FARE SOLDI SUGLI IMMIGRATI – LA STRANA STORIA DI ODEVAINE, PRIMA CONSULENTE DEL CENTRO DI MINEO E POI DIPENDENTE DEL CONSORZIO CHE VINCE LA GARA – E INTANTO ODEVAINE FINISCE DENTRO PER MAFIA CAPITALE

Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera

 

C’è un grande esperto di immigrazione e problemi connessi. Con un curriculum tale da far parte del Coordinamento nazionale sull’accoglienza dei profughi del ministero dell’Interno. Naturale, dunque, che sia chiamato come consulente dal presidente del consorzio di comuni incaricato di gestire il centro rifugiati più grande d’Europa che ha la grave incombenza di bandire una gara da quasi 100 milioni. Meno naturale è che il soggetto in questione venga assunto subito dopo come dipendente da chi ha bandito quella gara. Se poi il suo nome è Luca Odevaine, e risulta coinvolto nell’inchiesta su «Mafia Capitale» che ha svelato come il dramma dell’immigrazione sia potuto diventare un ricco business per apparentemente insospettabili cooperatori, le domande diventano inevitabili. 

LUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMALUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA


Perché un personaggio abituato a misurarsi con profili istituzionali ai massimi livelli partecipa a una selezione indetta dal direttore del consorzio per un posto di dipendente a tempo parziale? E chi decide quella selezione può ignorare chi sia Odevaine, quale ruolo abbia e soprattutto la circostanza che ha avuto fino a qualche giorno prima un incarico dal consorzio, dal quale si è tempestivamente dimesso prima di partecipare alla gara, vincerla e diventare dipendente dello stesso consorzio? 


La storia è così intricata e piena di aspetti opachi che vale la pena mettere in fila alcuni dettagli. 


Come detto, il Cara di Mineo, un paese di 5 mila anime in provincia di Catania, è il più grande d’Europa. Nel mese di aprile dello scorso anno il consorzio dei comuni che ha la rogna di gestire quel centro con oltre 3 mila immigrati deve fare una gara per i servizi: tre anni di durata per un importo a base d’asta di 97 milioni 983 mila euro. Si presentano in due e la spunta un raggruppamento di imprese guidato dal consorzio di cooperative sociali Casa della Solidarietà. Con un ribasso di appena l’1,00671 per cento. Lo sconfitto non abbozza e inoltra protesta formale all’ex autorità per la vigilanza sugli appalti pubblici, nel frattempo trasformata nell’autorità anticorruzione e affidata al magistrato anticamorra Raffaele Cantone. 

odevaineodevaine


Quando il procedimento viene aperto siamo a luglio 2014, e non è cominciata la tempesta di Mafia Capitale: i nomi Salvatore Buzzi e Massimo Carminati non occupano ancora le prime pagine dei giornali, le cooperative sociali del giro risultano immacolate. Ma è solo questione di tempo, poi scoppia il caso e il Cara di Mineo spunta anche lì. 


Su questo giornale Fiorenza Sarzanini ha raccontato come secondo i carabinieri dei Ros l’obiettivo di Odevaine, che manovrava direttamente dal ministero dell’Interno, fosse quello di «orientare i flussi dei migranti transitati per Mineo verso centri di accoglienza vettori dei suoi privati interessi». Ed è il presunto ruolo del superesperto, già collaboratore dell’ex sindaco della Capitale Walter Veltroni e poi capo della polizia provinciale di Roma al tempo di Nicola Zingaretti, che innesca in Sicilia anche un’inchiesta sugli appalti del Cara di Mineo. 

IL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIA


La faccenda si fa pesante, anche perché Cantone non se ne sta con le mani in mano. Il 5 marzo l’autorità anticorruzione sforna un parere esplosivo: i meccanismi tecnici, in gergo la lex specialis della procedure di gara d’appalto indetta dal consorzio «Calatino terra d’accoglienza» per la gestione triennale del Cara di Mineo è «illegittima per contrasto con il codice degli appalti e con i principi di concorrenza, proporzionalità, imparzialità ed economicità».

 

Una mazzata mortale. Che arriva dritta pure al Viminale. Anche perché la tesi dell’Anac, leggi e regolamenti alla mano, si fonda fra l’altro sulla considerazione che non spetterebbe al ministero dell’Interno predisporre il capitolato di gara, come invece avvenuto. Tesi che il ministero, per bocca del prefetto Mario Morcone, ha invece rigettato, prefigurando una singolare e delicata contrapposizione (soltanto interpretativa?) fra strutture dello Stato. 


Vedremo come andrà a finire. Per il momento il rapporto di dipendenza di Luca Odevaine dal Cara di Mineo è stato congelato. 

IL CENTRO IMMIGRATI  DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIA


Quel che sembra incontrovertibile, però, è che nessuno dei responsabili di quell’appalto, tanto al centro quanto in periferia, aveva letto il rapporto ustionante degli ispettori del Tesoro spediti dalla Ragioneria a passare al setaccio i conti del Comune di Roma, dove operavano le cooperative aggiudicatrici di quella gara, che avrebbe suggerito estrema cautela. O se qualcuno l’aveva letto, se l’era dimenticato. In quella relazione, ben precedente alla gara, c’era scritto che il consorzio Casa della Solidarietà era stato destinatario di incarichi milionari nel settore dell’accoglienza con tacite proroghe continue. Nel solo 2012, per un valore di 10,7 milioni. Modalità, sottolineavano gli ispettori, assolutamente censurabili al pari di quelle sollevate nello stesso documento per gli appalti assegnati tanto alla Domus Caritas, cooperativa collegata alla Casa della Solidarietà, quanto al consorzio Eriches 29 di Buzzi. 

IL CENTRO  IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIA

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA