, ovviamente, non è tutto oro quel che luccica: basti pensare che di recente OnlyFans ha ricevuto una multa da oltre un milione di sterline dall’autorità di controllo britannica per aver fornito informazioni errate sul suo processo di verifica dell’età. Di lati negativi, anche dal punto di vista degli utenti e dei creator, ce ne sono diversi.
Ecco quelli che preoccupano di più Arazatah: «Per farti notare devi tenere alta l’attenzione e creare di continuo contenuti nuovi e sempre più trasgressivi (cosa che potrebbe anche ritorcersi contro i creator stessi come insegna la storia di Bonnie Blue, nota per essere andata a letto con oltre mille uomini in un giorno e bandita da OnlyFans per i contenuti troppo espliciti, ndr). Non abbiamo nessun controllo sulle regole delle piattaforme e rischiamo di continuo di vedere i nostri contenuti oscurati e gli account bloccati. Se succede, perdiamo tutto da un momento all’altro».
Non si tratta di un’ipotesi peregrina, ma di storia recente. Nel 2021, a causa delle pressioni di Mastercard e Visa, OnlyFans aveva annunciato a sorpresa che avrebbe vietato i contenuti «sessualmente espliciti».
La piattaforma era nata con l’intento di monetizzare il bacino di utenti creato altrove (e infatti non c’è un algoritmo che consente di scoprire nuovi creator, ma solo una funzione di ricerca per abbonarsi direttamente ai propri preferiti), e negli anni sono sbarcati artisti, deejay, sportivi, chef…
La virata verso i contenuti per adulti era arrivata durante gli anni del Covid quando i pornoattori, vista l’impossibilità di girare dal vivo a causa delle restrizioni, avevano cominciato a caricare contenuti online. Per questo il divieto di OnlyFans era stato molto criticato e tanti creator si erano detti pronti ad abbandonarlo per migrare verso altri siti (come avevano fatto in passato con Tumblr dopo un blocco simile). Ricominciare da capo ha però un suo costo.
Anche in termini puramente economici: bisogna ricostruire la base utenti da zero. Operazione non facilissima. Nel frattempo, anche grazie alle proteste degli utenti, OnlyFans ha fatto marcia indietro. […]
IL PORNO SU MISURA, PERCHÉ ONLYFANS STA CAMBIANDO LA SESSUALITÀ
Lo stesso monito che arriva da Max Felicitas, pornoattore ed esperto di comunicazione. In un video pubblicato di recente sui suoi canali social e intitolato “La dura verità sulla mia vita e sul mio lavoro” lo dice chiaramente: «Io ho scelto questo lavoro da incosciente, quando avevo 18-19 anni, e mi ha tolto genitori, amore, amici, lavoro». A chi si vuole buttare nel mondo di OnlyFans raccomanda molta attenzione: «La media di guadagno è 199 dollari al mese, ed è una macchia che poi vi resterà a vita».
Perché poi il punto è questo: OnlyFans ha sdoganato il porno fino a renderlo una possibilità alla portata di tutti. Leonardo Mendolicchio, medico e psichiatra autore de L’amore è un sintomo (Solferino) ne è convinto: «La percezione, oggi, è che il vero ascensore sociale siano i social: si hanno più speranze di cambiare vita diventando influencer che con la laurea».
max felicitas foto di bacco (1)
Considerando che OnlyFans ha contenuti porno ma dinamiche social, l’equazione è subito risolta: «I giovani non lo vivono tanto da consumatori, anche perché c’è un tema di costi, quanto da potenziali creatori di contenuti. Diversi studi rivelano che i ragazzi, oggi, hanno un rapporto con il sesso più freddo: per questo, per alcuni di loro, risulta più facile mercificarlo. La sessualità smette di essere qualcosa di intimo e diventa condivisibile sempre, perdendo però tutta la sua carica».
Il corpo, invece, resta. Ed è su questo che si concentra l’attenzione: «Tra le conseguenze dello sdoganamento di OnlyFans c’è l’enfasi sui corpi, sia come estetica che come prestazione. Così però si radicalizzano le convinzioni degli incel, i “celibi involontari” convinti di non avere relazioni perché poco attraenti».
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