giorgio grandi porno russia

“ERO ANDATO IN RUSSIA PER CERCARE DEI BEI CULI DA FAR LAVORARE…” - LA STORIA DELL’ITALIANO GIORGIO GRANDI CHE SI ERA TRASFERITO A SAN PIETROBURGO PER REALIZZARE PORNO ED E’ DOVUTO SCAPPARE A PRAGA PER LA CENSURA IMPOSTA DA PUTIN - BARBARA COSTA: “TUTTO FUNZIONA FINO AL 2012, CIOÈ FINO A QUANDO IL PORNO IN RUSSIA NON FINISCE IN TV E IN PRIMA PAGINA PER IL CASO DI UNA RUSSA CHE ACCUSA REGISTI PORNO STRANIERI DI AVERLA DROGATA. SHOCK NAZIONALE E DUMA CHE RATIFICA NUOVE LEGGI RIGIDISSIME ANTI OSCENITÀ. E A QUEL PUNTO…”

Barbara Costa per Dagospia

 

giorgio grandi on set (3)

Come sta messo Putin con la pornografia? In Russia consumare – ma peggio girare – porno, è grande confusione: è un posto dove ognuno deve prendere i rischi che crede perché, se da un lato non c’è nessuna legge che vieti “il consumo e la produzione di porno lecito”, non c’è nessuna norma che precisamente indichi cosa in Russia sia pornograficamente lecito e no.

 

mariya kozhevnikova playboy russia

Di questo inghippo ne sa qualcosa Giorgio Grandi, nostro connazionale che tanto porno fa, Giorgio che per il porno, e per la forte visione che ne ha, ha piantato l’Italia per fare fortuna prima a San Pietroburgo e poi a Praga. Giorgio ha 46 anni, ed ha cominciato nel porno 19 anni fa, e da attore, e quando in Italia il porno era ancora remunerativo. Prima degli altri Giorgio ha capito che il web ne avrebbe fatto rivoluzione e, poiché da noi nessuno gli dava retta, ha lasciato che gli allora porno-capi frignassero sul web che si pappava ogni cosa, per fare di testa sua.

 

giorgio grandi on set (2)

Senza conoscere il russo, Giorgio si è trasferito a San Pietroburgo, con un Putin già al potere da 8 anni ma con le leggi russe che sul porno non erano strette come quelle attuali. In Russia, Giorgio ha trovato forma e nutrito materiale (donne dotate e capaci) per concretizzare la sua idea di porno che è la seguente: “Bei buchi del c*lo da spanare in tutti i modi…!”. Con Giorgio e per Giorgio lavorano performer che in video danno vita a pesantissimi e multipli anali, e fisting, e pissing, per una pornografia che "smonta" i corpi femminili imbrattati di sperma. Che queste donne lo facciano perché pornoattrici serie e coscienti di guadagnarne non poco denaro, c’è bisogno che lo scriva?

 

giorgio grandi on set

Per Giorgio porno e soldi a iosa fino al 2012, cioè fino a quando il porno in Russia non finisce in tv e in prima pagina per il caso – contorto e mai provato – di una russa che accusa registi porno stranieri di averla drogata. Shock nazionale e Duma che ratifica nuove leggi rigidissime anti oscenità. Una attenzione mediatica che provoca spiate, perquisizioni ai set e fermi di polizia. Giorgio ne subisce più d’uno.

 

Fare porno gli diventa difficile. Pericoloso. Lascia la Russia e va a Praga, odierna mecca del porno europeo (tallonata da Budapest), e oggi lo trovi quale firma di punta dei porno estremi di LegalPorno.

 

playboy russia pamela anderson (2)

Per Giorgio Grandi, che ha vissuto in Russia e la conosce, le sanzioni occidentali rafforzano Putin in patria e avranno ripercussioni pure nel settore del porno, dove il problema nel breve periodo sarà competitivo: se il rublo tiene, e con quel cambio… e col costo di produzione più basso che c’è lì… se le sanzioni occidentali porteranno la Russia se non al default a una grave crisi interna, sul porno avranno altresì il riflesso di avere più russe a bussare alla porta del porno russo, a discapito di quello estero…

 

Per le produzioni europee si prevedono tempi complessi per il fatturato, non negando che vi sarà chi guarderà più alla struttura aziendale che alla qualità del prodotto. Giorgio Grandi ragiona da porno imprenditore, e la guerra in Ucraina l’ha spinto finora alla ristrutturazione di tre quarti del processo produttivo del porno che dirige. Ed è solo un primo contrappeso.

playboy russia oksana bast

 

E Putin, sarà mai stato un "povesa"? È in russo parola che più si avvicina al termine playboy, ed era appunto nella vecchia URSS la più usata per indicare non solo la rivista di Hefner, ma lo stile di vita che Hefner vi celebrava e per cui i sovietici sbavavano in segreto. Playboy era proibito in URSS, ma clandestinamente vi entrava per l’élite che se lo faceva spedire insieme a scientifiche pubblicazioni occidentali. Ma era pure ben riposto in biblioteche, e accessibile a qualificati sovietici studiosi della nemica cultura americana…

 

pornhub russia

Playboy varca libero la Russia nel 1995: “Che si può fare contro Pamela Anderson?!!?”, brontolava Artëm Troitskij, il primo direttore di Playboy Russia, dissidente da tette e c*li, per lo più siliconati, che Hefner imponeva in copertina e nei paginoni centrali. No, Pamela Anderson non la fermi, il suo potere iconico ha oltrepassato e distrutto muri i più ideologici. Playboy ha dato a tante russe playmate capacità di emanciparsi: ha dato loro una strada – e soldi in tasca – per farcela da sole. “Tu starai seduto in pantofole con tua moglie su un divano sfondato mentre io sarò una star”, scriveva al suo ex fidanzato la futura attrice e volto tv Dana Borisova, un anno prima di finire in copertina su Playboy.

 

porn site banned

Ma il Putin che ha più volte senza riuscirci tentato di bandire Pornhub e YouPorn, e che adesso blocca i social occidentali, e che gongola per ogni “marcia degradazione occidentale” che si illude di arrestare, è lo stesso Putin che acclamava l’elezione (tra le file del suo partito, ovvio) di Mariya Kozhevnikova, ex playmate??? La Mariya che applaudiva le repressioni di Putin, civettando che “Putin… io l’ho avuto accanto più volte… è un uomo che emana vibrazioni molto forti... per questo l’Occidente ha paura di lui”??? E pure la di Putin amica/amante/nuova moglie Alina Kabaeva ha posato LIBERA, sensuale e svestita (e ben retribuita!), sì o no??? 

 

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